Canada Goose: Live in the Open

Canada Goose: Live in the Open

By Silvia Galliani

Canada Goose, outdoor brand canadese fondato nel 1957, sbarca a Milano con il suo primo store in Italia e secondo in Europa dopo Londra. In via della Spiga 10 sarà infatti possibile testare le giacche del marchio in ogni condizione climatica estrema e fino a -25 gradi grazie ad una speciale “cold room”.
Inoltre in occasione dell’evento, verrà presentato “Live in the Open”, una campagna globale che documenta il rapporto tra le persone e la loro comunità e racconta le storie di Alice Pasquini, Jiayi Zhao e Jordin Tootoo. Tre pionieri oltre i confini che stanno coraggiosamente aprendo nuove strade, motivati a restituire il loro lavoro alla gente e ai posti che li hanno ispirati. Dietro alla campagna, il regista Janssen Powers, selezionato al Festival di Cannes di quest’anno per due documentari, e la fotografa Diana Markosian, che ha lavorato per National Geographic, The New Yorker e New York Times.
Si parte proprio dall’Italia con Alice Pasquini, street artist nostrana ma conosciuta in tutto il mondo, che narra del suo popolo, gli italiani, e i loro momenti di vita quotidiana attraverso le sue opere. I suoi graffiti sono dei ‘regali alla comunità’, realizzati in angoli quasi nascosti o dimenticati dall’architettura circostante che hanno come scopo quello di riqualificare quartieri e aiutare piccole città e comunità a tornare in vita.

Dall’Italia ci spostiamo all’Artico Norvegese con Jiayi Zhao, guida di spedizioni Polari nata a Pechino. Da sempre viaggiatrice instancabile, Jiayi ha sentito il richiamo profondo della natura e la forte connessione con l’ambiente esterno nella foresta di Redwood, vicino a San Francisco, California ed in breve tempo è diventata una delle guide più richieste per le spedizioni ai Poli.
Raggiungiamo la nostra destinazione finale, il Nord del Canada, dove Jordin Tootoo, il primo giocatore Inuk di Hockey su Ghiaccio dell’NHL, attivista, e adesso Goose Person, rende omaggio alla bellissima e selvaggia terra di Nunavut. Finita la sua carriera professionistica, Jordin ha dedicato il suo tempo a parlare alle comunità indigene, affrontando temi sociali delicati e portando la sua storia personale come esempio.