100 Miglia Monviso: parola agli organizzatori

Da dove è iniziata la realizzazione della 100 Miglia Monviso?
A: L’organizzazione della gara è stata avviata da Terres Monviso, un protocollo di territorio che promuove la Cultura Occitana fra Italia e Francia attraverso un ampio spettro di manifestazioni. Il progetto copre zone che vanno dalla Valle Stura a Valle Infernotto con circa 68 comuni, tra i quali Saluzzo come punto di riferimento.
L: Esatto! Tra l’altro, fin da subito c’è stato un tavolo politico che ha creduto nella manifestazione. Successivamente si è aggiunta la consulenza tecnica delle podistiche di territorio ed è stata contattata la Fondazione Amleto Bertoni per l’organizzazione.

Invece la Monviso Trail e la Monviso Vertical come sono nate?
A: Nascono insieme alla 100 Miglia Monviso da un’idea di Carlo Degiovanni, storico organizzatore del Tour Monviso Trail. Dopo 8 anni dalla prima edizione, il Tour Monviso Trail è arrivato alla sua completa maturità e Carlo ha sentito l’esigenza di realizzare un nuovo evento che riuscisse a coinvolgere un territorio più esteso. Dal canto suo, la 100 Miglia Monviso è stata pensata per essere un momento che ha con sé diverse possibilità che possono coinvolgere tanti tipi di atleti, dagli ultra runner agli appassionati di vertical. Tutte e tre le gare sono strutturate per chiudersi insieme, in modo da fare una grande festa finale con tutti i partecipanti a Saluzzo.

Avete programmato molti eventi collaterali. Come funzionano?
A: Per noi è sempre stato fondamentale unire i pezzi del territorio, includere abitanti e volontari: è una manifestazione che facciamo insieme. Luigi, quanti gruppi Whatsapp gestisci con i volontari
L: Direi una trentina solo dedicati alla 100 Miglia. Però è molto utile, perché sul weekend della 100 Miglia abbiamo 200 volontari, aggiungiamo le persone che tracciano e puliscono il percorso prima della gara e arriviamo a 400 persone di vallate e comuni diversi. Riguardo agli eventi collaterali, abbiamo voluto realizzare una maratona di iniziative che segue il percorso della gara nei momenti di maggior passaggio degli atleti. È magico vedere che ogni borgata accoglie chi gareggia animando a modo proprio.

Come sono andate le iscrizioni? C’è qualche nome importante del mondo Ultratrail/Trail?
A: Anno non molto facile per le iscrizioni, ci sono tantissime gare e recuperi dei due anni persi. I numeri sono leggermente calati ma abbiamo maggiori iscrizioni di atleti di un certo livello che alzano la qualità.
L: Tra gli atleti avremo sicuramente Lisa Borzani, Francesca Canepa, Pablo Criado, Luca Ambrosini, Carmine de Grandis e Danilo Lanternino che, insieme a Paolo Bert, ha disegnato la gara.

L’anno scorso che feedback avete ricevuto dagli atleti?
L: Molti erano consigli che abbiamo ascoltato con attenzione e incorporato quest’anno. Ci sono stati anche molti ritorni positivi sia sul percorso che sui panorami ma soprattutto sull’accoglienza, questo ci ha toccato particolarmente. Ben 180 feedback.

Avete in programma eventi simili in futuro?

A: Ci sono! Al momento abbiamo Intervall, un progetto che va da Pagno a Vicoforte con 215 km che si possono fare a piedi, in bici o costruendo un’ultra. È studiata per coprire un periodo e posizionamento dove non ci sono gare: la bassa valle in primavera/autunno. Il percorso è stato disegnato dai ragazzi della Compagnia del Buon cammino e verrà presentato il giorno della partenza della 100 Miglia. Non sappiamo ancora cosa diventerà ma per noi è importante riuscire a costruirlo perché avremmo la possibilità di valorizzare e raccontare un’altra parte di territorio.