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Con Romain Millet per i 100 anni di Millet

By Tommaso Bernacchi

Abbiamo avuto l’opportunità di incontrare il nuovo CEO di Millet, Romain Millet, nipote dei fondatori originali del brand francese. 40 anni e padre di 2 figli, dopo 10 anni di carriera in cui ha ricoperto varie posizioni in tutto il mondo, ora è tornato a casa, in Francia, alla guida del marchio fondato dalla sua famiglia nel 1921. Vero amante dell’outdoor e appassionato di triathlon, ama trascorrere i suoi giorni in montagna.

Potresti riassumerci brevemente la tua carriera fino a questo momento?

Ho iniziato la mia carriera come banchiere presso la M&M Consulting a Parigi e successivamente in Svezia, in seguito ho lavorato per 8 anni per il Gruppo LaFuma (lo stesso che sto gestendo ora) prima come Direttore Marketing di Oxbow, e poi come Vice Presidente Internazionale, ovvero colui che sta a capo di tutte le filiali di tutti i brand sparse per il mondo, quindi fondamentalmente ho avuto l’opportunità di approcciarmi a questo mercato già 10 anni fa. Nel 2010 sono diventato CEO di Le Chamois, un bellissimo marchio di stivali di gomma, e infine ho lasciato il Gruppo LaFuma Group quando Le Chamois è stato venduto.

Da quel momento è iniziata una nuova avventura per me e ho assunto la posizione di CEO del marchio di moda ready to wear francese Cache Cache fino al 2010, quando mi sono trasferito in Cina per 5 anni, lavorando sempre come CEO di Cache Cache. Nei due anni successivi, praticamente prima di tornare in Francia, sono diventato Presidente per i mercati di Cina e Corea del marchio di lusso LVMH. Quindi, ho approcciato vari settori nel corso della mia carriera: marketing, vendita al dettaglio, attività outdoor, moda, lusso. Poi, a causa del Covid sono dovuto tornare in Francia esattamente nello stesso periodo in cui l’ex CEO di Millet, che ha gestito il marchio negli ultimi 20 anni, ha deciso di ritirarsi e mi ha chiesto se volevo prendere la sua posizione, dicendomi che sarei stato il suo perfetto successore. Quindi eccomi qui, CEO di Millet dal primo novembre. Sono molto felice, come puoi immaginare, dal punto di vista personale questa posizione dà un senso alla mia carriera professionale perché in un certo senso sto realizzando i miei sogni professionali lavorando per l’azienda di famiglia e applicando tutto ciò che ho imparato durante le mie esperienze negli ultimi 10 anni.

Qual è il valore aggiunto che porti in Millet grazie ai tuoi 10 anni di esperienza in altri settori?

Ho avuto la possibilità di imparare dall’industria outdoor in vari settori, vendita al dettaglio, mercati globali, time to market (ovvero come commercializzare un prodotto velocemente) e ho imparato a interpretare le esigenze del consumatore. Penso che la mia esperienza in questi settori sia molto complementare a ciò che già conosco dell’industria dell’outdoor. Quando guardo al futuro sento che le mie esperienze mi aiuteranno molto a guidare l’azienda dal punto di vista manageriale, ma saranno utili anche nello sviluppo del brand verso nuove aree, inoltre vorrei portare avanti un progetto di lunga data per Millet: lo sviluppo sostenibile, che per noi è una missione. Infine, penso che le mie precedenti esperienze mi abbiano davvero formato riguardo all’innovazione e alla digitalizzazione.

 

Rappresenti la quarta generazione della famiglia Millet che da sempre guida il marchio. Quali sono i valori più importanti dell’azienda?

Prima di tutto le PERSONE. Siamo un’azienda a conduzione familiare (anche se facciamo parte del Gruppo LaFuma) con una prospettiva a medio-lungo termine e tutte le decisioni che prendiamo si basano su questo aspetto.
La PASSIONE è un altro grande valore per la nostra azienda: c’è passione in quello che facciamo da cento anni, non solo da parte mia, ma da parte di ogni stakeholder, di ogni dipendente, di ogni Guida che sosteniamo: si tratta di persone estremamente appassionate di quello che fanno. Legato a questo c’è l’IMPEGNO: soprattutto io, che rappresento la quarta generazione della famiglia Millet alla guida dell’azienda, ho un impegno speciale verso questo marchio. Un altro valore forte del brand è l’INNOVAZIONE: guardando al passato possiamo prendere come punto di riferimento la prima spedizione all’Annapurna del 1950, partendo da questo credo che parte della Montagna sia stata costruita con Millet e Millet stessa si è costruita da sola grazie alla montagna. Se guardi a tutto quello che è successo da allora puoi renderti conto di come sia una sorta di trilogia, che è anche il nome di una nostra gamma di prodotti, Trilogy, ovvero l’incontro di prodotto, persone e montagna.

 

In che modo i valori originali dell’azienda che hai citato vengono adattati al mondo moderno e messi in pratica?

La migliore risposta alla tua domanda è la nostra celebrazione dei 100 anni nel 2021.

Abbiamo sviluppato 3 modelli per celebrare questi 100 anni di Passione.

100 anni di innovazione (modello per esperti di montagna in partnership esclusiva con GTX)

100 anni di design (una collaborazione unica con White Mountaineering)

100 anni di tradizione (rilancio dei best seller modernizzati: pile e piumino)

La celebrazione di questi 100 anni di passione prevede anche eventi specifici con le nostre Guide del Cervino, Grindewald e Chamonix (ad esempio, la cordata più lunga del mondo che collega l’Aiguille du Midi, Francia a Punta Helbronner, Italia).

“Quando guardo al futuro sento che le mie esperienze mi aiuteranno molto a guidare l’azienda dal punto di vista manageriale, ma saranno utili anche nello sviluppo del brand verso nuove aree, inoltre vorrei portare avanti un progetto di lunga data per Millet: lo sviluppo sostenibile, che per noi è una missione. Infine, penso che le mie precedenti esperienze mi abbiano davvero formato riguardo all’innovazione e alla digitalizzazione.”

Per Millet la sostenibilità è un valore chiave, ma unire la sostenibilità alla crescita economica del marchio non è facile, quale pensi sia il punto d’incontro?

Innanzitutto non sono d’accordo con coloro che sostengono che la sostenibilità non vada di pari passo con la crescita economica. Consiglio di leggere il nuovo libro di Bill Gates che fa emergere molte soluzioni per crescere economicamente ed essere al tempo stesso a impatto zero. Detto questo, qui in Millet produciamo il 38% dei prodotti nella nostra fabbrica, che è un modo per essere sostenibili, mentre il 74% della prossima collezione SS21 sarà costituito da prodotti a basso impatto. Questo è il punto di partenza. Al giorno d’oggi i consumatori sono sempre più consapevoli, per questo abbiamo indirizzato molta della nostra comunicazione verso queste tematiche (ad esempio con la pulizia del Mar de Glace) sempre più richieste dal cliente finale che è pronto per il cambiamento. Una delle soluzioni già presenti sul mercato è l’eco concezione: un modo per creare valore agendo in modo responsabile nei confronti del pianeta. 20 anni fa ho sviluppato il primo zaino per LaFuma, si trattava del prodotto più ecologico che potessimo realizzare. Era una sorta di prototipo in cui abbiamo cercato di ridurre la quantità di materiali e cuciture, era realizzato in tessuto riciclato (ai tempi il prezzo per questo materiale era davvero alto) ma con la stessa funzionalità di uno zaino classico allo stesso prezzo. Il secondo passo da compiere è agire sulla Supply Chain, credo che ci siano molti modi per aumentare il nostro valore, il miglior esempio è il trasporto: produciamo in stabilimenti in Tunisia e Ungheria e quando si effettuano consegne ai mercati europei dalla Tunisia, anziché dall’Asia, l’impatto sull’ambiente è decisamente più limitato. Infine ci sono azioni che hanno come scopo quello di combattere il climate change. Penso sia una discussione aperta, anzi sembra essere che il focus di molte aziende outdoor sia oggi come poter essere rigenerativi. Come poter  avere un impatto positivo sul clima. Al momento non posso dirti di più a riguardo ma ci saranno presto delle novità.

 

Oggi a Cervinia Millet ha rinnovato la partnership con le Guide del Cervino, una collaborazione nata nel 2018. Qual è il valore aggiunto che questa sinergia porta al marchio?

Siamo partner delle Guide Alpine di Chamonix, di Grindelwald e del Cervino. Tutte queste collaborazioni sono molto importanti per noi per numerosi motivi. Il primo riguarda lo sviluppo del prodotto: si tratta infatti di ragazzi che sono in montagna quasi tutti i giorni per circa 8-10 ore e spesso in condizioni estreme, fondamentalmente un ottimo modo per testare la qualità e le prestazioni dei nostri prodotti grazie ai feedback che ci danno giornalmente. Il secondo punto fondamentale è la comunicazione e il posizionamento del marchio, avere partner forti come questi porta molta legittimità al brand. Il terzo punto è il servizio offerto da questo genere di collaborazioni: diverse volte capita che un cliente si rechi in un negozio Millet chiedendo consigli su dove andare e come muoversi in ambiente alpino, credo che il nostro ruolo sia quello di  aiutare indirettamente lo sviluppo di queste attività ed indirizzare questi consumatori verso professionisti esperti come le Guide del Cervino, è un aspetto fondamentale del customer care. E mi aspetto lo stesso in cambio dalle Guide, quando qualcuno chiederà un prodotto di buona qualità, verrà indirizzato a un Millet Shop.

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