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Uno skimo trip a Courmayeur

With: Courmayeur
By: Elisa Bessega

Skiers: Rudy Bucella, Mauro Marassi, Fabio Rolle & Letizia Nicolino

Val Ferret: ski touring alla balconata del Bianco
Pensi a Courmayeur e subito la mente vola ai grandi spazi delle vette più alte d’Europa e ai comprensori sciistici più esclusivi delle Alpi. Immagini le risalite al cielo con Skyway Monte Bianco, funivia iconica che porta ai 3466 metri di Punta Helbronner, oppure ai fuori pista senza fine che da lassù si diramano tra guglie e ghiacciai fino a fondo valle. 

Ma c’è un altro modo di lasciarsi incantare dall’imponenza del massiccio Valdostano, ed è forse quello che permette di coglierlo al meglio in tutta la sua maestosità: da lontano, sci e pelli “ai piedi”, lungo i selvaggi pendii panoramici della Val Ferret. La chiamano balconata del Bianco, e non senza motivo: adagiata dirimpetto al massiccio, si sviluppa parallelamente alla lunga cresta delle Grandes Jorasses e permette di osservarne tutte le cime. 

Turismo lento al cospetto delle vette più alte d’Europa
A pochi minuti dal centro di Courmayeur, la valle conserva uno spirito autentico e incontaminato che la rendono meta ideale per gli amanti di una montagna meno mondana e più esplorativa. È forse più conosciuta e frequentata nella sua veste estiva, in quanto punto di passaggio del famoso Tour del Monte Bianco, un trekking di 170 chilometri il cui percorso segue a mezza costa i pendii settentrionali della valle, attraversando pascoli, alpeggi e radi boschetti, immersi in un ambiente vivamente alpino. Quegli stessi versanti, nel periodo invernale, si trasformano in un terreno ideale per gli appassionati del backcountry. Con l’arrivo della neve la strada che percorre per intero la vallata fino a quota 1850m viene chiusa al traffico e convertita in una lunga e suggestiva pista di fondo che, da Planpincieux, si snoda con numerose varianti fino alla località Lavachey per una lunghezza totale di 22 chilometri. Vi si incontrano fondisti, semplici passeggiatori intenti a godersi il silenzio e la tranquillità delle meravigliose foreste di fondovalle, e infine scialpinisti, per i quali le piste rappresentano un comodo punto di partenza per esplorare i pendii soprastanti.

Backcountry per tutti i gusti
Gli itinerari di scialpinismo presentano sviluppi e livelli di difficoltà adatti a tutte le esigenze. Ciò che li accomuna è la possibilità di godere di ottima neve senza affrontare dislivelli eccessivi (tra i 700 e i 1200 metri) in una zona dove sarebbe altrimenti molto difficile partire da fondovalle con le pelli, vista l’elevazione notevole delle vette della catena del Bianco. Sulla destra orografica della valle infatti, esposte a sud est, svettano le maestose Grandes Jorasses (4208m), l’estetico Dent du Géant (4013m), il gruppo del Triolet e di Leschaux, quasi inaccessibili dal fondo valle per via dei lunghi chilometri di portage e del livello tecnico riservato a pochi esperti. Il versante ideale per gli amanti delle pelli è quello opposto, esposto a nord/nord ovest, fatto di ampi pendii ombrosi dove la neve si mantiene morbida e riparata per lungo tempo. Da qui si possono raggiungere le numerose cime che delimitano a sinistra la Val Ferret: partendo dagli itinerari più vicini al villaggio di Planpincieux si incontrano i panoramici Mont de la Saxe e Testa Bernarda, che si elevano rispettivamente fino a 2346m e 2533m, oppure, a seguire, i più impegnativi Tête entre deux Sauts (2728m), Mont Chéarfiere (2826m) e Bella Colomba (2701m), fino alla meravigliosa Tête de Ferret, la quale con i suoi 2714 metri chiude la valle a nord est sul confine con la Svizzera. Nel periodo primaverile, quando la strada apre nuovamente al traffico (normalmente da metà maggio), è possibile evitare il lungo avvicinamento lungo la pista di fondo e spingersi ad esplorare i ripidi ed impegnativi pendii più settentrionali del gruppo, inoltrandosi nella zona meno frequentata e più selvaggia della valle. 

Mont de la Saxe e Testa Bernarda
L’itinerario qui proposto rappresenta il compromesso ideale per godere di un panorama maestoso in relativa sicurezza (mai abbassare la guardia!) e su ottima neve, non prevede difficoltà tecniche elevate e il dislivello è alla portata di tutti: una gita di soddisfazione quando le condizioni in quota non sono delle migliori oppure durante le nevicate, immersi nella magia di boschetti radi e polverosi. 

Si parte dalla località di Planpincieux (1583m), raggiungibile in una decina di minuti di auto da Courmayeur in infrasettimanale, oppure tramite bus navetta nei festivi e in alta stagione. Dopo qualche centinaio di metri lungo la pista di fondo si risale nei boschi seguendo una comoda forestale, si prosegue poi superando alcuni dossi in campo aperto fino a raggiungere l’ampia dorsale del Mont de la Saxe (2346m): un belvedere che toglie il fiato. Da qui si continua in piano sul lungo dosso che porta alla cima di Testa Bernarda con lo sguardo fisso verso sinistra, rapito dal susseguirsi delle guglie, ghiacciai, e pinnacoli dei 4000 più famosi delle Alpi. Si scende dalla via di salita oppure, se in buone condizioni, dai versanti più ripidi a nord della vetta: in entrambi i casi si godrà di sciate meravigliose su pendii ampi e mai troppo impegnativi, rapiti dalla presenza costante e imponente del profilo del Bianco che si staglia di fronte allo sciatore per tutto il tempo della discesa, garantendo curve e gite indimenticabili.

Dettagli

Dislivello: 770m

Quota di arrivo: 2533m

Durata: 4 ore circa

Difficoltà: MS 

Esposizione: NO

Località di partenza: Planpincieux. Divieto di accesso per le auto nei fine settimana e in alta stagione, raggiungibile comodamente in navetta con partenza da Courmayeur

Punti di appoggio: Non sono presenti rifugi lungo il percorso ma si trovano diversi locali e bar caratteristici nei pressi del parcheggio e lungo la pista da fondo