Valeria Colturi racconta a The Pill l’idea che c’è dietro al rebranding di Crazy
Valeria Colturi racconta a The Pill l’idea che c’è dietro al rebranding di Crazy
Ciao Valeria, poco tempo fa siamo stati da te per una cena stupenda con Luca, dove ci hai raccontato cos’è e come è nata Crazy. Ci parli da dove nasce l’esigenza di questo nuovo capitolo?
Crazy è nata come la mia pazza idea per unire innovazione tecnica e uno stile fresco e fashion, negli anni abbiamo sempre mantenuto questo carattere fuori dal coro che ci ha sempre contraddistinto. Abbiamo semplicemente deciso puntare in modo ancora più chiaro su questo aspetto, che è quello che rende Crazy diversa dagli altri brand! Lo stile dei capi Crazy è unico e riconoscibile, a questo si aggiunge la tecnicità dei tessuti scelti che vanno a coniugare stile e performance. La magia avviene poi in un territorio, quello della Valtellina, che è riconosciuto, anche all’estero, come luogo iconico per gli appassionati di montagna, nel pieno cuore delle Alpi. Da questi elementi nasce il nuovo logo e il nuovo pay off: Performance Mountainwear from the Italian Alps.
Siete stati precursori del fast&light, dove avete investito molto in tecnicità di prodotto senza tralasciare l’aspetto tecnico, ora con questo cambiamento qual è il vostro nuovo obbiettivo?
Siamo stati i primi a esplorare il concetto di abbigliamento leggero e performante in montagna, e possiamo dire che il fast and light è da sempre la nostra filosofia. Per il futuro non c’è nessun cambiamento da questo punto di vista! Infatti, il nuovo payoff inizia dicendo “performance mountainwear”. Un altro modo di dire abbigliamento fast and light.
Le nuove collezioni saranno sempre più ricche di innovazioni tecniche, ricerca di tessuti performanti e di uno unico e riconoscibile.
Le vostre collezioni si sono sempre distinte per colori e grafiche innovative (ma non solo), ora con questa nuova direzione che linea avrà la direzione artistica?
A capo della divisione creativa ci sarò sempre io, i colori e le fantasie sono decisamente un elemento centrale nello stile Crazy, così come lo è il fit curato e i tagli innovativi ed estetici per cui i nostri prodotti sono apprezzati.
I nostri capi si rivolgono a coloro che amano il mondo della montagna e che lo vivono con ambizioni di performance. Le stesse persone però sono anime estroverse e anticonformiste che ricercano, anche nel proprio abbigliamento sportivo, queste qualità. Con Crazy rispondiamo da sempre a questa esigenza, a questo bisogno di distinguersi, proponendo fantasie uniche, con contaminazioni dal mondo della moda, per proporre capi completamente diversi da quelli già presenti sul mercato.
Ci racconti invece il restyling del logo com’è nato e come lo avete sviluppato?
Abbiamo semplificato il logo focalizzando l’attenzione sul nome Crazy, piuttosto che su un icona. Crazy è quello che siamo e lo mettiamo a centro palco! Inoltre abbiamo voluto rendere il logo più unico e.. “crazy”, con il colore viola e con pattern zebrato. Sono elementi che fanno parte di noi e del nostro stile, qualcosa di diverso nel mondo outdoor ma con un tocco decisamente fashion.
Il 60% delle vostre vendita è Women, 40% man: con questa nuova scelta di posizionamento credi che cambieranno questi valori?
Riteniamo che questo risultato sia frutto di una dinamica naturale, non c’è stata una precisa strategia alle spalle o un’attenzione diversa tra le linee uomo e donna per noi. Al contrario i prodotti woman degli altri brand outdoor sono spesso un semplice adattamento della linea maschile.
Dietro Crazy c’è un tocco femminile che si esprime al massimo nell’attenzione che diamo alla collezione donna e i risultati rappresentano a pieno questo fatto! In generale non dovrebbe stupire che nel settore dell’abbigliamento le vendite propendano un po’ verso la donna: sono solo i brand outdoor che, dedicando più attenzione alla linea uomo hanno portato le loro vendite in una direzione poco naturale. Credo che questo dato di Crazy sia più bilanciato della media di mercato.
Com’è la donna “Crazy”?
La donna Crazy è una donna che in montagna non accetta i compromessi imposti da un’industria in cui le donna sembrano in secondo piano. Vuole prodotti pensati per lei, con giusti tessuti, un fit che la valorizza e caratteristiche tecniche che rispettano le esigenze uniche delle donne rispetto agli uomini. È anche una donna stilosa, che non vuole uno stile omologato, ma osa e lo fa con stile!
Nascono sempre più negozi “Crazy”, ci sono altre previsioni di aperture in Italia ed Europa?
I Crazy Stores sono il nostro fiore all’occhiello! Abbiamo la fortuna di essere posizionati nei migliori negozi di sport in Europa, ma ovviamente non c’è niente di meglio di uno spazio esclusivo per esprimere la visione e la direzione creativa di un brand. A maggior ragione per un marchio come Crazy! Ci saranno presto molte novità in questa direzione
Il capo di questa collezione che ami di più?
Impossibile rispondere! È come chiedere il figlio preferito (ride). Sono orgogliosa della nuova collezione invernale, ho lavorato tantissimo su nuovi colori e le nuove fantasie e ci sono anche prodotti con degli aspetti tecnici incredibili e innovativi. Se dovessi dire il prodotto che utilizzo di più potrei citare la giacca Levity, che a parte essere la giacca più leggera al mondo, è un prodotto tecnico con una versatilità straordinaria! Caldo, elastico, confortevole e leggero: ha alle spalle una ricerca e sviluppo inimmaginabile per i non addetti ai lavori, è veramente un prodotto unico.