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Doo Sar: A Karakoram Ski Expedition

Due amici, due grandi montagne e due discese con gli sci: questa è la ricetta base di Doo Sar, che poi viene migliorata con tutti gli ingredienti (speziati) che i due alpinisti polacchi incontrano lungo il loro cammino.

In un presente dove sembra che tutto sia stato detto, tutto sia stato fatto, c’è ancora spazio per l’esplorazione? Dove bisogna andare e cosa bisogna fare per incontrarsi con l’ignoto? Questa è la domanda con cui parte il documentario Red Bull “Doo Sar” che girando l’Italia con il BANFF ci porta in spedizione con Andrzej Bargiel e Jedrek Baranowski fra le remote montagne del Karakoram. A supportare e documentare i progetti ambiziosi di Andrzej e Jedrek un affiatato team composto dal film maker e pilota di drone Jakub Gzela, Darek Zaluski e il fotografo Bartlomiej Pawlikowski.

Il gruppo arriva in Pakistan in primavera l’impatto con la realtà post-pandemica è subito molto forte. Dall’isolamento dettato dalle necessità sanitarie il contrasto con lo stile di vita dell’Asia meridionale è spiazzante. È bello, finalmente, vedere in giro gente senza le mascherine, riconoscere volti, scontrarsi con sorrisi. Cominciano i preparativi per il primo obiettivo: sciare l’ancora inviolato Yawash Sar II Peak, un 6000 della Ghidims-Dur Valley. I locali non capiscono che sono lì a sciare per sport. Sembra così strano, adoperarsi così tanto senza un “motivo”. Ma il motivo, noi lo conosciamo, è sempre lo stesso: mettersi faccia a faccia con i propri limiti, con le proprie paure, conoscersi, crescere.

L’avvicinamento alla montagna dura svariati giorni, durante i quali il team polacco instaura un bellissimo rapporto con i portatori, che anche se stanchi, approfittano di qualsiasi momento tranquillo per imparare a sciare. Non è un caso che lo Yawash Sar II non sia ancora stato salito: arrivarci costa tantissimi sforzi. In un momento di grande crisi di tutto il team è la natura stessa a dare una spinta, una motivazione: compaiono delle orme del leopardo delle nevi, che li porta in avanti, in tutti i sensi. Ma arriviamo al dunque: la montagna dei sogni si palesa e finalmente iniziano le danze.

Andrej e Jedrek iniziano a salirla, ma dopo poco quest’ultimo, che non ha esperienza a quelle quote, deve mollare. I due restano in contatto via radio e Andrej, che ricordiamoci ha effettuato la prima discesa del K2 con gli sci nel 2019, prosegue la sua scalata verso la cima. Andrzej Bargiel è così il primo a salire e a sciare lo Yawash Sar II, con solamente qualche calata dalla vetta per via del ghiaccio incontrato nella parte sommitale. I due amici si ricongiungono a metà parete e sciano insieme fino alla base della montagna. Si celebra la riuscita della spedizione, che è un successo di team di cui fanno parte anche i portatori, con una partita a calcio: Pakistan contro Polonia. Il risultato? Non ci è dato saperlo.

Il secondo obiettivo del viaggio è il Laila Peak, un altro 6000 questa volta già sciato ma non di meno stupefacente che si trova nella Hushe Valley. Se lo Yawash Sar II ha rappresentato il sapersi fermare, riconoscere i propri limiti e lasciare volare chi può, il Laila Peak e la sua salita rappresenta la lealtà verso la cordata, l’attesa, il riuscire insieme. Infatti anche stavolta Jedrek va in crisi per via dell’altitudine ma Andrzej si ferma ad aspettarlo e a motivarlo. Arrivano in vetta, insieme. Per via delle condizioni sono costretti a lasciare gli sci a 150 metri dalla vetta ma una volta recuperati, si godono una bellissima sciata su neve primaverile, molto diversa da quella incontrata sullo Yawash Sar II. Il modo perfetto per concludere una spedizione, un’esperienza di vita, che non lascia solo il segno perché entra nella storia dell’alpinismo. Perché, in fondo, e forse nemmeno così tanto in fondo, non importa se una vetta sia stata già salita, o una valle già esplorata: l’ignoto lo incontriamo dentro di noi. È solo che a volte dobbiamo andare molto lontano da casa, in posti remoti, per scoprirlo.

In questi mesi il BANFF sta girando l’Italia tappa dopo tappa. Se ve lo siete persi su Itaca On Demand trovate la raccolta di tutti i film.