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Freeski World Rookie Tour, il vero significato di essere avversari

A Madonna di Campiglio le finali del WRT: la competizione che vede protagonisti ambiziosi freeskiers

Il sole picchiava forte sulla neve, le bandiere sventolavano sui salti mosse da un’aria che portava con sé profumo di sana competizione e amicizia: il Freeski World Rookie Tour, dopo un ricco aperitivo di benvenuto, ha accolto i partecipanti tra le montagne.

Nella splendida cornice di Madonna di Campiglio si sono tenute le finali mondiali del circuito internazionale di gare (organizzate da Black Yeti SSD) dedicate ai giovani atleti che sognano le olimpiadi. Tra i salti e le strutture dell’Ursus Snowpark sono arrivati freeskiers sotto ai 18 anni da quattro diversi continenti: Giappone, Australia, Argentina, Olanda, Svizzera, Norvegia, Austria, Francia, Germania, Svezia, Stati Uniti e certamente Italia.

I 52 atleti partecipanti erano divisi in 3 categorie: rookie men (nati dal 01.01.2004 al 31.12.2006), grom men (nati dopo il 01.01.2007) e donne (rookie e grom insieme).

Tra le iconiche rocce dolomitiche, dal 20 al 24 marzo i giovani ragazzi hanno dato spettacolo saltando sui 3 kickers seguiti da rail e wall. “Ci aspettiamo un livello molto alto, ci sono in palio premi importanti. Oltre alla competizione, ci piace dare spazio ai ragazzi per socializzare e crescere anche personalmente oltre che come skier”. Le parole di Marco Sampaoli – organizzatore e co-founder del tour – hanno pienamente trovato riscontro nella realtà.

Il livello tecnico e qualitativo è stato davvero alto, anche i giudici si sono dichiarati sorpresi da ciò che dei ragazzi così giovani sono riusciti a offrire. “Abbiamo visto chiudere anche dei tripli, in Slovacchia se ne vedono solo doppi”, ha affermato con soddisfazione e stupore il giudice Dado Gasparovic.

Per quanto riguarda i premi, tra tutti vanno ricordati l’invito, rivolto ai World Rookie Freeski Champions, per la FIS World Cup 2023.
I Campioni Rookie saranno inoltre invitati alla Red Bull Infinite Lines 2023 (Avoriaz, Francia) e all’Absolute Spring Battle 2023 (Flachauwinkl, Austria). Per tutti gli atleti che saliranno sul podio, ci sarà a disposizione un surf camp e tanti prodotti. Per i Campioni della categoria Grom c’è in palio un Golden Ticket per partecipare gratuitamente agli eventi del World Rookie Tour 2023.

Sulla neve l’entusiasmo si è percepito dilagante fin dal primo momento. Durante il training ufficiale nella mattinata di lunedì 21 marzo, gli atleti hanno potuto studiare il percorso di gara e allenarsi sulle altre numerose strutture del park. Daniel Strand Sveum (norvegese, classe 2004) si è dimostrato grintoso: “Oggi è stato fantastico, ho imparato nuovi trick e sono carico per la gara di domani!”.

Nel pomeriggio di lunedì gli instancabili ragazzi hanno saltato sui tappeti della palestra della Freestyle Academy di Campiglio. Un momento per socializzare e far nascere nuove amicizie che conferma che il World Rookie Tour non significa solo competizione, ma – anche e soprattutto – valori sportivi e attenzione al lato umano dei giovani.
Martin, coach dell’Argentina, racconta che i suoi atleti trascorrono 3 mesi in Italia e quando tornano a casa, i genitori li ritrovano molto cresciuti. Secondo l’argentino, per i ragazzi è fondamentale vivere queste esperienze fatte non solo di gare.

Il giorno successivo si sono tenute due run di qualificazione per ogni categoria. 12 i posti disponibili per i rookie men per accedere alle finali, 6 per i grom men e tutti per le donne – qualificate già in partenza visto l’esiguo numero di atlete. Tra i giovani atleti, che avevano una gran voglia di divertirsi insieme e dimostrare il proprio valore, non sono mancati gli abbracci in partenza e all’arrivo del tacciato. Nelle parole di Joey Eliss (australiano, classe 2006) si coglie facilmente lo spirito conviviale dell’evento: “La mia prima run non è andata come volevo visto che sono caduto sul primo salto. La seconda è stata molto meglio nonostante il vento. Va tutto alla grande, il park è divertente.”

Anche la terza delle tre giornate non ha deluso: mercoledì 23 marzo è stato il giorno tanto atteso delle finali mondiali del World Rookie Tour.
Molti dei ragazzi non qualificati hanno chiuso numerosi trick sulle strutture del park esterne al tracciato e non hanno fatto mancare il loro supporto ai finalisti; secondo i pareri generali, i punteggi dei giudici nelle qualificazioni sono stati equi.

Dopo 3 run di puro spettacolo e divertimento c’è stata la premiazione dei vincitori con la squadra svizzera che si è guadagna il premio come miglior team.

Podio women:
1. Zoe Van Essenned (olandese, classe 2008)
2. Daisy Thomasaus (australiana, classe 2007)
3. Anouk Andraskasui (svizzera, classe 2004)

Podio grom men:
1. Victor Alexander Maksayagin (svizzero, classe 2007)
2. Andreas Penzaut (austriaco, classe 2007)
3. Theo Thoren (svedese, classe 2007)

Podio rookie men:
1. Leo Landroe (norvegese, classe 2005)
2. Fadri Rhynerui (svizzero, classe 2005)
3. Gian Andri Boligersui (svizzero, classe 2004)

Victor Alexander Maksayagin appena sceso dal podio, un po’ intimidito, ha raccontato: “Non mi aspettavo di vincere, sono molto contento, il tracciato era perfetto e i kicker molto belli”. Al contrario, Zoe Van Essenned era estremamente euforica dopo la premiazione e ha esclamato: “Sono super contenta di aver gareggiato oggi, le condizioni sono perfette. Sono davvero entusiasta di aver vinto, non me l’aspettavo. È la mia prima partecipazione al Word Rookie Tour ed è stato fantastico”. Leo Landroe alla fine della terza run è stato applaudito dagli altri atleti appena uscito dal tracciato e, consapevole di aver chiuso una run spaziale, si è seduto sulla neve ad attendere i risultati live. Appena ufficializzato il suo primo posto, con una voce incredula e altrettanto felice, ha dichiarato “È fantastico, è stato tutto bellissimo”.

Il freeski Rookie World Tour si è concluso con una festa in classico stile après-ski alla base degli impianti. I ragazzi si sono rilassati tutti insieme a suon di musica e risate, dandosi appuntamento al prossimo anno. In questi tre giorni gli atleti hanno ampiamente dimostrato che l’avversario non è un nemico da combattere, ma un amico con cui crescere e divertirsi.