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Gerlinde Kaltenbrunner atleta Reusch

By Denis Piccolo

Brands Reush

Per poter soddisfare i bisogni di alpinisti professionisti e assennati, la Reusch collabora con atleti esperti, che sanno perfettamente di cosa parlano. Gerlinde Kaltenbrunner è di sicuro una di loro. L’austriaca è diventata la seconda donna ad aver scalato tutti i quattordici ottomila, la prima senza uso di ossigeno o portatori d’alta quota. Come una tra le donne alpiniste più esperte, l’intera gamma dei guanti da montagna Reusch beneficia della sua conoscenza!

Cosa o chi ti ha spinto a diventare un’alpinista professionista e cosa continua ad affascinarti nell’alpinismo?
Dopo la mia ascensione al Nanga Parbat, nel 2003 sono arrivate le prime richieste per la copertura dei media e varie presentazioni. In quel periodo ho concentrato sempre più energie nel far diventare l’alpinismo il fulcro della mia vita. Anche Ralf, il mio ex marito, mi incoraggiava a intraprendere la strada dell’atleta professionista e quindi all’inizio del 2004 ho tentato di vivere esclusivamente di alpinismo. Per me il fascino dell’alpinismo viene da questo meraviglioso mix tra forti esperienze in natura, panorami magnifici su e giù dalle montagne e spedizioni avventurose, e dure.

Quale aspetto dell’alpinismo consideri più arduo?
La natura ci ha reso responsabili della nostra salute e sopravvivenza. Io vedo come la parte più ardua ed importante dell’alpinismo proteggere questa salute che ci è stata data e tornare sani e salvi al campo base dopo ogni salita.

Come mantieni o addirittura migliori le tue capacità?
La mia precedente decisione di focalizzarmi solo sull’alpinismo, e ovviamente anche il sostegno proveniente dai miei sponsor come la Reusch, mi permettono di concentrare tutti i miei sforzi e la mia attenzione sull’allenamento giornaliero. Oltre alla mia varia ed estesa routine casalinga, posso sempre andare su roccia, ghiaccio, o fare gite con gli sci sulle Alpi.

Come alpinista professionista tenerti sempre aggiornata e in perfetta forma fisica è di un’importanza fondamentale. Cosa fai per tenere allenati corpo e mente?
Già, sia l’allenamento fisico che quello mentale sono di estrema importanza. Cerco di allenare soprattutto la resistenza muscolare. D’estate vado molto in mountain bike, vado anche a correre in montagna e scalo. In inverno mi concentro sullo sci di fondo o lo scialpinismo o arrampicata su ghiaccio. Il riposo è importante tanto quanto l’allenamento. Non ho una scheda d’allenamento rigida. Preferisco ascoltare il mio corpo che mi dice esattamente quando e come allenarmi. La meditazione mi accompagna ogni giorno. Medito per almeno 15-20 minuti.

Cosa ti viene in mente sentendo queste parole:
Natura
Dobbiamo trattarla con il massimo rispetto e attenzione. È nella natura libera delle montagne che sperimento i momenti più belli ed emozionanti.

Montagne: Sono il fulcro della mia vita. Le montagne mi danno riparo, pace e tranquillità. Sono il luogo dove ho passato le ore e i giorni più intensi della mia vita.

Reusch
Ripensando ai tempi in cui ero una giovane sciatrice, sognavo sempre di poter indossare un paio di guanti Reusch. Sono sempre stati -e lo sono tutt’ora- i guanti che portano con sé attributi come calore, alta qualità e durabilità. Sono molto felice di avere una bella e intensa collaborazione con loro.

Guanti da alpinismo: Non sono mai abbastanza caldi, o un po’ più leggeri, mantenendo sempre il giusto grip. Ogni volta è una sfida trovare le soluzioni ideali. Non vedo l’ora di lavorarci su con la Reusch.

Hai un’esperienza enorme. Non c’è praticamente nulla che tu non abbia fatto. E quindi, dove sono i tuoi limiti?
La maggior parte dei limiti è nella nostra testa. Finché ci facciamo guidare dai nostri sogni, possiamo superarli. Da una certa età in poi ci vuole solo più tempo, ma i sogni rimangono e ci danno l’energia che ci serve.

C’è qualche differenza tra l’approccio di un uomo o di una donna alla cima di una montagna?
Gli uomini a volte badano più ai numeri e ai risultati. A volte dimenticano di percepire il potere e la bellezza delle montagne. Per me l’alpinismo per certi aspetti ha sempre riguardato l’inalare la magnificenza della creazione, sentirsi parte delle montagne e della natura e attraverso questo liberare la mente per la salita.

Cosa ne pensi della nuova linea di guanti Reusch Mountaineering?
Credo che attraverso questa stretta collaborazione riusciremo a raggiungere risultati fantastici e a produrre una linea fantastica che riuscirà a soddisfare le differenti esigenze nelle varie discipline alpine. Ci sono piccoli dettagli che possono essere ottimizzati grazie ai feedback e un’intensa collaborazione. Al momento credo che sotto molti aspetti si sia già raggiunto un livello ottimale.

Quali sono le tue esigenze personali in fatto di un buon guanto?
Per ogni uso specifico dovrebbe assicurare il massimo del calore, comodità, vestibilità eccellente e una buona presa. Dovrebbe anche essere resistente, prodotto con cura e affidabile. A seconda della disciplina per cui mi serve, potrebbe anche essere utile che nel guanto ci siano strati separabili da poter asciugare separatamente.

Ogni volta che devo prendere una decisione, ascolto il mio istinto. Questo è qualcosa che ognuno di noi può imparare! Per riuscirci, spengo del tutto il cervello, mi connetto al mio io interiore e mi concentro su quello. Il silenzio totale mi permette di trovare la mia strada. Ho fiducia completa in questo.

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