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Conosci Ooni? Il forno per pizze prêt-à-porter

La data è il 15 novembre 2012. Da circa due settimane la piattaforma statunitense di crowdfunding Kickstarter è sbarcata in Regno Unito e, dopo un primo prototipo, i coniugi, Kristian Tapaninaho e Darina Garland decidono di finanziare attraverso la piattaforma stessa la produzione di un forno per pizza portatile di livello professionale. I due in precedenza gestivano una azienda operante nel campo della formazione che promuoveva la creatività, l’innovazione e la risoluzione dei problemi all’interno delle comunità scolastiche, perché non applicare le stesse skills maturate in un altro campo che li appassionava?

Kristian era (ed è tuttora) un grande amante della pizza fatta in casa e costantemente cercava di migliorare le sue preparazioni. Alle pizze casalinghe di Kristian mancava però quel sapore caratteristico conferito dalla cottura a temperature elevatissime tipico delle pizzerie. Il suo forno di casa non riusciva proprio a raggiungere una temperatura così alta.

Andò quindi alla ricerca di un forno per pizza alimentato a legna da utilizzare nel giardino di casa, ma gli unici prodotti sul mercato erano costosissimi e ingombranti. Kristian non era un inventore, un ingegnere o un product designer, ma sapeva di avere un’idea geniale. Dopo una serie di schizzi, molti prototipi e continue sperimentazioni nel proprio giardino, creò il primo forno per pizza portatile alimentato a legna che su Kickstarter trovò da subito un gran sostegno.

 

Poco più di dieci anni dopo Ooni è cresciuta fino a diventare un’azienda pluripremiata che vende prodotti in tutto il mondo. I due fondatori di Ooni sono orgogliosi del team di appassionati che giorno dopo giorno lavora a stretto contatto per portarci un prodotto sempre migliore: sono oggi 370 le persone di provenienza internazionale che condividono lo stesso amore per la pizza. Ma c’è di più. Un aspetto fondamentale per il brand con base in Scozia è la sostenibilità. Ecco perché Ooni destina ogni anno l’1% del proprio fatturato al Fondo Ooni Impact per sostenere cause ambientali, sociali e umanitarie. Si sta inoltre impegnando per ridurre il proprio impatto: tutti gli imballaggi dei forni sono riciclabili almeno al 96% e contano di raggiungere imballaggi riciclabili al 100% e aumentare la percentuale di materiale riciclato impiegato per proteggere i forni durante il trasporto.

 

Inoltre, recentemente Ooni ha ottenuto la certificazione B Corp. Le B Corporation (o società “B Corp”) sono compagnie certificate da B Lab che sono riuscite a soddisfare elevati standard di performance sociale e ambientale, responsabilità e trasparenza. Le B Corp certificate hanno tutte superato la “B Impact Assessment”, una valutazione rigorosa di oltre 200 domande su 5 aree specifiche: governance, lavoratori, clienti, comunità e ambiente. Un’azienda deve anche modificare il proprio statuto, incorporando un impegno legale a considerare l’impatto di tutte le decisioni su tutte le parti interessate, non solo sugli azionisti.

I forni Ooni sono ormai numerosi e tutti con diverse funzioni e specifiche, alimentati a legna, carbone o gas: Ooni Fyra 12, Ooni Koda 12, Ooni Karu 12 e Ooni Koda 16 e Ooni Karu 12G. Inoltre, nel 2023 è stato lanciato il primo forno elettrico Ooni Volt 12. Si può tranquillamente dire che ci sia un forno Ooni per tutti, sia che si voglia gustare una pizza nel giardino della propria casa che in tantissime avventure outdoor.

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con la co-fondatrice e co-CEO Darina Garland per scoprire qualcosa in più sul mondo Ooni.

Qual è la storia di Ooni? Da dove nasce l’idea di creare forni per pizza da esterno e portatili?

Possiamo dire che l’idea di creare Ooni nasce dalla nostra frustrazione di non riuscire ad ottenere una pizza simile a quella che trovavamo in Italia (ride ndr). Kristian e io vivevamo a Londra al tempo dove svolgevamo un’attività completamente diversa, gestivamo un’azienda operante nel campo della formazione che promuoveva la creatività, l’innovazione e la risoluzione dei problemi all’interno delle comunità scolastiche. Nel frattempo, Kristian aveva anche iniziato ad appassionarsi del mondo della pizza fatta in casa ed era davvero frustrato dal fatto che, nonostante la pizza che cucinasse fosse buona, non era certamente paragonabile a una pizza che si poteva trovare in una pizzeria in Italia o anche a Londra. Il problema principale era rappresentato dal forno di casa e il mercato non offriva nessuna alternativa che fosse accessibile sia dal punto di vista del prezzo che delle dimensioni. Quindi ha deciso di iniziare a progettare un modello che potesse essere usato nel nostro giardino. Il design lasciava un po’ a desiderare ma il forno funzionava. Da quel momento abbiamo continuato ad apportare modifiche al progetto finche siamo arrivati a lanciare la prima campagna crowdfunding su Kickstarter nel 2012 riuscendo a raccogliere circa 17.000 sterline. Era ancora una cifra molto modesta per poter lanciare un business ma subito dopo i primi 100 clienti ne sono arrivati altri da tutto il mondo. Abbiamo scommesso su Ooni e alla fine il nostro sogno è diventato realtà.

Ooni ha recentemente ottenuto la certificazione B Corp, cosa significa per voi questo traguardo e come avete ottenuto un riconoscimento così importante?

A partire dalla nostra prima attività nel settore della formazione, Kristian e io abbiamo deciso che volevamo essere una società fin dall’inizio molto orientata alle persone, la nostra vision è infatti aiutare le persone di tutto il mondo a fare la pizza a casa in un modo che abbia un impatto positivo sul pianeta e sulla sua gente. Questo è anche il motivo per cui l’1% del nostro fatturato annuo è gestito attivamente per cause sociali e ambientali. Il passo successivo era la certificazione B-Corp che non è certamente un riconoscimento facile da ottenere. Abbiamo presentato la nostra candidatura nell’ottobre 2021, quindi siamo stati sottoposti a una verifica dal team di B Lab nell’autunno 2022. Il processo è stato estremamente approfondito e ha coinvolto molti team di tutta l’azienda. Alla fine ci sono voluti circa 18 mesi per arrivare a ottenere la certificazione, che abbiamo ricevuto il 9 gennaio 2023. È stato un lavoro davvero duro, ma pensiamo che questo sia solo l’inizio, sappiamo che il nostro percorso non è giunto a destinazione. C’è molto lavoro da fare e questa esperienza ci sprona a continuare a fare meglio e ad ottenere un punteggio più alto, anno dopo anno.

La sostenibilità è un tema molto importante per noi di The Pill, so che avete un programma di riparazione, riciclo e riutilizzo. Di cosa si tratta?

La circolarità è un aspetto fondamentale per il brand e cerchiamo di incentivarlo il più possibile affinché le persone possano avere prodotti con una lunga vita. I forni Ooni sono costruiti per durare nel tempo, ma ci rendiamo conto che talvolta possano capitare degli inconvenienti per questo forniamo ricambi originali qualora ce ne fosse bisogno in modo che i prodotti Ooni vi accompagnino per lungo tempo.

Ooni vuole anche essere un ottimo strumento e compagno per gli amanti e gli appassionati dell’outdoor. In che modo un forno Ooni può accompagnarci nelle nostre avventure all’aria aperta?

La maggior parte dei nostri consumatori utilizza i forni Ooni nel proprio giardino di casa, ma penso che la cosa veramente interessante di questi prodotti sia che puoi davvero portarli con te quasi ovunque ed in tante occasioni. Un forno Ooni è il compagno perfetto per cucinare a contatto con la natura. Immagino che ciò che la gente ama di più dei nostri forni sia la loro estrema portabilità e la possibilità di usarli in tanti luoghi e situazioni: dal giardino di casa fino alle proprie avventure all’aria aperta.

Design e innovazione sembrano andare di pari passo in tutti i vostri prodotti. Quanto peso date a ciascuno di questi aspetti quando progettate un nuovo forno?

Bella domanda, non mi era mai stata fatta prima! Direi che Ooni ha come pilastri una serie di valori che reputiamo fondamentali per la nostra azienda e sono ciò che ci ha guidato negli ultimi 11 anni. Innovazione, ambizione, passione e il puntare sempre più in alto. Ovviamente se parli con i nostri designer industriali diranno che il design è la cosa più importante (ride, ndr) ma penso che tutti questi aspetti combinati siano ugualmente fondamentali e complementari, sono ciò che ci ha permesso di arrivare fin qui. Quindi per rispondere alla tua domanda, il peso che diamo a questi due aspetti è lo stesso, non è possibile avere un buon design senza innovazione.

Noi italiani siamo grandi amanti della pizza ma allo stesso tempo tendiamo ad essere (a volte) troppo attaccati alla tradizione: forni a legna tradizionali e metodi di cottura tramandati da generazioni. Tuttavia, Ooni sembra essere andata oltre questi pregiudizi visto il suo successo ottenuto, non solo all’estero, ma anche in Italia, con numerose imitazioni nate nel corso degli anni e che non fanno altro che attestarne il suo successo. Cosa ne pensi?

Devo essere sincera, sono rimasta molto sorpresa che l’Italia ci abbia accolto così bene, abbiamo studiato le tradizioni italiane molto attentamente perché volevamo essere rispettosi nei confronti di una storia e una tradizione così lunga e importante. Non stiamo cercando di sostituire la tradizione ma di essere un alleato in più nel preparare e mangiare una buona pizza, perché ovviamente in Italia è molto più semplice trovare un buon prodotto mentre non si può dire lo stesso in UK. Abbiamo un team in Italia con cui lavoriamo a stretto contatto in modo da poter offrire il miglior prodotto possibile a chi non sempre ha accesso a una buona pizza. Anche in Italia non tutte le persone credo abbiano sempre a disposizione dei forni tradizionali e sicuramente cucinarsi una buona pizza da soli è una grande soddisfazione.

Qualche progetto futuro che puoi raccontare ai nostri lettori?

Una delle ragioni del nostro successo credo sia continuare costantemente a creare e innovare, non posso spoilerarvi nulla in questo momento ma il nostro obiettivo è diventare un’azienda sempre più sostenibile e circolare, la nostra responsabilità è quella di dare più di quanto prendiamo dal pianeta. Vogliamo che nel mondo si sfornino ottime pizze e desideriamo che ciò avvenga in modo da aiutare le nostre comunità, limitando il nostro impatto negativo sull’ambiente affinché le generazioni future possano vivere in un pianeta sano. Abbiamo solo un pianeta su cui fare la pizza.