By Marta Manzoni
By Marta Manzoni
Per Aldo Kane la creatività è la capacità di immergersi nella natura e prendere lezioni da ciò che si vede e si sente: viaggio alla scoperta di un avventuriero estremo.
Cosa significa per te il concetto Live In The Open?
Vivere outdoor per me non è solo uno slogan: è uno stile di vita che ho scelto da venticinque anni. Significa interagire con l’ambiente, ovunque ti trovi, comprendere le stagioni e il flusso della vita, ogni momento.
In questo momento l’umanità è imprigionata tra le mura, mentre la natura va avanti benissimo senza di noi. Madre Natura sembra dirci: “Quando tornerete, ricordatevi che siete miei ospiti, non miei padroni”. Quali sono i tuoi pensieri?
Sono pienamente d’accordo con la tua riflessione. Mentre eravamo in isolamento, le persone hanno capito il valore di stare all’aria aperta e offrire attenzione alla natura che ci circonda. Mi è piaciuto sentire il coro all’alba nel mio giardino: di solito è appena udibile sopra al rumore dei veicoli.
In quale, tra le tante esperienze che hai vissuto, hai trovato le tue soddisfazioni più importanti?
Recentemente ho realizzato un documentario sul commercio illegale di ossa di tigre nel Sud-Est asiatico. Questa inchiesta è stata la più grande soddisfazione, perché sentivo che stavo facendo la differenza. L’avventura è divertente, ma quello che conta è lasciare un segno positivo.
Come è nata l’idea del progetto A Journey to Live in the Open, la tua ultima tua sfida?
Ho trascorso tutto il lockdown sognando avventure outdoor. Molti dei miei progetti di solito sono all’estero quindi per la prima volta ho rivolto la mia attenzione alle esplorazioni vicino casa. In una conversazione che ho avuto con il marchio Canada Goose ho suggerito di approfondire le opportunità offerte dalla nostra zona e di coinvolgere alcuni amici, mostrando loro ciò che era possibile vivere proprio dietro casa.
Andavi d’accordo con i tuoi compagni di viaggio? Preferisci le avventure in solitaria o condivise?
Preferisco di gran lunga le esperienze di squadra. Ho fatto entrambe le cose, ma la condivisione di avversità e avventura è ciò che rende davvero memorabile un viaggio.
Sei spesso in giro per il mondo lontano dai tuoi affetti. Questa distanza non è mai dolorosa? Come la vivono i tuoi cari?
Sì, viaggiare così tanto può essere stancante e persino doloroso, ma i vantaggi superano di gran lunga gli aspetti negativi. Viaggiare offre molti insegnamenti e mi fa spesso sentire vicino a casa, per esempio quando noto somiglianze in persone che vivono agli estremi del globo.
“Quando tornerete, ricordatevi che siete miei ospiti, non miei padroni”. – Madre Natura.
Perché senti il bisogno di metterti sempre alla prova?
È il modo in cui sono fatto. Più sperimento nuove sfide, più ne ho bisogno. Una vita all’estremo e in luoghi remoti forgia un carattere incrollabile: a ogni prova imparo una nuova lezione.
Hai detto che “Negli anni hai imparato a diventare un esperto di sopravvivenza”. Quali sono i tuoi consigli per affrontare il coronavirus? Quali le tue speranze?
Credo che dobbiamo rimanere positivi, il che a volte è difficile. Trovare esperienze e persone per cui essere grati aiuta sempre. Guardare i fatti e non solo leggere le notizie, uscire di casa, fare esercizio e restare in contatto con gli amici. Questi tempi difficili passeranno e poi ci saranno altri periodi complicati in maniera diversa. La vita è cambiamento costante.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Hai un piano B o continuerai a fare l’avventuriero?
Per me la vita è un’avventura unica e non credo che questo cambierà mai. Forse potrebbe rallentare un po’ in futuro, ma per ora è piena di energia!
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