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Intervista con Matteo Calcamuggi: “appassionato dello sci” non rende l’idea

By Camilla Pizzini

With Masters

Classe 1978, Guida Alpina, maestro di sci e parte del team Masters, ma prima di tutto un avventuriero. Definirlo un appassionato dello sci non rende l’idea di quanto amore e passione ci metta in quello che fa. Ha viaggiato in tutto il mondo per provare delle linee che molti di noi sognano e tutt’oggi non vuole fermarsi per esplorare ancora di più.

Ciao Matteo, chi sei e cosa fai?

Sono cresciuto e vivo in Valle D’Aosta e sono Guida Alpina, lavoro che pratico tutto l’anno. Faccio contemporaneamente anche le previsioni per il bollettino neve valanghe per la mia regione e sono nel Soccorso Alpino. E infine sono maestro di sci dal 1999, una professione che però ormai svolgo saltuariamente, più per passione che altro, perché mi piace molto viaggiare e lavorare anche in luoghi diversi.

 

Sei nato sugli sci o la passione è arrivata dopo? Cos’è per te sciare?

A casa siamo tutti maestri e allenatori, quindi sì, diciamo che sono nato con gli sci ai piedi, ma in realtà quando ero piccolo ho iniziato principalmente perché eravamo sempre in montagna. Poi ho fatto molte cose nella vita, ho anche una laurea in architettura e ho lavorato nel Rifugio Quintino Sella, nello specifico nel Ferrino Camp Lab, uno showroom di tende ad alta quota e test di materiali. Lo sci però è sempre stato una costante e se dovessi esprimere ciò che è per me direi: leggerezza e libertà.

 

Hai viaggiato e sciato ovunque, le sciate più belle di sempre?

Devo dirti che dopo anni che viaggio il motivo per cui parto non è tanto lo sci e la neve, ma per la voglia di scoprire ed esplorare. Di certo uno dei miei posti preferiti è l’Alaska, per i suoi spazi infiniti e incontaminati. Alla fine però amo moltissimo anche sciare a casa, perché quando ci sono le condizioni ideali puoi mettere insieme tutto quello che hai imparato negli altri luoghi del mondo e fare delle sciate spettacolari. Infine il Cile, sui vulcani, perché ti regala una serie di sensazioni diverse e nuove, che nelle nostre montagne non puoi provare.

A proposito di scalare e sciare sui vulcani del Cile, come è stata l’esperienza?

La prima volta che ho letto dei vulcani del Cile è stato nel 2010 quando ho comprato una guida di sci alpinismo francese e all’interno se ne parlava. I vulcani sono ancora nella maggior parte dei casi attivi, simili allo Stromboli, ma sciarci sopra è perfettamente fattibile. L’idea mi è piaciuta sin da subito e ho deciso che dovevo assolutamente andarci. Siamo partiti all’avventura e abbiamo passato le prime tre settimane concentrate solo ed esclusivamente a cercare di sciare tra una finestra di bel tempo e l’altra. Sono luoghi ancora molto selvaggi e se ti perdi o sbagli strada rischi di finire in una foresta impenetrabile a 12km dalla tua macchina e sì, è successo veramente. La seconda volta che ci sono tornato è stato nel 2017 e siamo anche riusciti a sciare all’interno di un vulcano. Un’esperienza incredibile. 

 

Cosa utilizzi per quanto riguarda sci ed attrezzatura?

Da sempre uso gli scarponi Scarpa, attacchi ATK e zaini Osprey. Mentre come bastoncini mi affido a Masters, lavoriamo insieme dal 2011 e sono un loro tester ed ambassador. I modelli che preferisco sono ST Carbon e Trecime Carbon. Il primo mi accompagna nella stagione invernale, è composto da un tubo in carbonio HM (High Modulus) 100% 3K con diametro 14mm e supporto filettato con puntale in tungsteno, per me il massimo che si possa chiedere a un bastone. In più ha la manopola Soft Touch Rapax e passamano a guantino riflettente con sistema Quick. Quando non lo utilizzo, la mia scelta cade sul Trecime Carbon, leggero e ripiegabile. 

 

Progetti per il futuro?

Al momento sono abbastanza saturo, ho viaggiato molto, ma mi mancano tre luoghi in cui non sono ancora stato e vorrei andarci: il Giappone, che però terrò per la pensione perché è un luogo molto comodo e facile da raggiungere e sciare. Mentre gli altri due sono la Kamchatka e la Groenlandia. 

“I vulcani sono ancora nella maggior parte dei casi attivi, simili allo Stromboli, ma sciarci sopra è perfettamente fattibile. L’idea mi è piaciuta sin da subito e ho deciso che dovevo assolutamente andarci. Siamo partiti all’avventura e abbiamo passato le prime tre settimane concentrate solo ed esclusivamente a cercare di sciare tra una finestra di bel tempo e l’altra.”

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