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Kronplatz, bike paradise (anche se sei una schiappa)

By Ilaria Chiavacci

Mentre il cicloturismo sta esplodendo in Italia, a Kronplatz c’è un bike park che è il paradiso degli amanti della mountain bike: ecco cosa aspettarvi

“Non frenare di botto, tieni le pedivelle parallele, alzati sui pedali”: mi ripeto mentalmente queste tre, fondamentali, istruzioni, mentre giro nello Skills park di Plan de Corones. Non ho un ottimo rapporto con il downhill da quando mi sono aperta uno stinco con gli arpioncini dei pedali, frenando appunto di botto e facendo inchiodare la mia mountain bike. Questa volta sono nella Skills Area, “quella dove si muovono i primi passi, dove imparano i bambini”, mi dico che non posso almeno non provarci e così lo faccio. Grazie alla pazienza infinita dell’istruttore dopo aver provato infinite volte come si affronta una pendenza e una parabolica, mi dirigo verso il Dragon Trail, il sentiero per mountain bike più semplice. Con la pendenza ho dimestichezza, vado in snowboard da una vita e surfo pure, ma avere sotto i piedi una mountain bike e non una tavola mi innervosisce, è uno scoglio mentale che devo a tutti i costi superare.

Plan de Corones, o Kronplatz se lo vogliamo dire alla tedesca, visivamente è un panettone che si affaccia su tre versanti: Valdaora, Passo Furcia e Riscone. Si possono trascorrere qui giorni senza mai percorrere lo stesso sentiero o lo stesso percorso di bike trail. Il comprensorio sta infatti lavorando per diventare sempre più un punto di riferimento per gli addicted della mountain bike, tanto da ospitare il primo bike hotel d’Italia, l’Alpin Hotel Keil con tanto bike room, noleggio e assistenza. La bicicletta è un mezzo incredibile ed è culturalmente radicata nel nostro immaginario di italiani. Le competizioni su strada, le grandi classiche con i loro campioni, permeano l’immaginario collettivo del nostro paese. È storia più recente invece l’enorme e crescente hype intorno ad altre discipline legate all’universo delle biciclette, mountain bike e gravel in testa. Questa passione sempre crescente ha portato, nel 2010, il comprensorio di Plan de Corones a realizzare un bike park multilivello che potesse offrire diversi livelli di trail, da quelli più semplici, blu e verdi, a quelli marcati in nero e con salti e pendenze da capogiro. I trail in tutto sono nove, ma raddoppiano fino a diciotto se prendiamo in considerazione le varianti, per un totale di oltre 35 chilometri di piste. I versanti di Plan de Corones dedicati ai percorsi mountain bike sono in tutto tre e affacciano: a nord verso Riscone e Brunico, ad est su Valdaora e a ovest sul Passo Furcia.

Definire i trail per le mountain bike è come disegnare le piste da sci: potrebbero sembrare frutto di un caso, o del capriccio della montagna, ma non è così. Tutti i trail del Bike Park di Plan de Corones sono stati progettati con l’obiettivo di sfruttare al meglio la conformazione del territorio per poter praticare diversi stili, dal flow al freeride, dal bosco costellato di radici agli spazi aperti più ampi, dove invece dominano curve paraboliche e salti. Il percorso probabilmente più famoso è l’Herrnsteig, che è anche il primo ad essere stato realizzato nel comprensorio, nel 2010. Dalla cima di Plan de Corones, dove si arriva con gli impianti dotati di rastrelliere per portar su le bici in sicurezza, si arriva fino a Riscone: sono otto chilometri e 1.350 m di dislivello negativo, un percorso impegnativo ma divertente, con tipi di terrain diversi in cui cimentarsi. Centoventiquattro è invece il numero di passerelle che si incontrano lungo i cinque chilometri del Furcia Trail, percorso che punta verso l’omonimo passo a sud. A Est si trovano invece i più accessibili Dragon e Gassl. Il primo, lungo 2 km, parte dalla caratteristica bocca di drago situata nei pressi della cima e arriva fino alla linea del bosco, con strutture artificiali che rendono l’esperienza più attrattiva sia per i principianti sia per i biker più esperti. Il secondo, una picchiata di oltre 6 km e 900 m di dislivello, si sviluppa dalla stazione intermedia fino a valle, lungo i boschi che d’inverno costeggiano le piste da sci. È sicuramente più impegnativo, ma garantisce a chiunque tanto divertimento in tutta sicurezza. Attualmente si sta anche lavorando alla realizzazione di una variante del Gassl completamente nuova, che presto sarà pronta e renderà questo versante ancora più interessante. Dal paesino di San Vigilio, invece, si può prendere la funivia che conduce fino al punto di partenza del Piz de Plaies Trail, un sentiero di 4 km che parte dalla stazione a monte della cabinovia e arriva a fondovalle, con parecchi ostacoli da superare, sia naturali che artificiali, curve paraboliche e salti.

Dieci anni di attività hanno consentito al bike park di crescere in modo continuativo e costante, puntando sempre di più sulla qualità della rete sentieristica e sui servizi pensati ad hoc per gli addicted della mountain bike, nell’ottica di attirare un turismo esperienziale sempre più di alto livello. A spasso per queste valli si può passare da trail veloci e flow, a quelli più tecnici, lenti e sfidanti, ma non serve necessariamente essere dei pro per godersi delle belle giornate qui. Il Bike park può contare infatti su due Skills Park, uno in cima a Plan de Corones, dove è cominciato il mio racconto, e uno in cima a Piz de Plaies: circuiti dove si può iniziare a prendere confidenza con la pendenza, gli ostacoli, le paraboliche, su come gestire le pedivelle e le frenate, la mountain bike è questione di equilibrio e le strutture presenti nei park sono funzionali ad allenarlo anche in presenza di ostacoli, di terreni sconnessi e di salti.

Continuando a ripetermi il mio mantra fatto “Non frenare di botto, tieni le pedivelle parallele, alzati sui pedali” ho affrontato il Dragon Trail, eviterò di raccontare quali e quante volte non ho rispettato soprattutto la prima regola. Vi basti sapere che, non solo questa volta non sono tornata a casa con un altro buco nello stinco, ma mi sono pure divertita e posso ufficialmente dire di essere una beginner della mountain bike. Come tutte le discipline sportive comporta un inizio paziente, ma già non vedo l’ora di riprovare: mi sento sufficientemente confident per azzardare qualcosina in più.