Lagorai Skyline

Lagorai Skyline: una linea tra cielo e roccia

By: Marta Vanzo

Photos by: Gian Luca Vanzetta

Spesso dimenticato e trascurato in favore delle vicine Dolomiti, il Lagorai, catena montuosa del Trentino orientale, è un luogo selvaggio e non per tutti, e forse proprio per questo è così speciale. Un posto dove poter stare con sé stessi senza venire disturbati, dove trincee e ricordi di guerre lontane si alternano a laghi cristallini che fanno sparire le immagini del doloroso passato bellico per fare spazio a sogni incantati di fiabe.

Di linee e creste ce ne sono un’infinità, basta solo saperle cercare e un buon occhio le può subito individuare. In Val di Fiemme (e non solo) è molto conosciuta la Translagorai, 80km di percorso in una natura incontaminata e selvaggia. Un luogo unico nel suo genere dove è possibile non incontrare nessuno per chilometri e chilometri e i ristori sono solo quelli che trovi nel tuo zaino. Su questa traversata i “fiamazi” (abitanti della valle) si sfidano a chi la percorre nel minor tempo possibile l’estate, e a chi scende il maggior numero di pendii l’inverno.

Lagorai Skyline

Gian Luca Vanzetta e Nadir Maguet si sono conosciuti sulle ripide salite dei loro anni agonistici, alterandosi fra podi, coppe e top di classifica. La passione per le vette e una complicità speciale, ha fatto sì che negli anni i loro percorsi si incontrassero poi altrove, lontani da cronometri e linee di partenza continuando a condividere la passione per la montagna rispettivamente come Guida Alpina ed atleta professionista.

Lagorai Skyline

Un giovedì di fine marzo Gian e Nadir sono partiti direzione Lagorai. Ritrovo alle 6 di mattina a Ziano di Fiemme per raggiungere in bici elettrica il “trozo del Menador” che porta alla malga Canzenagol.

Dopo la malga abbiamo salito un canale che porta fino alla cresta. La linea che abbiamo seguito è quella che unisce le cime Canzenagol, Busa Alta, Cardinal e Cauriol. Un amico l’aveva già fatta d’estate senza l’uso della corda, noi invece ce l’avevamo per poter fare delle doppie, e materiale di abbandono. Abbiamo fatto una doppia a scendere dalla Busa Alta e una dal Cardinal, per cercare di rimanere il più possibile su questa linea – spiega Gian Luca. Gli sci in questo caso servono solo per l’avvicinamento ed il rientro mentre per l’attraversata ai piedi ci sono i ramponi, nel tentativo di rimanere il più a lungo possibile sulla linea della cresta.

Lagorai Skyline
Lagorai Skyline

Per Gian Luca non era la prima volta sulla skyline, un primo tentativo si era interrotto a causa delle condizioni neve non ottimali. Ma la voglia di terminare il progetto era tanta e con la richiesta di Nadir di affrontare qualcosa di lungo e tecnico in preparazione al Mezzalama arriva l’occasione perfetta per riproporre questa linea.

Sicuramente poi riuscire a fare una traversata di questo tipo sulle montagne di casa ti fa aumentare la voglia di provare. Le condizioni quel giorno sembravano buone, nonostante fosse stato un inverno con poca neve, quella che c’era si era trasformata bene… È stato tutto perfetto.

Per Gian Luca, che sin da bambino è cresciuto a pane e Lagorai, si tratta della linea più estetica dell’intera catena montuosa. Il nome Lagorai Skyline non poteva che essere più ovvio, per quella linea tra cielo e roccia. Una linea che Gian Luca ha sempre visto da casa sua e che quindi prima o poi avrebbe pur dovuto onorare… Servivano solo le condizioni giuste, e soprattutto il compagno giusto. Tra Gian e Nadir si vede: c’è un bel feeling, sono amici da tanti anni nonostante la distanza Dolomiti-Cervino, e appena c’è la possibilità di fare qualcosa insieme, non ci pensano due volte.

La loro però non era una sfida, non avevano nessuna pretesa sul tempo e così si sono potuti concedere i giusti momenti per fare qualche foto ed assaporare il panorama. Questo non deve illuderci: dai tempi della coppa del mondo, i due hanno continuato ad amare il movimento veloce (non è un segreto che il Mago ami il fast&light) ed hanno terminato la linea in 7 ore e mezza per 1300 metri di dislivello. Nadir a fine giornata è entusiasta:

Un’esperienza bellissima perché ho potuto condividere un progetto con un amico di vecchia data. È bello poter condividere forti emozioni con qualcuno e questo mi da tanta soddisfazione, più di tante vittorie in gare dove l’unico fine è vincere, senza condividere nulla.

Per lui è la prima volta su queste cime e nel giro di una giornata le ha salite tutte e quattro, le stesse cime delle quali Gian Luca ha impiegato anni prima di poter dire “le ho portate a casa tutte”.

Lagorai Skyline

È una traversata in cui non si può parlare né di numeri folli né di grosse difficoltà tecniche, soprattutto per Nadir che dall’anno scorso fa record su record, ma per lui è stata, in ogni caso, una linea molto bella e logica, in una parte ancora così selvaggia della Val di Fiemme.

Esplorare è qualcosa di figo – prosegue Nadir – si esce dalla monotonia e per un atleta allenarsi in posti nuovi dà qualcosa in più sia alla preparazione in sé che allo stare bene con sé stessi.

Lagorai Skyline