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Lord Jens Kramer: barefoot running con Michelin

By Davide Fioraso

Si chiama Lord Jens Kramer nato a Steinegg, un piccolo paese nel bellissimo Alto Adige, in Italia, veloce trail runner appassionato che vorrebbe trasmettere agli altri il suo stesso entusiasmo, la passione e la motivazione per la corsa per condividere la bellezza della natura.

La Transalpine Run non ha più segreti per te. Sei un veterano di questa corsa. Cos’ha di speciale?
Mi piace semplicemente correre in montagna. Se posso farlo per otto giorni di fila, tanto meglio. Consegno solo la mia borsa con le cose di tutti i giorni all’inizio e non devo preoccuparmi di nient’altro che non sia correre. Il team diretto da Uta e Heini Albrecht è perfettamente organizzato. Ti fanno sentire sempre al sicuro. Ogni partecipante condivide la stessa passione e ci prendiamo cura l’uno dell’altro. È come una piccola famiglia del trail running. Si tratta veramente di gara con un’atmosfera speciale che mi piacerebbe godermi ogni anno e che è ormai entrata a far parte della mia vita.

In questo 2021 hai replicato il risultato del 2019, con un primo posto nella categoria Master Mixed in coppia con Irene Senfter. Com’è stata questa edizione?
Questa edizione è stata di nuovo molto speciale. Abbiamo avuto un tempo splendido e sempre soleggiato. Questo ha anche diffuso il buon umore fra i partecipanti tanto da farci dimenticare della pandemia! Irene ed io eravamo molto ben preparati e siamo riusciti a riprenderci la vittoria già conseguita nel 2016 e nel 2019. Cosa c’è di meglio di questo gran finale?

Com’è iniziata la tua collaborazione con Joe Nimble?
La mia collaborazione con Joe Nimble è iniziata quando ho saputo da un mio amico che erano disponibili queste speciali scarpe Functional Footwear. Ero già molto interessato al barefoot running e alla corsa con scarpe che riprendessero la forma dei piedi e mi piaceva correre con scarpe con punta larga e asimmetrica, quindi ho dovuto provare subito anche quel modello. Mi sono immediatamente convinto che la libertà di punta e la giusta quantità di ammortizzazione con rialzo del tallone pari a zero fossero il modo giusto per correre. Dopo aver potuto testare le scarpe, sono stato subito catturato dalla sensazione che mi hanno dato. Sono poi entrato in contatto con il simpatico team di Joe Nimble e fortunatamente ne sono entrato subito a far parte. Da quel momento è iniziata una collaborazione di successo.

La gara è sempre dura, ma la parte fondamentale è la preparazione. Ci parli dei tuoi allenamenti?
Non è una parte così difficile per me. Mi piace stare all’aperto, ci sono così tanti bei posti che spesso il tempo vola via. Mi diverto e basta. Questo inoltre mi motiva molto a diventare più veloce e più forte. Mi alleno quattro o cinque volte a settimana. Alterno uscite più brevi, da una a due ore, alle uscite lunghe del fine settimana che a volte possono durare fino a dieci ore. Ma è anche importante dare al corpo il tempo di rigenerarsi.

Ai tuoi piedi, in questa ultima Transalpine Run, le nimbleToes Trail Addict, una scarpa che combina i vantaggi del concetto Toefreedom con la soletta Flexitec.
Sono contento di aver potuto godere dei vantaggi del nimbleToes Trail Addict combinato con il Flexitec-Insole in questa gara, è stata sicuramente una delle chiavi del mio successo. La calzatura giusta è davvero molto importante e non riesco a pensare a un modello migliore di questo.

Nel 2012, alla tua prima Transalpine Run, avevi subito un ritiro per infortunio. Quanto una scarpa può essere importante per la funzionalità del piede e per l’anatomia di corsa?
Sì, purtroppo ho dovuto rinunciare a quella prestigiosa gara a causa di un infortunio. Mi sono reso conto di quanto possa essere fondamentale l’anatomia di corsa. È molto importante che il piede e tutto il corpo siano sani. È l’unico modo per resistere a sollecitazioni estreme e per ottenere dei successi. Quindi, la risposta è: “È decisamente molto importante!”

Quanto è importante la scarpa giusta in corse così impegnative? Con dislivelli così importanti quanto è fondamentale la sicurezza che ti può dare la suola?
La giusta scarpa è essenziale. Se la scarpa non ha il giusto fit e la corretta solidità, finisci per non fidarti, con il rischio ultimo di lesioni e cadute. Ad alte velocità in discesa l’aderenza della suola è fondamentale. Personalmente, ritengo che la suola sia una delle parti più importanti di una scarpa. Se a livello suola c’è qualcosa che no va anche la performance ne risente.

La tecnologia della suola Michelin è parte del concetto Functional Footwear di Joe Nimble. Come ti sei trovato con questi tacchetti multidirezionali e le grandi scanalature che garantiscono adattabilità e flessibilità?
Conoscevo già le suole Michelin per via di altri brand ed ero quindi bene a conoscenza della loro alta qualità. Insieme al concetto di Functional Footwear di Joe Nimble e al toefreedom, sembrava il connubio perfetto. Ho decisamente trovato la flessibilità e l’adattabilità che cercavo.

Il tuo prossimo obiettivo?
Ho tanti obiettivi e sogni. Uno di questi è sicuramente cimentarmi nella Badwater 135, in Stati Uniti. Farò sicuramente di nuovo la Transalpine Run nel 2022. Ma sto segretamente pianificando l’Everest Trail Race, che attraversa un paesaggio che mi affascina immensamente. Poi vorrei tentare certamente la Diagonale des Fous, il Tor de Géants o la Dragons’s Back Race. Insomma, gli obiettivi non mi mancano.

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