By Camilla Pizzini
Photo Denis Piccolo & Camilla Pizzini
By Camilla Pizzini
Photo Denis Piccolo & Camilla Pizzini
Luzia Buehler nasce in Svizzera e tuttora vive a Flims, un paesino vicino Laax. Non stupisce quindi che abbia un passato da skier e snowboarder. Tuttavia dopo anni sulla tavola scopre un grande amore per il trail running che l’ha portata a competere in tutte le gare internazionali più importanti.
Ciao Luzia, quando è nata la tua passione per il trail running?
La mia passione per il trail running è nata quando aveva circa 20 anni. Sono sempre stata una persona atletica e che ama la natura quindi è stato naturale approcciarmi a questa attività. Pratico anche sci e snowboard in inverno ma fin da bambina ho sempre corso perché amo la vita all’aria aperta e la montagna.
Com’è organizzata una tua settimana tipo?
Normalmente mi alleno 5 o 6 volte alla settimana. Le mie giornate iniziano abbastanza presto perché comincio a lavorare intorno alle 6 e mi alleno in pausa pranzo o nel pomeriggio quando torno a casa dal lavoro. Quando ho un giorno libero invece preferisco dormire un po’ più a lungo, fare una bella colazione e poi uscire a correre. I miei allenamenti sono abbastanza flessibili ma quando non lavoro normalmente corro dalle 4 alle 6 ore a sessione.
Hai vinto un Holden ticket per WS. Pensi che esistano differenze nell’approccio al trail running tra USA ed Europa?
Sicuramente gli statunitensi hanno un approccio al trail running molto più rilassato. Gli europei sono molto più rigorosi quando si tratta di gare, infatti arrivano sempre agli eventi decisamente con largo anticipo mentre capita che gli americani si presentino anche solo 5 minuti prima della partenza. Sono un po’ più folli ma in senso buono!
Mi commenti il tuo pensiero “the future is unwritten”?
Significa semplicemente che ogni giorno comincia sempre allo stesso modo, siamo noi poi che ci alziamo e decidiamo in che direzione andrà la nostra vita. Ovviamente ci sono cose che dobbiamo fare per forza come lavorare ma la scelta di cosa succederà in futuro dipende comunque sempre da noi.
Spesso sembra quasi che trail running sia un’attività principalmente maschile. Credi che nei prossimi anni ci sarà un avvicinamento al trail da parte di un numero crescente di ragazze?
Penso che sia un’attività adatta sia a uomini che a donne ma credo che sempre più ragazze vi si appassioneranno in futuro perché vedo di anno in anno un crescente interesse anche grazie alle tante atlete forti che sono diventate dei modelli di riferimento per le nuove generazioni, sicuramente più di quanto lo fosse in passato. Io stessa conosce tante runner bravissime e corro spesso con altre donne anche quando mi alleno. Penso che per avvicinare più ragazze al mondo del trail running un ruolo fondamentale lo giochi la community che deve coinvolgerle ed appassionarle.
“…ogni giorno comincia sempre allo stesso modo, siamo noi poi che ci alziamo e decidiamo in che direzione andrà la nostra vita.”
La gara a cui hai partecipato che non ti dimenticherai mai?
La gara che ricorderò per sempre è stata la prima a cui ho partecipato. È stata così dura e difficile che in certi momenti pensavo sarei morta! Non me la scorderò mai.
Progetti futuri? E come pensi cambierà il mondo del trail nei prossimi anni?
Pensare al futuro del trail running è abbastanza difficile. Non credo che cambierà molto a livello di investimenti e sponsor ma anzi penso che ci sarà sempre di più un ritorno alle origini ed un approccio più sano alla disciplina perché, se ci pensi, per iniziare a correre non hai bisogno di nient’altro che un paio di scarpe.
Per quanto riguarda me invece credo che sarò sempre la stessa ma spero un po’ più forte!
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