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Parola agli Outdoor Store: Gialdini Store

L’habitat naturale di The Pill è sicuramente un Outdoor Store, da qui la necessità di confrontarci costantemente con i negozi per conoscere e capire le dinamiche e le direzioni del mercato. Gialdini Outdoor è il primo negozio di Outdoor in Italia, la sua è una storia antichissima che trova origini nel 1860. Gestito famigliarmente, è cambiato secondo l’evoluzione dell’andare in montagna e assecondando, ma anche creando, i desideri dei suoi clienti. Non si è mai fermato, nemmeno durante il Covid-19, offrendo una presenza sia online sia nel loro negozio a Brescia. Gialdini Outdoor è il punto di riferimento per chi di montagna ne sa e desidera prodotti di qualità.

Raccontateci la storia del vostro negozio. Com’è partito, su cosa vi siete specializzati e come è cambiato nel tempo. Cosa cercavano i consumatori ieri e cosa desiderano oggi? 

Siamo nati molto tempo fa, addirittura nel 1860 quando eravamo una ferramenta – bulloneria. Successivamente abbiamo inserito il mondo del campeggio, dei caravan e delle roulette. Negli anni ’80, insieme a un amico, abbiamo inserito tutto quello che riguarda la montagna, unendo campeggio e outdoor. Così ha avuto inizio il primo negozio di outdoor in Italia. Chi andava in campeggio poteva ora fare avventure nella natura. Abbiamo trovato una metratura molto ampia, 1300 m, e c’è sempre stato un incremento di accessori, seguendo l’evoluzione dell’andare in montagna dagli anni ’80 ai giorni nostri.
La montagna è cambiata molto, o forse è meglio dire che il suo immaginario si è modificato nel tempo. Per esempio, lo sci d’alpinismo una volta lo praticava solo per l’escursionista che l’estate camminava e l’inverno non sapeva che fare. Adesso lo sciatore alpinista è estremamente tecnico. Grazie alle restrizioni governative dovute al Covid-19, nell’ultimo anno la gente si è innamorata della collina, della montagna e della natura tutta. Non bisogna essere sportivi agonisti per fare attività all’aperto.

 

Una domanda olistica ma necessaria, cosa significa Outdoor per voi?

La parola outdoor c’è da moltissimo tempo anche sul logo del nostro negozio. Per noi significa vivere nella natura, da quando siamo liberi fino a poco prima di entrare nella normalità, nel mondo del lavoro. Selezionare un luogo ed entrarci. Dormire in tenda, in un bivacco e arrivarci a piedi e tornarci anche a piedi. Scendiamo dalla macchina, entriamo nel bosco e sperimentiamo l’outdoor. Nel negozio abbiamo una vasta scelta di tende, fornelletti, sacchi a pelo, materassini, zaini, abbigliamento, tutto quello di cui uno ha bisogno per farsi una vacanza senza l’utilizzo di alberghi.

 

Visto il periodo che abbiamo passato/stiamo passando, come ha reagito il vostro negozio alla pandemia? Ha anche una dimensione online? È stato un passaggio obbligato e complicato o una semplice evoluzione della natura di un negozio in adattamento ai tempi moderni?

Il negozio è gestito dalla nostra famiglia, una volta c’era mio padre, ora siamo io – Paolo Massardi – e mio fratello Matteo. Lavoriamo insieme a tanti colleghi che sono la nostra famiglia. Io gestisco la parte online, le vendite, le comunicazioni e i social. Già prima del Covid-19 eravamo sul web. È importante sia per noi sia per il cliente, così prima di venire in negozio si può fare una visita online. Essendo amanti dell’aria aperta, si ha voglia di andare ad assaporare il prodotto nel negozio e appena è stato possibile, abbiamo avuto un incremento delle visite al nostro negozio fisico.

Lo sport outdoor era una delle poche attività ancora consentite. Magari non si poteva fare sci da discesa, ma sci da fondo o da alpinismo, per esempio. Come sono state le vendite? Quali sono i prodotti più richiesti e quelli che rimangono negli scatoloni?

L’inverno è stato assurdo, fortuna che ha nevicato, altrimenti saremmo rimasti tutti in braghe di tela. L’alpinismo ha avuto la maggiore, ma anche il trekking non ha mai smesso di lavorare, così come il settore delle pedule. L’abbigliamento, così come anche l’attrezzatura per tutti gli sport vietati causa pandemia, ha sofferto molto. Noi siamo stati fortunati, infatti siamo riusciti a rimanere sempre aperti, anche quando tutto era chiuso, vendendo prodotti esclusivamente sportivi. Adesso grazie alla ripresa dell’escursionismo vendiamo anche molti zaini. 

 

Negli ultimi mesi, l’abbigliamento outdoor, anche in seguito alla collaborazione tra North Face e Gucci, è diventato cool anche per i cittadini. Quali sono i clienti del vostro negozio?

Il nostro target principale è il tecnico, il cliente che di montagna ne sa. Come storicità del negozio siamo considerati un negozio molto tecnico e specializzato. Con l’aiuto delle restrizioni e la fortuna di mostrare il mondo outdoor con un occhio orientato alla moda, il mercato si è aperto e da una nicchia ristretta raggiunge più persone, specialmente per le pedule e per l’abbigliamento. Si guarda il prodotto tecnico e quando si può scegliere, la scelta cade sull’estetica.

 

Un’ultima domanda personale, quali sono i posti dove andresti ad allenarti, a fare una gita nella natura o un viaggio outdoor?

Io sono un mountain-biker. Come destinazione andrei sicuramente verso le Dolomiti, Canazzei, le tre cime di Lavaredo. Il cuore è sempre sulle Dolomiti del Brenta. Ho fatto delle stagioni invernali a Madonna di Campiglio, prima lo odiavo perché pensavo che fosse troppo fighetto, ma quando ho iniziato a lavorarci sei mesi all’anno, mi è entrato nel cuore. Sarà fighetto perché è spettacolare. Se non vado una volta al mese a Campiglio, ne soffro la mancanza. Per un viaggio di più giorni sono invece sempre molto attratto dalla Via del Sale in Piemonte.

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