Parvat

Parvat: “Eco not Ego” made in Arco

By: Arianna Colombo

Parvat è un brand di nuova generazione che nasce nella culla dell’arrampicata: Arco. Abbiamo intervistato i due fondatori, Samuel Betta e Mattia Gardella per conoscere quella che definiremmo più una missione, orientata ad un riutilizzo completo del materiale principe di questo sport: la corda.

L’appuntamento è al parcheggio ex Carmellini e insieme attraversiamo la via principale della cittadina trentina per raggiungere la piazza. Mi mostrano con orgoglio la vetrina che un negozio ha deciso di dedicargli, con i loro prodotti e un poster, di cui riconosco il protagonista. La primavera è ormai inoltrata e il caldo inizia a spingere. Ci sediamo in piazza. “Birretta?”

Parvat

Samuel e Mattia, raccontatemi qualcosa di voi.

Siamo nati ad Arco, cresciuti tra queste pareti che abbiamo sempre amato e iniziato ad apprezzare qualche anno fa, quando la passione per l’arrampicata è scoppiata. Vivere qui è un privilegio: siamo nella Mecca dell’arrampicata e amiamo questa atmosfera. Personalmente, adoro tutte le discipline, ma il boulder è quello che prediligo. Samuel è quello delle vie lunghe.

Che cos’è per voi l’arrampicata?

L’arrampicata è un’attività completa, come un processo in divenire dove ognuno ha il suo stile, il suo approccio, ma l’essenza rimane una competizione con sé stessi. L’arrampicata concilia la meditazione e proprio per questo abbiamo scelto per il nostro brand un nome che richiamasse questo aspetto. La pratica della meditazione nasce anticamente nel Punjab, in India e utilizzare la parola hindi per “montagna” ci è sembrata la soluzione adatta per veicolare il nostro concetto di arrampicata.

Parvat

Come nasce Parvat?

Ci siamo chiesti come mai non fosse ancora presente un brand dedicato a questo settore che avesse sede proprio qui, ad Arco. E così da una piccola chiacchierata abbiamo iniziato a concepire qualcosa di più serio, ma con un obbiettivo molto preciso. Ogni mese vengono dismesse almeno 30 corde solo ad Arco e i nostri fornitori principali trovano difficoltà nello smaltire questi materiali. Abbiamo raccolto alcune informazioni a riguardo e le corde vecchie costituiscono un rifiuto da inceneritore o discarica e in entrambi i casi è richiesto un compenso per lo smaltimento. Quello che facciamo è recuperare queste corde, lavarle e ridargli nuova vita attraverso accessori come sacchetti porta magnesite, fasce e cinture. Abbiamo molti progetti in cantiere e siamo in fase di sperimentazione, ogni giorno cuciamo e modifichiamo.

Siete all’inizio, ma le soddisfazioni non mancano…

Siamo molto cauti, ma l’entusiasmo che ci contraddistingue ci ha portato a conoscere molte persone, tra cui un paio di atleti che sponsorizziamo. Siamo presenti con i nostri prodotti in alcune palestre di arrampicata, dove ci rechiamo per presentare il progetto e sensibilizzare sulla raccolta di corde usate. Parvat, dopo solo cinque mesi dall’avvio, è stata selezionata dalla Provincia di Trento come finalista tra le migliori 60 aziende italiane che lavorano nell’upcycling. È stato un grande onore per noi essere presenti alla serata di premiazione e raccontare della nostra startup.

Mentre a livello di distribuzione?

Iniziamo ad essere distribuiti nei negozi più importanti del settore, ma la nostra produzione è comunque subordinata alla materia prima, il che rende il nostro business sostenibile. Non a caso abbiamo scelto come nostro claim “Eco not Ego” che nella sua semplicità comunica in modo netto e preciso la nostra visione.