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Picture Organic Clothing: Shelter, l’essenza della natura montana

by Matteo Rossato

Powered by Picture Organic Clothing

Persi in un imprecisato punto remoto delle Alpi francesi, un gruppo di cinque amici con split board e pelli ai piedi, rimangono attoniti di fronte alla selvaggia bellezza delle cime circostanti, maestose e ancora prive di tracce. Mentre risalgono al rifugio dove passeranno la notte, una vecchia voce roca fuori campo inizia a parlare. Questa voce racconterà la loro storia. Così inizia l’avventura di Shelter.

Ma facciamo un passo indietro. Shelter nasce dalla collaborazione di Almo Films e Picture Clothings, che aveva già dato vita a Zabardast, mountain movie ambientato sulle alte vette del Pakistan. 

Dietro a entrambe i progetti, c’è sempre stato innanzitutto un concept e un chiaro obbiettivo, ancor prima che una notevole produzione video.

La sostenibilità e la difesa dell’ambiente sono il fil rouge che unisce i due progetti e che costituisce le fondamenta di Picture, da sempre impegnata per diminuire l’impatto ambientale dei propri prodotti.

Lo scopo di Shelter è quello di catturare l’essenza della natura montana, esplorando le valli nascoste e le remote vette delle Alpi, lontano dal trambusto dei grandi resort affollati.

Per portare a termine tale missione, cinque amici – motivati da un seminale amore per la montagna – hanno viaggiato di rifugio in rifugio, osservando in prima persona le conseguenze del  cambiamento climatico sulle Alpi. Al fine di limitare il loro impatto sulla natura circostante, hanno innanzitutto modificato il loro approccio alla montagna e il modo in cui vivono la loro passione. 

I cinque amici sono Jeremy Jones, Mat Schaer, Leo Taillefer, Levi Luggen e Thomas Delfino.

Jeremy Jones non ha bisogno di presentazioni: leggenda del freeride, ha sdoganato il concetto di backcountry non solo come gesto tecnico, ma in senso più esplorativo e come modo di vivere la natura nella sua essenza più pura. Grazie al suo impressionante livello tecnico, ha ispirato moltissimi rider durante la sua carriera e si può definire uno dei pionieri dello split boarding.

«I rifugi situati in luoghi così remoti sono un vero e proprio luogo di ritiro spirituale. Inoltre, offrono la possibilità di dormire comodamente, avvolti in una calda coperta e svegliarti trovandoti in mezzo alla natura, pronti per la prossima ascesa » 

Autentico amante della montagna, Mat Schaer è un fervente promotore della sostenibilità ed un esperto dell’argomento. Promuove da sempre un approccio ecosostenibile allo snowboarding e vede nelle Alpi un perfetto contesto per l’esplorazione “human-powered”. 

« I rifugi permettono un accesso facilitato ad aree relativamente sconosciute a skier e snowboarder. Dormire in questi luoghi remoti da inoltre la possibilità di disconnettersi dalla vita frenetica, di godere di panorami mozzafiato al tramonto e condividere momenti unici con gente che condivide la tua stessa passione.»

Onesto e spontaneo, Leo Taillefer dona un senso di consapevolezza ad ogni avventura che intraprende. Partner ideale di viaggio, non si tira mai indietro quando è ora di spingere i limiti. Ama l’ambiente e gli spazi aperti e vive nel pieno rispetto di essi. 

« I rifugi sono luoghi di pace dove ti puoi sentire a contatto con Madre Natura. Offrono la possibilità di scrollarsi di dosso il superfluo e godersi le piccole cose. Le classi sociali non esistono lassù e puoi semplicemente essere te stesso. Infine, hai un posto in prima fila per ammirare le montagne circostanti.»

Appassionato ed estremamente motivato, Levi Luggen si è imposto nella scena backcountry degli ultimi anni. È di fatto una guida e ha accompagnato la crew negli angoli più selvaggi e remoti dell’alto Valais.

“Il sapore della discesa è più buono quando te la sei guadagnata. Niente è più bello di consumare un pasto davanti al fuoco, dopo una lunga risalita, impaziente di tracciare curve in powder il giorno successivo. I rifugi potranno non essere lussuosi, ma nulla è più bello di ammirare l’alba dalla cima prima di buttarti a tracciare curve in neve immacolata.”

Nato con la passione per la montagna, Thomas Delfino è uno dei personaggi principali della rinascita dello snowboard; l’ambiente e la sua preservazione è il suo obbiettivo principale e ha grandi piani per fare la differenza.

«Il backcountry è diventato molto di più popolare e accessibile oggi e i rifugi offrono la possibilità di esplorare aree isolate e remote. Tutto questo gioca a favore dell’outdoor in generale, perché essendo aperti tutto l’anno a tutti e avendo un impatto minimo va a beneficio dell’ambiente. »

Ma ci sono ancora altri attori di questa storia che meritano una menzione.

Julien Roserens & Morgan Le Faucheur, ossia Almo Film. Dopo una lunga carriera da pro snowboarder, Morgan ha scelto la telecamera come mezzo espressivo e da più di 10 anni realizza documentari e progetti relativi al suo elemento naturale, la montagna. 

Assieme a Julien, costituiscono una risorsa infinita di immaginazione e capacità, divenendo un elemento fondamentale per la realizzazione – assieme a Picture – di Zabardast prima e di Shelter poi.

Møme aka Jeremy Souillart, il direttore d’orchestra. Colui che ha realizzato la colonna sonora di Shelter. Esploso nel 2015 con Aloha, ora gira l’Europa portando la sua musica elettronica nei maggiori festival.

Ultimo, ma non per importanza, Serge. 

Serge incarna la coscienza delle montagne. È il narratore, la voce che accompagna i cinque nel loro viaggio attraverso rifugi e valli incontaminate. Serge conosce come il palmo della sua mano il Valais, avendo assistito in prima persona all’evoluzione del territorio e ai i drastici cambiamenti climatici.

Shelter non è solo il racconto di un viaggio in mezzo alla natura, ma anche di incontri inaspettati, scambi d’opinioni e tanta spontaneità. Le bellissime immagini sapientemente intervallate a foto d’archivio gettano la verità davanti ai nostri occhi e fanno riflettere. Partendo dal Great St. Bernard Hospice, I 5 esploratori hanno viaggiato attraverso le aree più remote delle Alpi, usando le sole gambe come mezzo di locomozione e saltuariamente qualche treno, come il Glacier Express.

L’impatto devastante dei cambiamenti climatici si è palesato davanti ai loro occhi mentre attraversavano luoghi meravigliosi come la catena del Vanoise, la Testa del Rutor o il villaggio Alpino di Mont Noble, alla scoperta dei segreti delle valli d’alta montagna.

La storia di questi luoghi testimonia l’incessante passare del tempo e mostra un ambiente montano in continua evoluzione, ispirando i cinque avventurieri e – grazie a Picture che lo ha reso possibile – auspicabilmente buona parte di coloro che vedranno Shelter.

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