Reinhold Messner

Reinhold Messner per la tutela della wilderness

Photos and text by: Lisa Misconel

“Se si è insieme la paura si dimezza ed il coraggio raddoppia” – Reinhold Messner

Reinhold Messner
Reinhold Messner photographed by Ronny Kiaulehn

Definire l’immensità di Reinhold Messner non è facile. Un uomo che viene riconosciuto come uno dei più grandi alpinisti di tutti i tempi in primo luogo ma che è anche, come si legge dal suo sito nella sezione “Momenti della mia vita”: scalatore, esploratore estremo, agricoltore, ambientalista, politico, ideatore di musei e autore. Un nome che è conosciuto da tutti per le imprese alpinistiche tanto quanto per l’immenso e prezioso lavoro letterario può fermare il suo operato dopo più di cinquant’anni? Ovviamente no.

“La capacità di dare senso” è una cosa spesso ripetuta da lui. Quel senso che si ricerca nell’alpinismo, nell’inutile. Quel senso che è necessario darsi per evolvere nel tempo e reinventarsi sempre. Dal 2023 Reinhold Messner ricomincia un nuovo percorso al fianco di Jack Wolfskin come membro, assieme alla compagna Diane, del Brand Council. Questo organo è stato istituito per perseguire l’obbiettivo di rewilding promosso dal brand outdoor in seguito al suo brand reset. All’insegna del motto “Rewild ourselves – Rewild the world” il consiglio è composto da personalità di spessore quali, oltre ai coniugi Messner, Ellen Windemuth, fondatrice di Waterbear, Martyna Wojciechowska, giornalista polacca e Brand Ambassador di Jack Wolfskin, e Ulrich Dausien, fondatore di Jack Wolfskin.

Vivere la montagna non si limita a farlo tramite l’alpinismo e lo sport, ma comprende anche tutte quelle che sono le comunità e le culture. Che questa tematica stia a cuore a Reinhold Messner, lo possiamo vedere dal fatto che ci ha dedicato un intero museo dei suoi, il Messner Mountain Museum Ripa a Brunico.

“L’uomo vive in alta quota da 8000 anni, e lo sappiamo da Oetzi, l’uomo del Similaun trovato una trentina di anni fa sepolto nell’omonimo ghiacciaio. Da qualche anno insieme a Diane mi sono dedicato alle vallate remote come quelle del Nanga Parbat. Lì il governo non riesce ad arrivare con strutture per l’istruzione ed i bambini non hanno la possibilità di imparare a leggere, scrivere o fare i conti e rischiano una volta adulti, di essere obbligati a recarsi nelle città dove vengono sottoposti a lavori sottopagati e senza tutele. Così le scuole le costruiamo noi, nella speranza di contribuire ad un futuro migliore per le comunità intere. Progetti come questo sono oggi supportati anche da Jack Wolfskin, che ci dà la possibilità di andare avanti e portare la cultura di montagna e la consapevolezza che la responsabilità ad essa legata è di ognuno di noi.”  – ci racconta.

Reinhold Messner e Diane

Oltre a supportare progetti volti alla salvaguardia e tutela delle culture montane e non solo, l’obbiettivo del Brand Council è quello di riunirsi per discutere e trovare delle soluzioni concrete alle problematiche ambientali dei nostri giorni. Uno dei primi spunti di riflessione ed intervento è stato quello della presenza del lupo nel territorio alpino di Trentino e Sud Tirolo.

Messner: “La presenza del lupo in queste zone rischia di distruggere la cultura delle malghe, radicata nelle comunità alpine da secoli. Con il pericolo del lupo e gli episodi di attacchi ai greggi, i pastori abbandoneranno pian piano i pascoli in altura e le malghe, perdendo così non solo una tradizione, ma anche andando a compromettere la biodiversità e determinati equilibri montani. Noi vogliamo provare a lavorare su problematiche come questa con il dialogo e delle soluzioni concrete che mettano d’accordo le due parti in oggetto rappresentate dagli animalisti e dai pastori”.

Reinhold Messner e Diane

Per fare questo, le diverse origini e background dei componenti del consiglio è decisiva. Chi ha competenze in ambito ambientale, chi sa comunicare al meglio le intenzioni e chi ha i contatti con la politica che in questo tipo di problematiche, ha la parola finale. Il lavoro è in divenire, iniziato in primavera è proseguito durante ISPO con riunioni e passi avanti.

Reinhold Messner

E a proposito di “Rewild ourselves – Rewild the world”:

“Abbiamo sott’occhio la natura selvaggio in varie parti della Terra, e spesso il turismo troppo aggressivo ha rovinato profondamente l’ambiente e le culture. Qui è dove riportare la wilderness, il lato selvaggio delle cose, è fondamentale. Vogliamo portare avanti progetti per tornare ad apprezzare il lato selvaggio e puro delle cose semplici”.

Un mantra che si applica quindi in modi ed in ambiti diversi, con lo stesso obbiettivo. Riportare l’animo selvaggio – to rewild. Questo succede quando tuteliamo una cultura montana con quella del pascolo allo stesso modo in cui accade quando impediamo che il turismo di massa snaturi un luogo naturale e puro.

“Come si legge nell’ultimo libro curato da me e Diane, Il senso dell’inutile, il concetto di rinuncia è molto importante. La rinuncia non soltanto nell’alpinismo dove si rinuncia all’ossigeno, agli sherpa, o ad un progetto troppo rischioso o poco etico. Anche nella vita di tutti i giorni saper rinunciare è una delle cose più importanti. L’alpinismo è un fatto culturale e spero di averlo dimostrato con i miei libri e trasmesso per anni e anni per come lo vedo io.” Quando ci chiediamo del perché Messner non si goda la tranquillità dopo tutti gli anni in cui ha continuato a costruire nuovi progetti lo troviamo in questa frase. L’alpinismo, è un fatto culturale, e per questo senza età e senza data di scadenza”.

Reinhold Messner e Diane