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Salmon Sisters, la pesca sostenibile

by Davide Fioraso

Emma e Claire sono cresciute nelle remote isole Aleutine, un arcipelago compreso tra il Pacifico settentrionale ed il Mare di Bering, che si spinge dall’Alaska fino alla penisola della Kamčatka. Sono entrate nel mondo della pesca commerciale lavorando sulla barca di famiglia, hanno trovato ispirazione dalla cultura locale e fondato una propria compagnia per sensibilizzare sul ruolo e i principi della pesca sostenibile. Venute alla ribalta nel settembre 2016 per una cover su National Fisherman, hanno recentemente ottenuto un posto nella lista Forbes 30 Under 30 alla categoria Leveraging Business Smarts to Save the World. Loro sono le Salmon Sisters.

Come siete cresciute e come vi siete avvicinate al mondo della pesca?

Siamo cresciute nelle isole Aleutine dell’Alaska. La nostra fattoria funzionava ad energia alternativa ed eravamo del tutto autosufficienti. Claire ed io ci dividevamo tra la casa, con mamma, e la barca da pesca, con nostro padre. Passavamo gran parte del tempo a tagliare la legna per alimentare il nostro affumicatoio di salmoni, a cercare vongole nelle pozze di bassa marea, a coltivare e raccogliere le verdure del nostro orto, a preparare gli ami da pesca o conservare il salmone per l’inverno. Durante la scuola media lavoravamo in barca tutta l’estate per risparmiare i soldi del college. La vita era semplice ma buona e abbiamo imparato presto a lavorare sodo.

Cosa significa una pesca gestita responsabilmente?
L’Alaska vanta uno dei pochi governi al mondo votato veramente alla sostenibilità. È un impegno che risale al lontano 1959, quando l’Alaska divenne stato a tutti gli effetti e gli alaskani scrissero di sostenibilità nella loro stessa Costituzione. Lo hanno fatto chiedendo che tutte le attività di pesca fossero gestite in modo responsabile, per garantire i prodotti del mare alle generazioni future. Il senso di unità familiare di chi partecipa alla pesca in Alaska è la cosa più importante per la sostenibilità a lungo termine dei nostri prodotti. Molte attività sono a conduzione familiare e in molti, moltissimi casi, le stesse famiglie pescano da generazioni nelle stesse acque, utilizzando le stesse tecniche artigianali. Questo genere di partecipazione sostiene le economie locali.

Oltre a rafforzare la corretta gestione degli oceani, in cosa consiste il vostro business?
Celebriamo il patrimonio costiero e i luoghi selvaggi in cui viviamo e lavoriamo. Oltre a vendere i frutti della nostra pesca, dal salmone, al carbonaro all’halibut, ci sforziamo di raccontare quello che offre il mare attraverso prodotti e design di qualità. Produciamo principalmente abbigliamento e accessori che possono essere indossati da donne e uomini che lavorano in mare, che rappresentano la nostra comunità e lo stile di vita di noi pescatori.

Nel 2016 avete fondato il Give Fish project. Di cosa si tratta?
Abbiamo fondato il progetto Give Fish per restituire qualcosa alla comunità che ha sostenuto noi e il nostro business nel corso degli anni. Nutrirci dei prodotti del nostro mare ci fa sentire sani, felici e forti, ed è qualcosa che vogliamo condividere con quante più persone possibili. L’1% delle nostre vendite è destinato alla Food Bank of Alaska, sostenendo i pescatori che raccolgono questa deliziosa fonte di proteine ​​e coloro che ne hanno più bisogno. Come Salmon Sisters abbiamo donato oltre 100.000 confezioni di salmone selvaggio catturato nel sud-est e trasformato da Silver Bay Seafoods per la Food Bank of Alaska, che lo distribuisce in tutto lo stato, dove 1 persona su 7 lotta per la fame. Siamo orgogliose del nostro ruolo nel combattere l’insicurezza alimentare condividendo la generosità dell’oceano; speriamo di ispirare altre aziende a trovare modi creativi per affrontare queste sfide. Dobbiamo il successo di Give Fish Project a tutte le sorelle e i fratelli che indossano i nostri capi e supportano la nostra attività con i loro acquisti.

Ecco quindi che i prodotti del mare incontrano il design. Come vi dividete i compiti?
Emma è la forza creativa dietro l’azienda, Claire la parte gestionale. Emma crea i disegni e le illustrazioni per i nostri prodotti, realizza e studia il packaging, scrive per il nostro sito web e dirige il marketing, mentre Claire gestisce la logistica, l’inventario, la pianificazione strategica e il funzionamento interno. Nell’ultimo anno abbiamo ingaggiato uno straordinario team di sole donne: una contabile, una responsabile delle operazioni, una customer service manager, una responsabile per la gestione dei punti vendita e una per la logistica. Ci aiutano a mantenere vivo il nostro business mentre siamo in mare.

Xtratuf, Kaladi Brothers, Skida. Avete delle bellissime collaborazioni.
Abbiamo collaborato con marchi che hanno una storia nel settore della pesca commerciale dell’Alaska o hanno sede qui. Nel 2017 abbiamo iniziato a disegnare modelli per Xtratuf Boots, il classico marchio di stivali da pesca, e sono stati un enorme successo tra le donne del nostro settore, che fino a quel momento non avevano mai avuto taglie o calzate femminili. Abbiamo lavorato con Grundens, azienda che produce attrezzatura da pesca, su alcuni prodotti studiati appositamente per le donne. Quest’anno abbiamo collaborato con Kaladi Brothers, una delle torrefazioni di caffè più amate dell’Alaska, per creare una miscela personalizzata, tazze e felpe ispirate alla tradizione del “mug up”, la nostra pausa caffè quotidiana. Infine Skida, marchio con sede nel Vermont di cui abbiamo sempre ammirato il lavoro della fondatrice Corinne, nostra compagna al college. Non vediamo l’ora di continuare a collaborare con marchi importanti per il nostro stile di vita.

Che ruolo giocano i vostri flagship stores?
I nostri negozi ci permettono di istruire i clienti sull’industria ittica dell’Alaska, sui nostri prodotti e il nostro stile di vita come pescatori commerciali, facendoci arrivare i loro feedback in modo autentico e diretto. I negozi di Homer e Seward sono aperti durante la stagione estiva e durante le vacanze. Questa estate apriremo anche un piccolo pop-up a Juneau. Amiamo sapere chi siano i nostri più grandi fan, capire cosa vogliono e di cosa hanno bisogno.

Progetti futuri? Ho sentito parlare di un libro di cucina.
Si, stiamo lavorando a un libro di cucina che sarà pubblicato nella primavera del 2020 e includerà molte ricette di pesce, tecniche di cucina in barca e storie di vita tra la terra e il mare. Siamo entusiaste di condividere i pasti preferiti della nostra famiglia con la comunità e, si spera, ispirare le persone a mangiare più pesce selvatico.

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