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Say yes to adventure: Alaska

Alaska, quel paese dell’estremo nord, visto e sentito nei video e nei film, dove l’immaginario comune fa pensare solo a freddo, gelo, ghiaccio e ostilità, ma in realtà l’Alaska è molto di più e quanto possiamo dire dalla nostra esperienza, quel paese, che può apparire disperso e isolato, ha davvero tanto da insegnare.

Ho pensato diverse volte a come definire questo paese in una sola parola, e non è stato facile, ma credo che la cosa che più mi ha colpito è che l’Alaska è immensità, potenza, una nuova definizione di spazio. Spazio non inteso solo come dimensione, seppur questa non abbia limiti, basta pensare che ha un estensione di oltre 1,7 milioni di kmq, potrebbe contenere ben 6 volte l’Italia. L’Alaska è potenza, è forza e immensità trasmessa da una natura rude, aspra, rozza ma sincera. L’Alaska è forte nei suoi colori, nei suoi confini, nelle sue altezze e nelle sue lunghezze, nei suoi limiti, nelle sue materie prime, nei suoi animali, nelle sue forme e dimensioni.

Il nostro sguardo si perde nei panorami senza confini, nella natura incontaminata che ci circonda a 360°, le linee che definiscono l’orizzonte sono le catene montuose e gli imponenti ghiacciai. Ed è proprio li, in mezzo al nulla, che ti accorgi di quanto possa riempire quel nulla, la coscienza di tutto questo è nata dal movimento, dagli spostamenti non programmati tra le strade desolate e sterrate, dal free camping al backpacking nei parchi, dall’ascolto dei racconti delle famiglie che abitano in mezzo a distese tra boschi e miniere senza aver mai visto un paese diverso da quello, ma con una storia da raccontare che si tramanda tra le generazioni, dall’ascolto dei rangers che ti spiegano con un divertito entusiasmo che se incontri un orso non devi scappare.

“Ed è proprio li, in mezzo al nulla, che ti accorgi di quanto possa riempire quel nulla, la coscienza di tutto questo è nata dal movimento, dagli spostamenti non programmati tra le strade desolate e sterrate, dal free camping al backpacking nei parchi, dall’ascolto dei racconti delle famiglie che abitano in mezzo a distese tra boschi e miniere senza aver mai visto un paese diverso da quello, ma con una storia da raccontare che si tramanda tra le generazioni, dall’ascolto dei rangers che ti spiegano con un divertito entusiasmo che se incontri un orso non devi scappare”

“Se vuoi entrare nel vivo dell’Alaska non puoi pianificare il viaggio dal divano di casa, devi prenderti il tempo di entrare in una dimensione diversa dal tuo quotidiano, abbandonare le tue certezze e vivere l’esperienza nella sua particolarità.”

Abbiamo abbandonato le “amenità” della città di Anchorage e siamo entrati nel vivo del viaggio percorrendo le 134 miglia sterrate della vecchia autostrada che porta al Denali, per tentare di vedere l’imponente McKinley, la vetta più alta del Nord America con i suoi 6.190mt, e quando ti dicono che si vede solo 5 giorni l’anno, è proprio in quel momento che capisci di quanto dobbiamo ridimensionarci rispetto alla grandezza della natura. Qui non vince il più furbo seppur superficiale, qui l’attenzione verso la natura è fondamentale, non per avere la meglio ma per sopravvivere, qui non puoi permetterti di sottovalutare le nuvole, i cambi del vento e della temperatura, il sorgere o il tramontare del sole. Non abbiamo potuto far altro che adeguarci a questa legge suprema, rispettando le regole di orsi, alci e lupi, il loro concetto di spazio, ben diverso dal nostro, facendo attenzione ad uno dei valori più forti di questo paese, the wilderness. Qui occorre camminare sparsi per evitare che si creino social paths, non puoi andare in giro con cibo o prodotti che profumano (nemmeno un burrocacao) per non attirare gli orsi, che hanno un olfatto pari a 6 volte quello di un cane e riescono a sentire gli odori a distanza di 2miglia, dove se vuoi bere acqua e hai finito quella della borraccia devi prenderla al fiume e bollirla per via dei minerali pesanti presenti nel terreno.

Per noi il viaggio in Alaska non è stato crociere, voli aerei e lodge, ma è stato percorrere la Denali highway, la tanto temuta McCarthy Road, o la desolata Nabesna Road al tramonto, che ti fa scoprire un diverso punto di vista della maestosità del parco nazionale più grande degli Stati Uniti, Wrangell St.Elias National Park, 170 miglia, oltre 53.400 kmq di montagne e 9 dei 16 picchi più alti degli Stati Uniti e oltre un centinaio di ghiacciai. E’ stato perdersi ad ascoltare le storie dei pochi e remoti abitanti di Chicken, dove nelle generazioni passate si lavorava in miniera e ancora oggi si va in cerca di oro, di McCharty con i suoi artisti e guide alpine, di Kennicott e della sua miniera di rame. E’ stato tracciare un percorso strada facendo, cercando un camping di tanto in tanto per potersi fare una doccia calda, ascoltando i suggerimenti dei locals molto disponibili a condividere esperienze e idee, sempre pronti a cogliere l’occasione, come quella di un country festival estivo in una sera di viaggio, perché se vuoi entrare nel vivo dell’Alaska non puoi pianificare il viaggio dal divano di casa, devi prenderti il tempo di entrare in una dimensione diversa dal tuo quotidiano, abbandonare le tue certezze e vivere l’esperienza nella sua particolarità.

Tutto questo può “spaventare” o essere vissuto come un limite, in realtà camminare fin sopra al ghiacciaio, fino alla vetta di un vulcano, lungo il letto di fiumi larghi quanto autostrade, stare in mezzo agli iceberg tra foche, puffins e sea otters, scegliere un posto sicuro per montare la tenda ma con una vista mozzafiato per l’alba del giorno dopo, accendere il fuoco con la legna trovata per scaldarsi prima di dormire, integrarsi in questo sistema con poche ma fondamentali regole, ci ha fatto vivere un senso di libertà indescrivibile che ancora ora ci riempie e ci ha lasciato un segno indelebile, talmente indelebile che cambierà per sempre la nostra vita, si chiamerà Achille, il cucciolo Designed in Alaska and Made in Italy.

“Qui non vince il più furbo seppur superficiale, qui l’attenzione verso la natura è fondamentale, non per avere la meglio ma per sopravvivere, qui non puoi permetterti di sottovalutare le nuvole, i cambi del vento e della temperatura, il sorgere o il tramontare del sole. Non abbiamo potuto far altro che adeguarci a questa legge suprema, rispettando le regole di orsi, alci e lupi, il loro concetto di spazio, ben diverso dal nostro, facendo attenzione ad uno dei valori più forti di questo paese, the wilderness.”

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