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Scialpinismo nel Polo Artico

Photos and text by: Lorenzo Alesi

In un mondo dove l’avventura e la scoperta sono spesso guidate dalla conquista, il nostro recente viaggio nelle remote regioni di Svalbard e dell’Islanda si è rivelato un’esperienza unica, un viaggio dove l’uomo non domina, ma è ospite rispettoso della natura.

Scialpinismo Polo Artico
Scialpinismo Polo Artico

Svalbard: navigare tra ghiacci e fauna selvaggia

La mia avventura insieme ad Alice, agli amici Filippo ed Alessio ed ai filmmaker Paolo e Lorenzo inizia a Svalbard, un arcipelago dove la natura regna sovrana. Qui, a bordo di una barca a vela, abbiamo trascorso giorni in un ambiente dove balene, orsi polari, renne, foche e trichechi sono i veri padroni. Utilizzando tecniche tradizionali, come muoversi con le “pelli di foca”, abbiamo attraversato pack per chilometri, salito numerose montagne le cui sommità offrono un panorama incredibile, sciato lungo pendii che si tuffano direttamente nel mare, unendo l’antica saggezza con la moderna tecnologia.

Questo viaggio non è stato il conseguimento di un obiettivo, ma un incontro ravvicinato e rispettoso con la natura selvaggia. La nostra esplorazione in barca a vela si è trasformata in un dialogo ubbidiente con la vita della fauna selvatica tipica dell’ambiente polare, gli incontri con molti degli animali carismatici che qui vivono in libertà, non sono stati una conquista, ma un privilegio. L’opportunità di immergerci in una natura incontaminata, lasciando dietro di noi solo le tracce dei nostri sci, resterà per noi un ricordo incredibile.

La cosa più stupefacente è stata vedere da vicino la creatura che più di ogni altra rappresenta questi territori: lorso polare, simbolo di una presenza dominante delle regioni artiche. Avventurarsi in un territorio abitato da questo gigante solitario, richiede un assoluto riguardo. La vista dell’orso bianco ci ha riempito di gioia ed è stata un’esperienza unica, unita a felicità e timore, che ci ha offerto la possibilità di meravigliarci di fronte alla grandezza della natura. A bordo della nostra imbarcazione, ancorata a poche decine di metri dalla riva, vederlo muoversi sul pack fiutando le nostre tracce, ha dato un’altra dimensione alla nostra idea di esplorazione libera. In queste regioni è lui il dominatore, l’uomo un visitatore silenzioso.

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Suoni

Un altro elemento che ci ha molto colpiti è stato “il suono” dell’Artico, elemento che non può essere tralasciato. Il crepitio del ghiaccio che si scioglie, il silenzio imponente rotto solo dal canto degli uccelli o dal rombo dei ghiacciai che si frantumano, il fruscio del vento tra i fiordi, il suono prodotto dalla prua della barca che solca lacqua calma dentro le baie dove ghiacciai larghi km con fronti alti come palazzi si riversano, sono suoni che hanno composto la colonna sonora della nostra avventura. Questi effetti acustici del tutto spontanei sono stati testimoni della nostra ammirazione per un ambiente che ci ha accolti, ma che non ci appartiene.

La vita di bordo e le sfide dell’esplorazione

Anche la vita a bordo della barca è stata un’esperienza unica. Tra la pianificazione delle rotte e la condivisione dei pasti in mezzo all’oceano, ogni momento è stato un’occasione per rafforzare il legame tra i compagni di viaggio. Prepararsi per un’escursione, decidere dove sciare e affrontare le sfide del meteo sempre imprevedibile, hanno reso ogni giorno un’avventura. Con lequipaggio si è instaurato un clima perfetto fatto di professionalità ed amicizia. Il loro supporto e stato fondamentale per navigare in sicurezza, per individuare i migliori spot dove iniziare le nostre gite giornaliere (a dire il vero più di una al giorno) ed avere una vita di bordo davvero confortevole. Il team composto da Alan, Arne e Christian è di altissimo livello e grazie a loro siamo riusciti a vivere esperienze uniche.

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Islanda: sciare tra ghiacciai e vulcani

Proseguendo verso l’Islanda, il paesaggio si trasforma. Qui, gli elementi naturali dominano con una forza incontenibile. Abbiamo sciato al tramonto, attraversato paesaggi ghiacciati dove il mare incontra montagne innevate e ammirato la potenza delle cascate che si gettano nell’Oceano Artico. L’Islanda è un luogo dove il vento e il ghiaccio plasmano la terra, creando scenari di una bellezza mozzafiato. Muovendoci attraverso i paesaggi dell’Islanda, siamo stati testimoni diretti dello spettacolo della natura. Ammirare lAurora boreale, scoprire la bellezza delle profonde cavità all’interno di ghiacciai millenari, sciare su pendii che si fondono con loceano, ammirare sculture naturali come le cascate ghiacciate, accettando gli elementi e adattandosi ad essi, sono stati un vero tributo all’esplorazione e alla natura.

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Troll Peninsula

La Penisola dei Troll, un luogo quasi mitico, è stata la nostra casa lontano da casa, un paradiso invernale dove abbiamo lasciato le nostre scie sulla neve immacolata. Svegliarsi prima dell’alba quando il cielo islandese è ancora un mosaico di stelle, con le pelli di foca fissate agli sci, abbiamo iniziato la nostra ascesa verso le vette. Ogni passo è stato un misto di fatica e aspettativa, un ritmo costante che ci ha portato sempre più in alto, con il cielo che iniziava a schiarirsi. Dalle vette di entrambi i versanti del fiordo di Akureyri la vista è davvero incredibile.

Sciare qui è un po’ come compiere una danza con gli elementi. Dalla cima delle montagne, discese verso il mare con la neve fresca (un dono delle recenti nevicate) che spruzzava intorno a noi come scintille di gioia, il vento che aumentava leffetto powder rendendo ogni discesa un’avventura esilarante, un inconsueto mix di adrenalina e pace. In un periodo dell’anno ancora poco battuto dagli sciatori continentali, abbiamo condiviso le nostre tracce solo con pochi locali. Per la maggior parte del tempo eravamo soli con i nostri pensieri, soli con la vastità dell’Islanda. Mentre il giorno volgeva al termine, la luce cambiava: la fredda alba lasciava il posto a un tramonto che tingeva le montagne di rosa.

Un ultimo saluto e poi la discesa verso il tramonto cercando di copiare la luce del definitivo raggio di sole, fino ad arrivare a toccare lacqua poco prima di immergerci nella notte islandese.

L’aurora e le luci del nord

Le luci del nord sono spettacoli spontanei che, fortunatamente, gli esseri umani non possono programmare o controllare, si può solo aspettare e sperare di avere la possibilità di assistervi. Alcune delle esibizioni più intense dell’aurora sono stati quei momenti ipnotizzanti in cui guardi verso il cielo, ai colori e allo spettacolo brillante. La danza delle luci nel cielo notturno, con sfumature che vanno dal verde al viola, è stata un’esperienza quasi surreale. Stare lì, nel silenzio dell’Artico, a guardare questo spettacolo naturale, è stato come assistere a un concerto privato della natura, un’esibizione che ti lascia senza fiato e ti ricorda quanto siamo piccoli di fronte alla grandezza dell’universo.

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Esplorando il Vatnajökull
Ci siamo trovati di fronte a qualcosa di veramente maestoso: il ghiacciaio Vatnajökull, uno dei giganti d’Europa. Il vento sferza i nostri volti mentre ci prepariamo ad attraversare questo vasto mondo bianco, ma non sentiamo freddo: è l’adrenalina che sale.

Camminare sul ghiacciaio è come passeggiare su un altro pianeta. Ogni crepa, ogni sfumatura di bianco e blu ci attrae. Ma la vera meraviglia deve ancora venire. Scendere nelle cavità del ghiacciaio è un’esperienza difficile da descrivere. L’accesso è stretto, ma una volta all’interno ci ritroviamo in un mondo completamente turchese. Le pareti di ghiaccio brillano come gioielli e ci sentiamo come se fossimo entrati in un sogno. Camminiamo con cautela e toccando le pareti si avverte la fredda eternità del ghiaccio. Ogni grotta è un mondo a sé ed ogni passo ci porta più in profondità, in questa meraviglia naturale.

Una volta usciti viene spontaneo voltarsi, per guardare un’ultima volta le grotte turchesi: sicuramente porteremo per sempre con noi il ricordo di questa fantastica esperienza. Questo non è stato solo un viaggio o una discesa, ma un incontro con la natura al suo stato più puro e bello. E mentre ci allontaniamo, non possiamo fare a meno di sentirci grati per aver avuto l’opportunità di esplorare questa parte selvaggia e incontaminata del mondo. Sicuramente vi torneremo, perché posti come questo ti chiamano, ti attirano e non ti lasciano mai andare veramente.

L’esperienza in Islanda non è stata solo un’avventura o una prova di sci, è stato un evento che ci ha toccato l’anima, una testimonianza della bellezza selvaggia del nostro pianeta, un promemoria di quanto sia importante proteggere questi luoghi magici. Per chi cerca non solo di sciare, ma di vivere una storia, di essere parte di un paesaggio che parla, l’Islanda è una destinazione da non perdere. È un viaggio che ti cambia, che ti lascia ricordi non solo nelle foto, ma nel cuore.

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Riflessioni finali: un cambiamento climatico tangibile

Il nostro itinerario è stato anche un campanello d’allarme sul cambiamento climatico. La fusione accelerata dei ghiacciai e le alterazioni degli ecosistemi sono segnali inequivocabili che il pianeta sta cambiando. Questa esperienza ha lasciato noi tutti con un senso di urgenza e responsabilità verso la protezione del nostro ambiente e, di conseguenza, verso la protezione di noi stessi

In conclusione

Questo viaggio tra Svalbard e Islanda è stato più di una semplice esplorazione, direi un’esperienza che ci ha insegnato l’importanza di essere visitatori pieni di riguardo verso questi ambienti selvaggi e incontaminati. Ogni momento trascorso in queste terre remote è stato un promemoria sulla fragilità del nostro pianeta e della necessità di proteggerlo e preservarlo per le generazioni future. Questa avventura ci ha lasciato ricordi indelebili e una profonda gratitudine per le meraviglie naturali del nostro mondo.

Sul film

Questo film è il mio tributo personale all’esplorazione, alla natura e a una relazione con il mondo naturale basata sul rispetto e sulla comprensione. È il racconto di un’avventura che spero possa ispirare gli spettatori a riflettere sulla bellezza e sulla fragilità del nostro pianeta, e sul nostro posto al suo interno come ospiti, non padroni. In Polar Horizon”, ho cercato di catturare l’essenza di ciò che significa essere un esploratore nel vero senso della parola: non solo qualcuno che scopre nuovi luoghi, ma che impara da essi, che si adatta e che, soprattutto, li rispetta. È un viaggio che mi ha cambiato, che ha arricchito la mia anima e che mi ha insegnato il vero significato di essere, semplicemente, un ospite di questo straordinario pianeta che chiamiamo casa.