Image Alt

Spingersi a nord per cercare l’inverno

By: Daniele Molineris

La sensazione è sempre la stessa, ti piace così tanto che hai paura che non succederà più. Ed è bello e brutto insieme. Ma è stato bello, punto. Non l’ho pensato in quel momento esatto, lì la mia concentrazione è tale che raramente mi godo il momento. L’ho pensato dopo, mentre guardavo le foto di quel viaggio e mi sono chiesto: chissà quanto durerà ancora.

Lofoten

Andare a sciare alle Lofoten è il sogno di ogni sciatore o, perlomeno, è uno di quei posti con la puntina rossa sul mappamondo. Per me che faccio il fotografo, la soddisfazione più grande era andarci su commissione, uno di quei punti da segnare sulla linea del tempo. Lavorare per qualcuno in progetti così vuol dire molto, vuol dire che un cliente ha scelto te e la tua voce per raccontare sé stesso, che ha scommesso tempo e soldi dandoti fiducia, dicendoti “vai e fai quel che sai fare”.

La Norvegia era l’unica certezza, perché si doveva raccontare quel brand dalle sue origini, tutto il resto era da decidere. Così abbiamo messo insieme la squadra: Bruno e Letizia a fare da attori, Damiano e Stefano per la parte video, e Matteo, in qualità di cliente, a controllare che non facessimo troppa vacanza. Con buona parte del gruppo avevo già lavorato tanto e nel tempo avevamo instaurato un bel rapporto di amicizia. Ed è sempre meraviglioso condividere certi momenti con le persone che ti fanno stare bene, rende tutto più semplice.

Lofoten

In aeroporto a Narvik abbiamo incontrato un gruppo di Valdostani; c’erano un paio di guide con i propri clienti, anche loro curiosi di vedere le condizioni del meteo e della neve e, anche loro, in attesa di ricevere l’attrezzatura che era stata smarrita, una prassi apparentemente comune da quelle parti. I nostri sci sono arrivati dopo un giorno e mezzo, lasciandoci il tempo di capire come gestire i giorni seguenti e di iniziare a scattare ciò che non prevedeva lazione. La nostra base era ad Henningsvaer, più o meno nel mezzo delle Lofoten, ci sembrava un posto strategico per poterci muovere sia a sud che a nord.

Eravamo in una casona gestita da una coppia di Oslo, gentili e riservati come ti aspetti da qualcuno che abita lassù. La casa è circondata dal mare e nelle notti in cui soffiava il vento si sentiva forte, se lo ricorda bene Matteo, che aveva la stanza più esposta. Dalle finestre abbiamo visto nevicare e l’Aurora Boreale, e dal bagno c’era una vista perfetta su un canale che ogni mattina dopo il caffè stuzzicava le idee di Bruno. È  strano passeggiare per quelle strade coperte di neve e sentire l’odore di pesce così forte, ma è il periodo migliore per mettere ad essiccare il merluzzo, l’aria fredda e secca permette di ricavare uno stoccafisso pregiato. Ci sono rastrelliere un po’ ovunque, si capisce che è un mercato importante. Ne è piena la strada che porta al campo da calcio, quel campo che se mai avete cercato fotografie delle Lofoten sicuramente vi sarà capitato di vedere e magari anche voi avete pensato: chissà se esce la palla chi la va a riprendere.

Lofoten

Dalla nostra casa azzurrina, sull’unica strada che collega le varie isole c’erano auto parcheggiate ovunque in piccole aree di sosta con le tracce degli sci che partivano poco distante. La curiosità di questo posto è che puoi scegliere la gita guardandola dal finestrino, vedi il pendio, vedi la vetta, posteggi e parti. Ed è in uno di questi parcheggi che abbiamo incontrato un piccolo gruppo dalla Valtellina che era lì per conoscere il posto ed organizzare le gite per il prossimo inverno. Era strano essere lassù ed incontrare le stesse persone che si potevano incontrare sulle nostre Alpi, era strano incontrarsi negli stessi posti a cercare la stessa neve. Quella neve bella, che dura anche qualche giorno in più. Quella neve a cui eravamo abituati qui.

Lofoten

Sembra di far parte di una migrazione alla ricerca della neve polverosa, finché la si trova ancora. In fondo basta prendere un volo, nemmeno tanto lungo, per ritrovarsi in un posto dove l’inverno è ancora inverno e ci si sente bene e male insieme. È magnifico sciare lassù, quel paesaggio è unico e puoi sciare letteralmente fino al mare ma è altrettanto strano sentirsi parte del problema. Sai perché non nevica più a casa e prendere un volo in più non aiuta certo a risolvere la situazione. Non la peggiora nemmeno, ne sei consapevole. Ma ti entra quel tarlo in testa che ti fa pensare e anche per me è stato così. Pensarci è angosciante perché sai che non c’è soluzione, ne abbiamo parlato tra di noi, è un argomento che non si può tralasciare in questo momento storico. Io personalmente credo che iniziare a rifletterci e agendo con quella consapevolezza sia un passo importante, magari fai lo stesso determinate scelte senza fare finta di niente e nascondere le briciole sotto il tappeto, ma può essere la spinta per farne altrettante nel quotidiano provando a compensare un po’, un poco per volta. Ho anche messo in dubbio la mia fotografia ultimamente, tanto per aggiungere cose a cui pensare.

Lofoten

Come fotografo prevalentemente commerciale, so che le mie immagini durano poco, il tempo di una stagione, di una collezione… E sui social resistono il tempo di un like. C’è chi guarda la composizione, chi l’edit, e chi esclusivamente il soggetto, ma è una fotografia che passa in fretta. Io ho imparato a fotografare per il cliente, ma anche per me, perché ho bisogno di qualcosa che vada al di là della foto da catalogo. Più che esteticamente belle, credo che le fotografie debbano essere importanti almeno per qualcuno e, se non lo sono ora, spero che lo diventino col tempo. Ed è con questo pensiero che riguardo quelle immagini scattate alle Lofoten.

Lofoten

Sono immagini che fanno venire voglia di andare a sciare lassù, raccontano una bella esperienza, vivono bene nelloggi ma forse rimarranno testimoni di qualcosa che non esisterà più. Quella curva di Bruno con il mare sullo sfondo al tramonto piace a noi che quelle sensazioni le conosciamo e forse incuriosirà chi quelle sensazioni non le potrà provare. Come quando guardi le foto vecchie del paese in cui vivi e vedi come è cambiato con il tempo, cosa c’è adesso al posto del forno a legna.

Allora è così che faccio pace con il mio lavoro, queste immagini avranno la loro importanza, o perlomeno lo spero, e questo va oltre alla sola bellezza. Avranno esattamente il compito che hanno avuto le fotografie da quando sono state inventate, quello di immortalare un momento che in realtà è già passato, ed è bello e brutto insieme. Ma è stato bello. Punto.

Lofoten