EDITO
Oggi è una giornata strana. Mi sento strano. Mi succedono cose strane. La gente mi parla strano. Il cielo è strano. Perfino il mio cane è strano.
Certo, ci sono volte in cui non capirci granché e sentirsi confusi è comunque una gran bella esperienza. Ma oggi è come se fossi catapultato in un universo parallelo. È tutto come prima o si è spenta una parte del mio cervello? In pianura sta soffiando un gelido vento di Bora. Piove a dirotto da ore e in montagna sono già caduti 60cm di neve. Due giorni fa ero tra i boschi del Carso, con 17 gradi centigradi, in gennaio.
Ecco, forse quella che provo è una sensazione di smarrimento. Come quella marmotta che l’altro giorno è uscita dal suo buco, in Alta Val Venosta, ingannata da un tempore primaverile che ha imbrogliato il suo letargo. Colpa di quel maledetto anticiclone africano, dicono, che nelle Alpi ha spostato lo zero termico oltre i 3500 metri. In Tofana, cuore delle Dolomiti d’Ampezzo, nei giorni scorsi un elicottero faceva la spola tra valle e monte trasportando tonnellate di neve.
“Un lavoro necessario nel tentativo di garantire il servizio di apertura di questa meravigliosa pista” hanno dichiarato gli addetti ai lavori. Questo quello che succede, quando è impossibile fabbricare neve artificiale e viene a mancare la materia attorno a cui strutturare l’offerta. Per affrontare il cambiamento climatico, invece di cercare misure alternative, la maggior parte delle località alpine implementa proprio quelle misure che le stanno spingendo verso il baratro. Andrea Zanzotto, grande poeta veneto, con lungimiranza aveva definito gli attuali assetti socio-economici “un progresso scorsoio”: un progresso che, come il nodo, si strozza nel realizzarsi.
Sì, sembra proprio che sia la natura a dirci che oggi è una giornata strana. Poi arriverà la montagna, e come al solito provvederà a sistemare ogni turbamento. Ma in giornate così, quando non trovi armonia, hai bisogno di una sterzata, a destra o a sinistra, per far tornare tutto normale. Hai bisogno di tirare fuori la semplicità dal disordine e dalla confusione. Ho deciso, esco a correre, chissà che l’aria in faccia e qualche goccia di pioggia mettano a posto le idee.
Diamine, mi si sono pure rotte le stringe delle scarpe.
Oggi è una giornata strana. Mi sento strano. Assorbo un’energia strana.
Scrivo cose strane.
Davide Fioraso