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The Pill Outdoor Journal 57

La crew è felice di annunciare l’arrivo di The Pill Outdoor Journal 57! In copertina una nostra illustrazione inedita che ritrae la salita dell’Ortles con la Salewa Ortles Jacket in azione.

Parte di The Pill 57 racconta le storie dei runner della nostra redazione che hanno partecipato attivamente ai più importanti eventi trail di tutta Europa (UTMB, Tor, Brenta Trail, Maira Occitan Trail), ma non mancano esplorazioni, interviste e riflessioni. Abbiamo scalato dall’arco Alpino all’India, dall’Afghanistan alla California, insomma un ricco autunno.

Per averla? 1332 Outdoor Store, 510 Hotels e sul nostro shop online. 🌲❤️

Disponibile in versione italiana (6€) ed inglese a (9,50€). Spedizione inclusa.

EDITO

Di recente un caro amico, il cui parere vale moltissimo, mi ha accusato di avere una voce triste nelle mie ultime parole. Scegliere di vedere le cose per quello che sono, caro D, senza nascondere la testa sotto la sabbia, significa essere realisti, non pessimisti. Io credo nel futuro. Credo nella forza della mia generazione e in quella speranza appena nata cantata da Guccini in “Dio è morto”. Perché come lui anche io credo che “Se Dio muore, è per tre giorni poi risorge.”

Ti lascio l’ultima lettera scritta da Dheli a un altro caro amico, M. Sperando tu voglia pubblicare questo spunto di riflessione che tanto ha a che vedere con la voglia di cambiare e migliorare e poco con la tristezza.

“Da questo mio ultimo viaggio in Oriente, il terzo nel giro di un paio d’anni, torno provata. Solo se esistesse la macchina del tempo, potremmo definirci ancora “viaggiatori”? Pare che ogni cosa sia inquinata e l’aria, forse, non è poi il peggiore dei mali. Ho visitato il Monastero di Lamayuru, costruito in alto, in pietra dipinta di bianco e legno resistente. Un parallelepipedo bianco e lucente, arroccato su terra friabile, sovrasta una conca crepata sul fondo da un fiume di fango. Se non fosse per quell’orrenda linea catrame che segue, laggiù, l’acqua torbida. O se non fossi stata accolta da un monaco svogliato, con cappellino Nike in testa, chiavi Suzuki in mano, e Apple Watch al polso. Se avessero mantenuto i sandali invece delle Crocs. O se piuttosto noi tutti, fossimo ancora capaci di camminare scalzi nel mondo, forse trovare risposta a quel “perché esistere” parrebbe più facile. Quando mi manca il fiato mi ripeto: “ricordati di respirare”. È un mio mantra e spesso mi porta a cercare posti sopraelevati. No, nessun bisogno di conquista, è che in alto mi sembra di respirare meglio, e vedere più lontano. Su questa sottile cresta di scaglie di pietra, un chörten sommerso da bandierine colorate è il mio rifugio. Quei panni sbrindellati, ammassati come ogni cosa in India, mi battono in viso. Sono schiaffi, non carezze. Ne afferro uno, non sono un’esperta ma sono certamente tenuti insieme da fibre di poliestere. Plastica. Non voglio pensarlo, mi forzo a non farlo, ma mi sembra un’altra bella scusa per inquinare, questa della fede. Il buddismo, tuttavia, è ben più anziano dei derivati del petrolio. Immagino quelle stesse preghiere dipinte su panni in cotone, l’immagine del monaco di poco fa, che scrolla il feed di Facebook mentre mi timbra il ticket d’ingresso, mi rende difficile ogni immaginazione, ma io non mi arrendo.”

E vedo luminosa, seppur difficile, la traccia da percorrere. Non è poi questo, l’andare in montagna?

Chiara Guglielmina

Nadir Maguet
Atleta della La Sportiva, la scorsa estate ha stabilito tre nuovi FKT su montagne simbolo dell’arco alpino.

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Immenso Ladakh
Chiara Guglielmina ha esplorato una terra montana a nord dell’India, un mondo visibile e inaccessibile che sta cambiando rapidamente.

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UTMB Chamonix
Filippo Caon ci racconta l’ultratrail più grande al mondo ma anche uno dei momenti centrali nell’economia di questo sport, nel bene e nel male.

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Il fascino dell’Ortles
“Avremmo tutti bisogno, un giorno, di vivere montagne come l’Ortles. Non la più alta, non la più difficile, ma una delle più emblematiche.”

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“Avremmo tutti bisogno, un giorno, di vivere montagne come l’Ortles. Non la più alta, non la più difficile, ma una delle più emblematiche.”

Maira Occitan Trail
Una 4×40 differente da quanto offre oggi il panorama nazionale: un anello che percorre l’intera valle in senso antiorario ma con una formula interessante, innovativa, unica nel suo genere.

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Dalla roccia alle onde e ritorno
Filippo Maffei ed il climber Ferrino Luca Andreozzi compongono un racconto visivo che traccia una linea che unisce surf e arrampicata diventando una mostra.

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A Nozze con il Tor
Tatiana Bertera con suo marito ha corso per noi il Tor “Questa gara estrema tra i Giganti della Valle d’Aosta è diventata il mio inusuale viaggio di nozze.”

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Western States 100-Mile Endurance Run
È la prima 100 miglia della storia, una corsa vinta dai più grandi ultramaratoneti, Filippo Caon si è fatto raccontare da Luzia Buheler, quarta in 18:08:32, com’è andata.

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Dolomiti di Brenta Trail
Abbiamo passato qualche giorno a Molveno per i test della Outdoor Guide, i nostri tester hanno anche corso la gara: Alessandro Locatelli e Manuel Crapelli, due runner differenti ma con punti di vista molto simili.

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Free To Run
Il documentario di The North Face si sviluppa sull’obiettivo di Stephanie Case di finire il TOR450 e di raccontare l’attività di Free To Run, un’associazione che si impegna per consentire alle donne di praticare le attività outdoor nelle regioni colpite dalla guerra.

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Il documentario di The North Face si sviluppa sull’obiettivo di Stephanie Case di finire il TOR450 e di raccontare l’attività di Free To Run, un’associazione che si impegna per consentire alle donne di praticare le attività outdoor nelle regioni colpite dalla guerra.

Puoi trovare The Pill Outdoor Journal 57 sul nostro shop online e nei migliori negozi Outdoor europei.
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