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The Pill Outdoor Journal 61

La corsa è uno di quegli sport in cui il “no matter the weather” vale sempre. Giugno è stato un po’ così, con un Zegama inzuppato ed una Lavaredo 50k sotto al temporale. Il grigio di queste corse fangose assomiglia a quello della roccia lasciata nuda dalla neve dopo l’inverno e questo grigio si rafforza se accostato al rosso del deserto.

Questo accostamento è ciò che troverete in The Pill 61, un numero dove trail ed ultra running è dominante ma che lascia comunque spazio all’avventura delle terre alte dopo lo scioglimento della neve invernale. Ci sono nomi importanti come quello di Anton Krupicka, Bear Grylls, Mag Mackenzie, ma anche Benjamin Roubiol. E poi ovviamente c’è lo speciale sul viaggio nella storia dell’ultrarunning negli US attraverso 1500 miglia, 4 stati e una matta gara nel deserto che, fidatevi, non potete perdervi.

In copertina un’illustrazione di Federico Epis che apre le porte al nuovo progetto di Millet dedicato al trail ed allo sky running e che vi raccontiamo nelle pagine di The Pill 61.

The Pill lo trovi in 1.332 Outdoor Store, 502 Hotel, in selezionate edicole e librerie, nel nostro shop online oppure visita il nostro sito www.thepilloutdoor.com, per i nostri 11.600 abbonati in arrivo a casa nei prossimi giorni.

Disponibile in versione italiana ed inglese a 7€ (spedizione inclusa).

EDITO

Siamo al Bookstore di Pearl Street a Boulder, Colorado: tre piani, scaffali in legno, un banco da architetto per incartarsi i libri da sé, il terzo Brandeburghese in sottofondo. Dietro alla cassa c’è una sezione di riviste con un paio di sgabelli su cui sfogliarle. Penso a un vecchio film di Joel Wolpert, con Krupicka seduto su uno di quegli sgabelli a leggere Alpinist. Sono passati dieci anni e io e Denis ce ne stiamo lì a sfogliare le stesse riviste leggendarie: Outside, Alpinist, Ultrarunning Magazine. Outside ha la redazione qualche centinaio di metri dopo la libreria, sempre in Pearl Street. Ci fermiamo lì davanti a fissare la testata stampata sulla porta in vetro dell’edificio, con una certa soggezione, poi proseguiamo e cerchiamo una gelateria. Le betulle sono arancioni e l’autunno è inoltrato. Da Burton tiriamo su un paio di free press di snowboard, sono uguali a quelli di vent’anni fa. «Quando viaggio torno sempre a casa con delle riviste» mi dice Denis, «non so se le leggerò mai tutte ma mi piacciono, mi piace averle in casa, mi piace guardarle li tutte esposte e come la memoria storica dei miei viaggi forse della mia vita.»

Denis fa riviste da quando ha la mia età, e questa è la sua ventesima e rotta volta negli Stati Uniti per lavoro, per me è la prima. Io ho sì e no l’età che aveva lui quando ha iniziato, ma in entrambi i casi, almeno in un certo momento della nostra vita, abbiamo idealizzato questo lavoro. A sfogliare Outside oggi non è poi questa gran cosa: certo, è la rivista dei racconti di Krakauer, di Into the Wild e di Aria sottile, ma la carta è scadente, le foto sono mediocri. Comunque, per me resta avvolta da un irriducibile fascino.

Ho iniziato a scrivere per una rivista perché amo il concetto stesso di rivista. Amo le riviste come oggetto, amo le edicole. Avete presente i Sogni segreti di Walter Mitty? Con Sean Penn che fa il fotografo per Life e spedisce i negativi a Ben Stiller che lavora nascosto in un seminterrato? Ecco, quella cosa lì. Il nostro lavoro è così? Raramente. Ma ora sono negli Stati Uniti per scrivere un pezzo, ed è quanto basta.

Mentre scrivo un reportage quella diventa la cosa più importante della mia vita, indipendentemente da come è fatto, non ha importanza. In quel momento diventa la cosa a cui tengo di più e la migliore che ho scritto. Poi l’articolo viene pubblicato e me ne dimentico, o quantomeno non lo trovo più così importante o così bello. Non so se sarà così anche questa volta, ma penso che questo numero, per il momento, si avvicini più di ogni altro al mio ideale di rivista. Lo soddisfa completamente? No, ma ne sono comunque molto soddisfatto.

Dentro ci trovate diversi reportage, interviste, articoli di prodotto, insomma, un po’ tutto quello che serve, e in più, ci trovate anche uno speciale, uno speciale davvero lungo: 50 pagine, quattro stati, due fusi orari, tre deserti, una catena montuosa. Uno speciale che parte da un’idea: ripercorrere un movimento che da ovest, dalla California, dove l’ultrarunning è nato negli anni Settanta, torna verso est, verso le montagne, come una marea, e arriva a Boulder, in Colorado, dove questo sport si è sviluppato ed è cresciuto, e dove forse ha iniziato la sua fase discendente, e d’altronde dove è finito il nostro viaggio.

Abbiamo ripercorso la storia di questo sport, attraverso i luoghi che l’hanno segnata, per provare a vedere dove siamo finiti e dove stiamo andando.

The Basque Fever,
Francesco Puppi a Zegama
Un racconto di Francesco e di Zegama, della gara e del sogno di un atleta. Una riflessione che va oltre risultati e distanze.

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Trentino, a casa di Stefano Ghisolfi e Davide Magnini
La casa a volte la scegliamo noi, a voi ci sceglie lei. Una doppia intervista a due campioni di mondi diversi legati dallo stesso territorio.

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Anton Krupicka
e il campanile di Cortina

Cosa succede ad una leggenda quando si evolve? 9 anni dopo la sua vittoria alla LUT, ecco Tony oggi.

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Runaway Milano x The Speed Project 
540km da Los Angeles a Las Vegas, un camper ed un team di runner partiti da Milano in sei per un’incredibile avventura.

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La Venta, ritorno in Chiapas
Grazie a loro sono state fatte scoperte geologiche e antropologiche incredibili: ora il gruppo La Venta è tornato in Chiapas dove tutto è iniziato, trent’anni fa.

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Millet, Up for Anything
La primavera estate 2023 vede l’ingresso di un nuovo player nel mondo del trail running: quello del marchio Millet, da oltre 100 anni al fianco di chi vive la montagna.

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Le champion du monde: Benjamin Roubiol
Intervista a Benjamin Roubiol, che vince i mondiali di trail running a Innsbruck con 8 minuti guadagnati in 15 chilometri, e con un’azione di carattere.

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Bear Grylls
Intervista ad uno degli eroi dell’adolescenza di tanti di noi. Esploratore divenuto celebre grazie ai suoi show, chi è Bear Grylls oggi?

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Peter Moser, Pioniere reloaded
Il 10 agosto 2021 Peter Moser ha concatenato, in un giorno soltanto, sei delle principali montagne delle Pale di San Martino cercando di ripercorrere le orme dei primi scalatori.

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The Searchers
1500 miglia, 4 stati e 2 fusi orari attraverso la storia dell’ultrarunning. E una 100 miglia nel deserto, per ricordarsi il proprio nome.

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