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Una nuova strada: The Pill Snowboarding

Delle volte, per continuare a seguire la propria strada è necessario apportare un cambiamento. Altre volte, un cambiamento, è necessario per portare avanti il proprio percorso. E a noi, il cambiamento, piace proprio. Ne avvertiamo la necessità, fa parte del nostro continuo desiderio di stupirci e di stupire. 

Che qualcosa sarebbe successo ve lo avevamo già anticipato qualche mese fa con la Snowboard Guide FW 21/22, la prima a marchio The Pill. Anche se dispiace abbandonare un nome, quello di Sequence, che ha accompagnato per quasi 20 anni una delle riviste di riferimento a livello europeo, dietro queste pagine rimangono sempre le stesse persone e la stessa passione. Nel tempo abbiamo cambiato loghi, formato, carta, impostazione grafica. Ma lo abbiamo fatto come naturale evoluzione dei tempi.

Lo snowboard è cambiato sensibilmente dalle sue origini. Lasciatevelo dire da uno che segue questo mondo dal lontano 1994. Oltre due decadi in cui sono stato testimone di sviluppi, sfaccettature e rinnovamenti di questo sport e dell’industria che ne consegue, compresa quella della carta stampata e dei media. Ho visto nomi sparire, aziende evolvere e sopravvivere proprio perché hanno saputo stare al passo con i tempi e varcare i confini di universi vicini, mutare verso un nuovo pubblico e nuove esigenze di mercato. Ed ecco che oggi The Pill Snowboarding si integra in un discorso più ampio, quello di The Pill Outdoor Journal. Perché alla fine, quello che ci interessa, è vivere gli spazi aperti a 360°. Con qualsiasi mezzo.

Cambiano le logiche, cambia l’offerta. E complice questa pandemia, cambia anche il modo di andare in montagna. Quanti di voi, in queste ultime due stagioni, si sono avvicinati al backcountry e alla cerchia delle splitboard? Quanti di voi, grazie a questo, hanno ampliato amicizie e compagnie? Il fatto che oggi mi trovi a frequentare la montagna invernale con molti sciatori, è un segno del cambiamento dei tempi. Le storiche barriere snowboard contro tutti non esistono più. E in tutto queste, le aziende non hanno potuto far altro che rincorrere queste esigenze. La proposta, oggi, è sotto gli occhi di tutti.

Lo snowboard è ancora vivo, è qui per continuare a crescere, mutare, contaminarsi di nuove essenze, trovare nuove forme espressive. E noi, alla pari, ogni tanto abbiamo bisogno di una scossa per farci rendere conto di quanto sia pericoloso rimanere fermi.