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Trento Running Club

Photos: Matteo Pavana

Un mercoledì sera di fine inverno 2020, P, F ed io siamo usciti per una corsa, a una certa ci siamo guardati e ci siamo detti: “cazzo però figo correre insieme sarebbe bello creare un gruppo e trovarsi tutti i mercoledì sera per qualche km in compagnia.” Nella notte è nato il Wednesday Qualcosa Club, che dopo qualche mese è diventato TRC. Da allora non abbiamo mai più corso tutti e tre insieme.

Come definireste l’attitudine del TRC?
Semplice, genuina… punk. Un “club non club”, senza tessere, cene sociali e cose del genere, e in cui conta solo la voglia di trovarsi per condividere birre e chilometri. In fondo basta poco: un paio di scarpe, un po’ di testa e tanto cuore. Coltiviamo il senso di comunità anche attraverso la nostra seconda pelle: stampiamo t-shirt rigorosamente in cotone e fatte a mano da Frammenti, una serigrafia artigianale locale. I loghi sono ispirati alla tradizione dell’ultrarunning americano, le tirature sono limitatissime (come le nostre tasche) e sono strettamente riservate a noi e ai nostri amici, se poi avanza qualcosa viene subito reinvestito in altre t-shirt. Se qualcuno volesse impossessarsi di una maglietta non ha che da chiederlo. Dove? Ovviamente quando ci si incrocia in giro, dato che il TRC non ha un indirizzo, un account, un sito. E non dimentichiamo i sacri stickers, che sono però rigorosamente riservati ai finisher.

Come si entra nel Club?
Non si accettano autocandidature, capita e basta. Non importa a nessuno se uno è un atleta élite o se corre da poco, se il suo obiettivo è correre per 10km o per 100 miglia o cose simili. Al Club interessa solo il rispetto per la corsa, per l’ambiente in cui viene praticata e per gli altri corridori. Quindi direi che è un gruppo inclusivo. Entrare nel Club è relativamente semplice: basta incontrare uno dei membri in giro per i sentieri (o più probabilmente al bar), farsi aggiungere al gruppo WhatsApp e sottoporsi al rito di iniziazione venendo a correre un loop. Dopodiché dipende esclusivamente dalla volontà di fare ed essere parte del TRC, dimostrando giorno dopo giorno la dedizione al Club, cercando di essere il più possibile attivo nel supportare la community di cui si fa parte. Il TRC non è altro che un gruppo di corridori che condividendo la stessa attitudine sono diventati inevitabilmente amici.

“Ero in Marzola con un amico e la mia compagna quando ho visto qualcuno correre giù verso la città, magro e a petto nudo, come se stesse correndo nel bosco da una settimana. Ho detto alla mia compagna: questo deve essere un corridore serio. Lei già era stanca di ascoltarmi parlare di corsa, per cui ha visto subito l’opportunità di trovarmi un trail running friend. Siamo arrivati in città in macchina e abbiamo visto di nuovo il ragazzo, mentre era in fila per prendere un gelato. La mia compagnia è uscita della macchina, gli ha offerto un gelato e gli ha parlato di me, mentre io aspettavo in macchina. Poi lui si è avvicinato e abbiamo parlato di trail per un minuto. Prima di andarsene mi ha invitato a fare un loop in montagna dopo qualche settimana. Il loop mi ha quasi ammazzato. Dopo la corsa mi ha invitato a entrare nel Trento Running Club.”

“Qualche giorno dopo una bella cavalcata lungo la Translagorai, mi trovo a far birrette con alcuni amici all’Uva e Menta. Tra questi anche F, che già avevo conosciuto durante quella gran tega che è ***. Viene fuori l’idea di beccarsi a correre insieme, cercando di aggregare gli amici che frequentano i boschetti magici attorno a Trento. Ed è subito presa a bene. Totale informalità, si esce per stare nei boschi e ululare alla luna. Auuuuuuuuuu!”

“Non è per correre. Non è per essere un club. Non è per essere di Trento. È un concetto più ampio. È stare insieme e portare avanti delle idee. Per condividere cose belle, migliorare e fare cose semplici insieme.”

M, come ti sei approcciato per fare le foto al TRC?
Era la cosa giusta da fare in quel momento lì, per me.