By Sara Canali
Powered Vaude
By Sara Canali
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Sono passati quarantasei anni da quando l’acronimo di un nome è diventato uno dei brand più significativi del panorama outdoor.
Era il 1974 e Albrecht von Dewitz fondò, a Tettnang nel Baden-Württemberg, a pochi chilometri del Lago di Costanza, l’azienda Vaude. Una storia che si lega a quella famigliare del suo fondatore, ma che trova la sua chiave di volta dieci anni fa quando a prendere in mano le redini è la figlia Antje von Dewitz che fin da subito decide di mettere al cento la responsabilità sociale e ambientale. Una conduzione che forse la stessa Antje non si aspettava di trovarsi tra le mani: il suo sogno era quello di lavorare per una ONG, influenzata anche dalla figura di una madre da sempre impegnata nell’attivismo ambientale e con la consapevolezza di volere un mondo migliore per i suoi quattro figli. Ma a volte il destino sa intrecciare così bene i suoi fili da far sembrare che esista davvero un senso tra tutte le cose. Così, l’attività business del padre diventa per lei un’occasione per trasmettere questi valori, per farsi pioniera di un cambiamento di mentalità che da lì a poco avrebbe coinvolto tutto il mondo outdoor e non solo. Come una visione futuristica di un mondo dove è possibile fare il proprio lavoro in armonia con la natura e con le altre persone.
La prima cosa che fa Antje è quello di creare un parchetto per i bambini all’interno dell’azienda, una delle aree a oggi più apprezzate e condivise dai dipendenti come a voler subito sottolineare la centralità della persona, anche nel lavoro. “Vivere esperienze outdoor, godendo della natura e della montagna: queste sono le cose di cui siamo sempre stati appassionati. Il nostro obiettivo è quello di sostenere un mondo in cui valga la pena vivere. Ci impegniamo ogni giorno per questo perché siamo convinti che una gestione coerente e sostenibile sia l’unico approccio ragionevole per il nostro futuro”. Il claim che accompagnava la produzione di Vaude allora non può descrivere meglio la mission che nell’ultima decade il brand sta promuovendo e la direzione verso cui sta andando. Dal 2001 infatti lavora con la rigorosa certificazione bluesign che controlla l’intera catena di produzione tessile e ne riconosce l’impegno etico e responsabile. Inoltre Vaude è stata la prima azienda outdoor a ricevere la certificazione Eco-Management and Audit Scheme (EMAS), ovvero lo strumento volontario creato dalla Comunità europea per valutare e migliorare le proprie prestazioni ambientali e fornire al pubblico e ad altri soggetti interessati informazioni sulla propria gestione ambientale. Come se non bastasse, la stessa Antje si è fatta promotrice di un programma che guarda al futuro con cui si promette di continuare a migliorare le prestazioni ambientali con l’obiettivo di trasformare gradualmente l’intera gamma di prodotti in modo che sia fabbricata secondo i più alti standard di compatibilità ambientale.
Rendere il posto un mondo migliore dunque, è alla base della filosofia di Vaude che non ha mai smesso di credere nell’outdoor e nella mobilità sostenibile come mezzi per fare in modo che ciò sia possibile. Un impegno non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sociale con un costante aggiornamento circa le condizioni di lavoro dei propri dipendenti e fornitori sia in Germania che negli impianti di produzione in tutto il mondo con cui l’azienda intrattiene rapporti commerciali cooperativi e responsabili. L’organizzazione indipendente Fair Wear Foundation rivede regolarmente tutte le strutture di produzione e garantisce che le condizioni di lavoro siano monitorate e costantemente migliorate. Lavoro flessibile, home office, gestione della salute sul lavoro, lezioni di arrampicata e yoga, noleggio di attrezzi e molto altro sono alcune delle iniziative promosse dal brand per garantire valore sia alla vita lavorativa così come a quella privata dei propri dipendenti senza che la prima prevarichi la seconda.
Ma ovviamente prima di tutto Vaude è un’azienda che produce attrezzature e abbigliamento tecnico per la montagna, l’escursionismo e il ciclismo sportivo e come tale sviluppa prodotti tecnici e all’avanguardia fornendosi di materiali di alta qualità, senza dimenticare l’origine e il fine, che in questo caso coincidono: le montagne e l’amore per esse. Avere un heritage che parte da qui vuol dire saper riconoscere nell’outdoor il proprio DNA e nei paesaggi naturali lo scenario della propria esistenza da salvaguardare. Ma vuol dire anche basarsi su standard elevati e chiaramente definiti e specializzati per i propri prodotti.
Una volta precisato il punto di partenza è importante studiare il percorso. E qui Vaude sottolinea l’importanza dell’interazione con la natura e con le persone mettendo al centro lo “spirito di squadra”, come una cordata negli sport di montagna. Infine la direzione: andare avanti mettendo in discussione le convenzioni e i limiti di ciò che è possibile, a volte, ma con l’obiettivo di creare prodotti e soluzioni orientati al futuro.
Una realtà dunque nelle cui vene pulsa sangue verde e nei cui pensieri c’è il disegno di un mondo migliore.
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