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Vivere in vacanza: Alto Garda, un posto speciale

By: Marta Manzoni
Ph: Garda Dolomiti S.p.A. Archive

Perché proprio Arco? Spiegare a chi mi chiede come mai da Milano ho deciso di trasferirmi in un paesino del Trentino di neanche diciottomila abitanti non è facile. Ma basta venire qui per capirlo al volo: la qualità della vita.

Da quando vivo ad Arco mi sembra di essere tutti i giorni in vacanza. Apro gli occhi e dalle finestre entra la luce sottile del mattino. Dalla mia camera da letto vedo il Monte Stivo, uno dei posti preferiti dei local della ‘Busa’, come viene chiamata la Valle del Sarca, la zona tra Arco, Torbole e Riva del Garda. Anche per me che sono foresta, salire lassù è ormai diventato un must: Alberto Bighellini, trentatreenne di Verona, gestisce il Rifugio Marchetti (al quale si arriva solo a piedi) con un team di giovani, tanto entusiasmo e responsabilità, organizzando iniziative legate all’arte, all’attivismo ambientale, alla musica e non solo.

Prendo la mountain bike elettrica in cantina e imbocco la ciclabile che inizia proprio davanti a casa mia. Qui intorno ci sono oltre 2.500 km di percorsi di diverse difficoltà e per ogni tipo di disciplina: mtb, emtb, bici da strada, gravel… Mi fermo al bici grill a bere un caffè e in quindici minuti sono in spiaggia sul Garda, il mio ‘mare finto’, il lago più grande d’Italia, uno degli oltre dieci laghi di questo territorio. Finalmente arriva Laura e insieme facciamo una seconda colazione al Gipsy Van che c’è a due passi dalla riva. Laura è elettrizzata: ha affittato la sua bici da Velolake, una giovane azienda che punta sulla bike economy e fornisce le bici direttamente nelle strutture di residenza dei turisti, una comodità non da poco, che le ha consentito di risparmiare parecchio tempo.

Entriamo a Surf Segnana, il centro outdoor per gli sport acquatici, che offre corsi, lezioni private e noleggio attrezzatura tecnica con standard di qualità elevati. Ci dicono che per affittare una deriva è diventata obbligatoria l’assicurazione, oltre a indossare la muta e il giubbotto salvagente. Nessun problema, anzi. Ci spiegano che di recente Surf Segnana, insieme a Velolake e Mmove – into nature, la prima Scuola di Alpinismo del Garda Trentino, hanno fondato Outdoor Safety First, un incubatore di procedure di sicurezza, dove aziende e professionisti del settore condividono know-how, esperienze, strategie di prevenzione legate all’attività outdoor.

La filosofia del progetto è: ‘il primo passo verso la sicurezza è la consapevolezza’, e si basa sul principio della conoscenza e dell’auto-responsabilità. L’obbiettivo è ridurre al minimo gli incidenti sensibilizzando gli appassionati delle attività all’aria aperta e promuovendo la cultura della sicurezza in tutti i suoi aspetti: offrire informazioni corrette, stabilire le giuste procedure, gestire e mitigare il rischio, alzare gli standard, rispettare le regole. Concretamente Outdoor Safety First racchiude vari aspetti, dalla valutazione dell’idoneità dell’equipaggiamento utilizzato, alla sua manutenzione tempestiva e accurata, fino all’incoraggiare le persone ad affittare le bici con il casco (sebbene la legge prevede che sia obbligatorio solo sotto i 14 anni). Inoltre tutta l’attrezzatura viene preventivamente lavata e igienizzata. Abbiamo ascoltato interessate.

Ora siamo pronte per la nostra veleggiata. È un weekend di autunno, il cielo è terso e il Pelèr, che soffia la mattina, da nord verso sud, non ha ancora lasciato spazio all’Ora, che soffia nel pomeriggio da sud verso nord. Sono entrambi venti di natura termica, la cui natura è direttamente legata al riscaldamento di terra e acqua. Partiamo con qualche bordo di bolina. Mentre Laura è al timone penso che non conosco altri luoghi al mondo dove poter andare in Mountain Bike, arrampicare, e fare vela nella stessa giornata, e in ogni stagione dell’anno.

Qui ci sono più di mille chilometri di sentieri attraverso panorami pazzeschi e le montagne sembrano sbucare direttamente dal blu dell’acqua. L’APT Garda Dolomiti, con i suoi guardiani del verde, fa sì che l’intero territorio, compresi sentieri escursionistici, piste ciclabili, vie ferrate e falesie, sia sempre pulito e ordinato, sviluppando le infrastrutture sportive all’aperto e preservando il delicato ecosistema composto da abitanti e paesaggio. Nel pomeriggio abbiamo in programma di andare a scalare.

Qui, tra queste pareti meravigliose, immerse tra ulivi o boschi di lecci e carpini, baciate da molteplici esposizioni e un clima unico, è nata l’arrampicata sportiva, grazie a leggende viventi come Manolo, che si innamorò della Valle del Sarca. Non è stato facile scegliere tra le innumerevoli opportunità alpinistiche, alla fine però ho deciso di portare Laura a fare una via sul Monte Colodri, un classico, simbolo dell’arrampicata della Busa. L’avvicinamento parte poco più avanti della casetta in legno che ospita l’ufficio delle Guide Alpine di Mmove – into nature, così decido di approfittarne per chiedere qualche informazione. La giornata procede alla grande e pensiamo proprio di esserci guadagnate un bell’aperitivo. Porto Laura al mio bar preferito di Arco, BarteCaffè, accanto all’Hotel Sole, noto a tutti come ‘Il Sole’: aperto nel 1970, situato nel borgo medievale, mi piace per il mood informale: sembra quasi di essere a casa, e i proprietari, i fratelli Barbara e Nicola Tarolli, insieme alla madre Antonietta, accolgono tutti sempre con il sorriso, pronti a dare qualche consiglio e a fare due chiacchiere.

I cocktail, le torte fatte in casa, le piadine e le centrifughe sono una vera leccornia! Cerchiamo di tenerci un po’ di fame per la sera, ho prenotato la cena a Madonna delle Vittorie, un ristorante ben curato e immerso nella natura, che propone cucina casereccia, pasta e dolci home made, carne di manzo da allevamento proprio e formaggi provenienti da piccoli produttori locali. L’area circostante il lago è particolarmente adatta per la coltivazione della vite, per la varietà dei suoli e la mitezza del clima, ma anche per il benefico influsso delle correnti d’aria dell’Ora e del Pelér, che garantiscono la perfetta aerazione dei vigneti. Brindiamo con un Brut Trento DOC. Laura mi ringrazia per la stupenda giornata e dice di invidiarmi: “questo è un posto incredibile in cui vivere!”. Come darle torto?