Loris Framarin Growing up snowboarding

Loris Framarin Growing up snowboarding

Non ha ancora compiuto 24 anni ma è già rider della Nazionale di snowboard e con numerose competizioni internazionali all’attivo, dall’America al Canada fino alle nostre Alpi. Ma Loris Framarin è prima di tutto un ragazzo appassionato di montagna che ha trovato nello snowboard uno stile di vita che porta avanti, senza sosta, giorno dopo giorno. L’obiettivo? Continuare a migliorarsi per riuscire ad esprimere sempre al massimo le sue potenzialità.

Ciao Loris, raccontaci come sta andando questa stagione! Cosa stai facendo? Dove stai girando?

«Direi che la stagione sta andando bene, mi sento veramente bene sullo snowboard! A inizio stagione ho imparato switch back double 1440 e 1620 in Japan, un trick che non era mai stato fatto prima quindi sono molto contento. Sono stato ad allenarmi in sui ghiacciai delle Alpi e poi ho fatto qualche gara in America e Canada. Al momento sono in Svizzera per un’altra competizione e quando ho tempo salgo a Laax ad allenarmi e a girare per divertirmi».

Sei diventato uno dei rider protagonisti della Nazionale. Mi racconti del vostro gruppo e di cosa rappresenta la Nazionale di snowboard per te?

«I miei compagni di squadra sono molto importanti per me, siamo tutti molto competitivi e questo ci aiuta a migliorare. Ormai sono tanti anni che passiamo la maggior parte del tempo assieme e mi hanno insegnato tantissimo: mi hanno aiutato a crescere sia sullo snowboard che come persona».

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi a medio/lungo termine?

«Il mio obbiettivo competitivo è quello di vincere un evento importante facendo vedere il mio stile di riding e i miei trick, come lo switch 14/16, a tutto il mondo. Come altro obiettivo ho quello di creare degli altri trick che abbiano la mia impronta. E come sempre cercare di filmare un pò in park e qualche spot».

Lo snowboard europeo si sta differenziando in due fazioni: una strettamente legata ai contest e alle gare, un’altra dove ci si dedica molto di più a filming e shooting, andando alla ricerca dell’essenza di questo sport. A te non piacerebbe dedicare una stagione alla creazione di video part o sei completamente focalizzato sui contest? È proprio così difficile poter fare entrambe le cose?

«È possibile fare entrambi, molto difficile, ma possibile. Rider come Rene e Sven l’hanno fatto la scorsa stagione tirando fuori video part incredibili e al tempo stesso vincendo contest. Per me è sicuramente un goal quello di riuscire a inserire più filming possibile nelle mie stagioni. La cosa più difficile è riuscire ad organizzare filming trip nel poco tempo che ho durante tra un evento e l’altro. L’anno scorso finite le gare sono riuscito a filmare qualche spot a Cervinia con mio fratello e Dave, penso che anche questa stagione faremo lo stesso, non sarà una video part ma è tutta esperienza che spero porterà a una mega part un giorno. Per ora sono comunque molto contento delle clip che facciamo io e Dave in park».

Sei entrato nell’esercito, per uno snowboarder o un atleta in generale cosa vuol dire fare una scelta del genere?

«A fine stagione scorsa sono entrato a fare parte del gruppo sportivo esercito, è stata una svolta incredibile per la mia carriera, grazie al loro supporto posso concentrarmi al 100% sullo snowboard. E questo è sempre stato il mio sogno fin da ragazzino. Vorrei ringraziare Davide e Patrick per aver creduto in me e nello snowboard freestyle».

Con quale set up stai girando?

«Ogni anno sono sempre più contento di essere sponsorizzato da K2: ho trovato un set up con cui sento di potermi esprimere al meglio. Come scarpone uso il Thraxis ma sto provando anche l’Orton e mi sto trovando molto bene. Da anni uso il Formula come attacco e non lo cambierò mai penso. La mia tavola invece è la Afterblack, un modello camber molto performante ma anche giocoso grazie al nose e tail flat, è una tavola con cui si può fare qualsiasi cosa, dal park alla fresca fino a tirare delle mega carvate».

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