PATAGONIA: ARTIFISHAL 175.000 firme
La scorsa primavera Patagonia ha lanciato la campagna Artifishal per mettere in luce l’effetto devastante degli allevamenti ittici. L’omonimo documentario di Liars & Thieves!, realizzato in collaborazione con l’azienda, esplora l’elevato costo ecologico, finanziario e culturale della nostra erronea convinzione che le soluzioni ingegneristiche possano compensare la distruzione degli habitat naturali. Il film denuncia l’impatto dei vivai e degli allevamenti ittici, un’industria che ostacola il recupero dei pesci selvaggi, inquina i nostri fiumi e contribuisce al problema che invece dichiara di risolvere.
La campagna europea, a sostegno dell’ambiente, documentando i processi dell’industria dell’allevamento del salmone in Islanda, Norvegia, Scozia e Irlanda, chiedeva al pubblico la firma di una petizione rivolta ai governi di questi Paesi per vietare la pratica dell’allevamento dei salmoni in recinti di rete in mare aperto.
![Patagonia_Corin_Smith_3K1A5344](https://thepilloutdoor.com/contents/wp-content/uploads/2019/09/Patagonia_Corin_Smith_3K1A5344-2000x1333.jpg)
Insieme ad una delle ONG locali che si battono per questa causa, la Salmon and Trout Conservation Scotland, i membri del team europeo di Patagonia hanno consegnato al Parlamento scozzese 175.000 firme, chiedendo di eliminare gradualmente gli allevamenti di salmoni in recinti di rete in mare aperto, che minacciano i pesci selvatici e la natura selvaggia circostante.
Il testo della petizione recita: “Ai governi e ai parlamentari di Islanda, Norvegia, Scozia e Irlanda: da parte di tutti i cittadini europei, vi invitiamo a porre fine alla devastazione dei pesci selvatici e degli ecosistemi circostanti causata dagli allevamenti di salmoni in reti aperte. Vi chiediamo di imporre un divieto immediato all’apertura di nuovi stabilimenti produttivi così strutturati e di impegnarvi a eliminare gradualmente quelli già esistenti”.
Gillian Martin, membro del Parlamento Scozzese e Presidente della Commissione per l’Ambiente, i Cambiamenti Climatici e la Riforma Agraria, ha ricevuto la petizione. Questo comitato ha già proposto una regolamentazione più severa per l’industria della salmone e ora dovrà mantenere la pressione sul governo affinché si attenga a tali raccomandazioni.
Se attuate, le normative aiuteranno a eliminare l’utilizzo di recinti di rete in mare aperto, che consentono la diffusione di parassiti, malattie e inquinamento. Queste reti possono anche subire danni, permettendo a migliaia di salmoni d’allevamento di fuggire, mettendo la popolazione selvaggia a grave rischio di contaminazione genetica.