Six reasons why the Oberalp Convention was a blast

Six reasons why the Oberalp Convention was a blast

La tradizionale Convention Oberalp che ogni anno si svolge ad Alpbach, in Austria, è tutt’altro che tradizionale, ci sono 6 buone ragioni per le quale ci è piaciuta un sacco.

1. La location
Alpbach è un comune austriaco in Tirolo. Ogni primavera ogni autunno, nel moderno centro congressi ricavato sotto il profilo della montagna e inserito in maniera armonica nell’ambiente, ai 2.561 abitanti si aggiungono circa 500 persone, che si riuniscono per la Convention del Gruppo Oberalp. Qui, dentro il cuore architettonico dell’edificio, costituito da una spirale in vetro, un’ampia vetrata e una struttura interrata nel declivio montano, si svolge una giornata alla scoperta delle innovazioni dei quattro marchi di Oberalp.

2. Sostenibilità ambientale e Corporate Social Responsability
Contribute è la parola chiave che rappresenta la mission del gruppo Oberalp, che si impegna in maniera lungimirante per la sostenibilità ambientale e nella Corporate Social Responsability, due temi al centro dell’evento internazionale. «Come azienda familiare non ragioniamo in termini di trimestri ma sul lungo periodo, ed è proprio questo il fulcro della nostra idea di sostenibilità», ha spiegato Ruth Oberrauch. Un pensiero al futuro, che si rivolge al mondo che stiamo lasciando ai nostri nipoti: la sostenibilità come scelta sulla quale credere e investire. Una parte cruciale dei valori aziendali e degli affari quotidiani di Oberalp.

3. Manichini in carne e ossa
Miranda Priestly de ‘Il Diavolo veste Prada’ sarebbe svenuta durante la sfilata. Niente tacchi a spillo, nessuna camminata impostata. Al posto del rossetto, la magnesite. Le modelle e i modelli hanno sfilato insieme agli atleti ambassador dei brand indossando caschi da alpinismo e zaini con la corda, e mostrando al pubblico la raffinatezza estetica dei capi ricercati ed eleganti, per poi trasformarsi in manichini in carne e ossa, perfettamente immobili, in posa, pronti per gli scatti dei fotografi.

3. Dry Back e Split Shoulder Strap
Il futuro degli zaini si chiama Dry Back. Il team di ricerca e sviluppo Salewa ha trovato la soluzione per rendere gli zaini più traspiranti e allo stesso più flessibili. Da questa ricerca è nata la tecnologia che permette di mantenere lo zaino a contatto con la schiena, ma allo stesso tempo consente all’aria di circolare, diminuendo la temperatura del corpo, attraverso un sistema di micro ventilazione con canali d’aria 3D. Completamente riprogettato per le attività alpinistiche, giornate con partenze all’alba, avvicinamenti ripidi e spedizioni tecniche, il nuovo zaino Alpex Climb ha un design che enfatizza l’effetto di micro ventilazione e il comfort, caratteristiche perfette per chi lo deve indossare per molte ore in montagna, e ha una forma estremamente dinamica, pulita e compatta, nonostante il volume importante. È realizzato in Robic, uno speciale nylon molto robusto con un livello di resistenza agli strappi superiore al 60% rispetto ai tradizionali tessuti in nylon per zaini, e può sopportare rocce, ramponi, e strumenti per il ghiaccio. Inoltre il sistema di fibbie magnetiche consente di attaccare la corda con una mano sola. Il Dry Back è l’elemento distintivo degli zaini Salewa, e da ora sarà sempre presente nei prodotti più importanti del brand, insieme allo Split Shoulder Strap construction, il sistema di spallacci sdoppiati che consente maggior mobilità alle braccia, garantendo il massimo della fluidità nei movimenti alti sopra la testa: una libertà che in montagna spesso significa anche sicurezza.

5. Le donne
Oberalp è un’azienda attenta anche alla diversity e alle pari opportunità, sia internamente – c’è un asilo aziendale nella sede principale – sia esternamente. Una persona particolarmente impegnata su questi temi in azienda è Ruth Oberrauch, HR Business Partner e Head of Sustainability del Gruppo Oberalp. Una consapevolezza che si percepisce anche dalla creazione di una calzatura specifica: la Alpenviolet K, disegnata esclusivamente per l’ergonomia e la biomeccanica delle donne. Il team di ricerca e sviluppo di Salewa ha accuratamente mappato la forma femminile del piede per mettere a punto una calzata confortevole e accogliente. Il risultato è una scarpa dal profilo più affusolato, ma col collo del piede più alto e largo e un drop più generoso. Dal punto di vista estetico, la Alpenviolet K parla da sé. La parte anteriore dal design semplice e pulito si accorda con lo stile atletico e moderno della piccola ghetta sulla caviglia, che ha anche la funzione di evitare intrusioni di sassi. La costruzione leggera significa minor sforzo durante le escursioni e più comfort. Infine, per affrontare i terreni tecnici di montagna, i designer Salewa hanno equipaggiato la Alpenviolet K con una nuova suola Pomoca disegnata per assecondare il naturale movimento della rullata e garantire un’efficace aderenza.

6. La Salewa Agner Durastretch Dry Jacket

Il team di ricerca e sviluppo di Salewa ha ridefinito lo standard di abbigliamento degli scalatori che affrontano le grandi parete alpine. La nuova Agner Durastretch Dry Jacket è una giacca versatile che da sola svolge le funzioni di più di due strati – intimo tecnico, strato isolante e guscio antivento resistente all’acqua. Dalla base della parete fino alla vetta, gli scalatori non dovranno indossare altro che questo indumento leggero e resistente per proteggersi dal vento, dalle temperature più fresche e anche nel caso in cui dovesse arrivare la pioggia. Realizzata con il tessuto Durastretch Dry, traspirante e che può essere indossato direttamente sulla pelle, come un intimo tecnico. La tessitura intrecciata ad alta densità crea un barriera che protegge dal vento e resiste anche alla pioggia leggera, rendendo superfluo l’utilizzo di un guscio antivento. Allo stesso tempo, questo tessuto lascia passare l’aria calda e umida in eccesso evitando di avere troppo caldo durante i tiri più impegnativi. Inoltre è un capo che si adatta facilmente anche alle variazioni delle condizioni meteo, grazie al colletto alto e protettivo, e alla profonda mezza cerniera frontale. Questa giacca è stata progettata per essere indossata aderente come una seconda pelle: il design atletico, il tessuto 4-way-stretch e le cuciture piatte assecondano i movimenti dello scalatore anche nelle prese più complicate. 

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