Test: Dynastar Vertical 88

Il Vertical 88 si distingue per leggerezza e agilità, una combinazione pensata appositamente per gli sciatori che vogliono sciare in ambiente severo.

Per realizzare la linea Vertical, Dynastar ha collaborato attivamente con l’atleta e guida Vivian Bruchez: l’obiettivo dichiarato era quello di creare degli sci capaci di soddisfare gli scialpinisti che vogliono godersi la libertà dell’ambiente montano più selvaggio senza scendere a compromessi sul lato della performance. La nostra impressione è che abbiano decisamente conseguito quanto si erano prefissati. Il Vertical 88 nello specifico combina molto bene le caratteristiche più prettamente scialpinistiche (come larghezza al centro ridotta e leggerezza per salire rapidamente) con una costruzione pensata per favorire la discesa e la velocità nei cambi di direzione. Andiamo maggiormente nello specifico per capire dal punto di vista tecnico come tutto questo è possibile: l’anima in Pauwlonia e gli innovativi rinforzi in basalto sono alla base del peso complessivamente ridotto del modello, la tipologia di legno e la sua densità sono infatti ideali per abbattere il peso generale, così come il basalto che, rispetto alla più classica fibra di vetro, offre le medesime proprietà meccaniche (unitamente a una capacità ammortizzante che ci ha abbastanza sorpreso) ma con svariati grammi in meno. Per quanto riguarda la manovrabilità e la gestione in discesa dell’attrezzo sono diversi gli aspetti tecnici in supporto: il profilo rocker in punta ad esempio facilita le curve permettendo di lavorare con l’intera lunghezza delle lamine, mentre la costruzione delle stesse aiuta a migliorare tenuta e precisione. Uno sci affidabile e brillante, per sciatori il cui terreno di gioco è sulle grandi montagne.

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