Test: Hoka Carbon X 3

La terza versione della scarpa da maratona per eccellenza di Hoka

Dal suo lancio nel 2019, Carbon X è diventata leader nel segmento racing e un riferimento tra le scarpe con piastra in carbonio. Rispetto alla seconda versione Hoka ha lavorato soprattutto sulla tomaia, rimuovendo la linguetta e sviluppando una struttura slip-on in tessuto seamless, modellato sulla forma del piede. La calzata ci è piaciuta, sebbene richieda particolare attenzione nella scelta del numero, in quanto è molto fasciante ma non può essere aggiustata dai lacci, che servono più per dare stabilità alla tomaia che per stringere la scarpa. È stata alleggerita anche la struttura del tallone, dando una veste molto più racing e moderna alla tomaia. L’intersuola mantiene invece la stessa mescola di prima, molto reattiva e poco ammortizzata, con la forma spostata sull’avampiede che aumenta la sensazione propulsiva della scarpa. Invariata anche la suola, che resta una delle uniche intere nel segmento racing, che le dà più superficie di appoggio e ne aumenta la tenuta durante i cambi di direzione. Le caratteristiche del carbonio e dell’intersuola iniziano a essere sfruttate sotto i 4’30” al chilometro, per cui la consigliamo per le mezze e per le maratone corse sotto alle tre ore e un quarto. Resta una buona scarpa anche per corridori molto forti su ultra su asfalto, come 50, 80 e anche 100 chilometri corse a ritmi alti.

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