Test: Saucony Ride 15

Più protettiva, più reattiva e più leggera

La nuova Saucony Ride 15, lanciata questa primavera dall’azienda americana, rispetto alla precedente è stata rivista nell’altezza e nella quantità di schiuma nell’intersuola, che è stata aumentata, e di cui è stata cambiata la mescola. Dettagli che hanno migliorato la protezione e la reattività. Ci è piaciuto lo spazio sull’avampiede, allargato anche grazie anche alla tomaia elasticizzata in tessuto a doppio strato, che comunque la rende traspirante. Ride 15 utilizza un sistema di allacciatura a soffietto tradizionale con lacci piatti e una linguetta abbastanza imbottita. L’intersuola mantiene la mescola PWRRUN, ammorbidita rispetto al modello precedente, combinata alla soletta in PWRRUN+ che garantisce comfort. Il battistrada è disegnato con una superficie di appoggio ridotta ma abbastanza spessa, con un disegno pronunciato che dà trazione anche su strada bianca. La calzatura ha uno stack di 35 millimetri sul tallone, che la rende adatta a un appoggio di tallone, ma senza renderla scomoda a chi appoggia più avanzato su mesopiede o punta. Essendo una scarpa abbastanza leggera e con una buona risposta ma comunque non da ritmo gara, la consigliamo a corridori evoluti per allenamenti a ritmi medi.

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