The North Face Vectiv Pro

The North Face Vectiv Pro Tested by The Pill

By Filippo Caon, photo: Elisa Bessega.

Con la linea Vectiv The North Face aveva introdotto per la prima volta la piastra in carbonio in una scarpa da trail. Ciononostante, la direzione del brand di Denver non sembrava definitiva, ma con il lancio di Vectiv Pro potrebbe aver raggiunto un punto fisso per quanto riguarda le scarpe racing dedicate alle lunghe distanze.

Utilizzo: Consigliata su sentieri corribili per ogni distanza, anche per atleti pesanti.

Specifiche

Brand: The North Face

Modello: Vectiv Pro

Lancio: febbraio 2023

Utilizzo: Trail

Peso: 290gr

Prezzo: 250,00

Altezza avampiede: 26mm

Altezza tallone: 32mm

Drop: 6mm

Tecnologie: Contrafforte sul tallone, piastra e alette di stabilità in carbonio

Calzata: Fasciante e media sull’avampiede

Tomaia: Mesh

Intersuola: Vectiv 2.0

Introduzione

Col nuovo anno The North Face ha rivisto completamente la sua proposta di scarpe da gara, sostituendo la vecchia Flight Vectiv (la più leggera della famiglia, quella con la piastra in carbonio per intenderci) non solo con un nuovo modello, ma con due. Non ci sarà più quindi una scarpa ‘performance’ seguita da modelli meno tecnici come erano Enduris e Infinite, ma due: Vectiv Pro dedicata alle lunghe distanze e Vectiv Sky per le skyrace. Tutte e due hanno piastra in carbonio, stesso materiale per la tomaia e stessa suola, a parte questo in comune sono due scarpe con feeling completamente diversi. Il vantaggio è che hanno sviluppato una scarpa più tecnica e più leggera, in primo luogo per i loro atleti e poi per gli amatori più evoluti che cercavano un prodotto leggero ma più protettivo. Con Vectiv Pro The North Face ha creato un modello con un mercato abbastanza ampio, come vedremo, e che bilancia bene comodità e protezione alla reattività. Vediamo meglio come è fatta.

Descrizione della scarpa

Cerchiamo di essere telegrafici nella descrizione per dare più spazio alle nostre considerazioni. Nel complesso Vectiv Pro è abbastanza alta e protettiva: 31mm sul tallone, larga sulla punta sia come calzata sia sotto, sulla sagoma del battistrada, questo la rende un po’ più stabile compensando l’altezza importante. Resta abbondantemente sotto i 300 grammi di peso, quindi è abbastanza leggera, principalmente grazie alla schiuma dell’intersuola che loro chiamano Vectiv 2.0, che come vedremo dopo è molto leggera. Nel complesso è una scarpa con un indice minimalista molto basso, quindi è protettiva, ha tanto materiale, ma compensati da una sensazione al piede di grande leggerezza.

Tomaia

La tomaia è sviluppata con una rete di materiale plastico con una trama molto larga che lascia vedere in trasparenza il piede sotto. Questo materiale è molto leggero in termini di peso e ovviamente traspirante proprio perché non è un mesh tradizionale ma assomiglia appunto più a una rete. Pur essendo leggero protegge bene senza aver bisogno di rinforzi particolari o stampi in TPU – ad eccezione di un leggero rinforzo interno sulle dita. La linguetta avvolge tutto il piede nella parte mediale, rendendo la calzata fasciante sul collo ma lasciando tanto spazio sul toebox. In generale tutta la parte superiore è poco strutturata: anche collarino e tallone sono flessibili, quest’ultimo è rinforzato solo sulla parte inferiore da un contrafforte in carbonio, comunque leggero e abbastanza flessibile. Dettaglio dei lacci, che hanno una zigrinatura che impedisce di slacciarsi.

Intersuola

L’intersuola è molto alto: 32mm su tallone e 26 in avampiede, per un drop di 6mm molto bilanciato. È una schiuma che loro chiamano Vectiv 2.0, che poi dà il nome a tutta la linea, che riesce a unire bene cushoning e reattività. È una sensazione strana all’inizio perché non ci sono scarpe da trail con un effetto simile, di solito le scarpe da trail in carbonio sono abbastanza dure, mentre queste hanno un effetto molleggiato che si avvicina, almeno come idea, più alle tecnologie che si vedono sulle scarpe da strada degli ultimi anni. Non aspettatevi quindi una scarpa con un’ammortizzazione inerte. La forma dell’intersuola mantiene un rocker molto pronunciato, quindi sulla punta si alza molto rispetto alla base della scarpa, migliorando la sensazione di spinta in appoggio.

Piastra

La piastra è disposta appena sotto alla soletta, quindi sopra all’intersuola e non in mezzo come si vede in altri modelli. Essendo molto vicina al piede è una piastra flessibile e sottile, altrimenti risulterebbe scomoda, mentre gli inserti di carbonio che si vedono esternamente sull’avampiede sono due alette di carbonio che partono dalla piastra e scendono per dare più stabilità all’intersuola, che altrimenti si deformerebbe. È una delle prime scarpe da trail che testiamo in cui il carbonio è perfettamente integrato alla sensazione generale della scarpa, e non è un elemento che la irrigidisce. Correndo non si sente nemmeno, ma evidentemente contribuisce, insieme a una mescola che altrimenti risulterebbe troppo morbida, a dare quella sensazione di bouncing caratteristica di questa scarpa.

Suola

Il battistrada usa la tipica mescola The North Face Surface-CTRL col tipico tassello a forma di farfalla di The North Face. La suola delle precedenti Flight Vectiv era una delle più grippanti che avessimo provato ultimamente, al pari se non al di sopra delle migliori suole Vibram e di Continental, in questo modello invece la tenuta è leggermente minore e secondo noi a causa di due motivi: sebbene i tasselli siano identici sia come disegno che come larghezza e profondità rispetto al modello precedente, sono più distanti, riducendo così la superficie d’appoggio; il secondo motivo è dovuto non alla suola ma alla costruzione della scarpa, che essendo di per sé più morbida e molto più alta ha come effetto collaterale quello di essere meno precisa. Comunque è un’ottima suola, in linea con gli standard di The North Face, ma è l’unico fattore che perde il confronto col modello precedente.

Cosa ci è piaciuto

La sensazione alla corsa è molto piacevole: incoraggia un appoggio di avampiede, in falsopiano dà questo piacevole effetto ‘molleggiante’, l’intersuola bilancia ammortizzazione a risposta elastica. Se fino a pochi anni fa le scarpe da trail reattive erano basse e secche, con lo sviluppo delle schiume negli ultimi anni si sono progressivamente alzate portando a risultati come questi, quindi ci sentiamo di dire che questo modello è in linea con la bussola che si terrà nei prossimi anni. Ci piace il fatto che la piastra in carbonio non si senta e non limiti il movimento del piede, ma che aiuti solo a dare struttura all’intersuola, altrimenti troppo molla. È una scarpa adatta ad essere portata tante ore, con cui correre una 100 miglia senza pensieri. Per ultima cosa ci sono piaciuti i lacci zigrinati: prima bisognava fare un doppio nodo, ora non serve.

Cosa non ci è piaciuto

Bene sul corribile, soffrono sul tecnico: la calzata larga sull’avampiede unita all’altezza dell’intersuola riduce inevitabilmente la stabilità, quindi se avete problemi tendinei alla caviglia forse potreste evitarle; le alette in carbonio visibili sull’avampiede riducono la torsione della scarpa, ma resta comunque morbida e flessibile, che è un aspetto positivo quando si tratta di correre, non molto su discese pietrose.

Conclusioni

Mettiamola così: comoda, ci sentiamo di dire, è comoda per tutti, anche per corridori più lenti; efficace lo è per quelli che possono a spingerla. È una scarpa con cui faremmo un UTMB, LUT o anche gare più corte e di montagna ma con sentieri abbastanza puliti, senza troppi sassi, pietre e radici. È divertente usarla sulle forestali perché dà molta risposta, su salite tanto ripide e su discese tecniche invece tende a infossarsi, perché i ritmi si abbassano e perde elasticità. Per quanto riguarda la durata: la tomaia è molto resistente, il carbonio normalmente tende a scaricarsi dopo qualche centinaio di chilometri ma la funzione della piastra, come abbiamo visto, qui è diversa quindi bisognerebbe valutarlo in base al peso dell’atleta e alle condizioni di utilizzo. La suola invece la abbiamo già provata molte volte e ci sentiamo di garantire.

Ci vediamo sui sentieri.

Cushioning 0
Reattività 0
Stabilità 0
Flessibilità 0
Trazione 0

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