Testing Diadora Sestriere-XT

Diadora Sestriere-XT: a trail running story

Di Francesca Joannas

Diadora Sestriere-XT: una storia di trail running

Il respiro affannato. I polmoni che lottano alla ricerca d’aria. Il cuore che rimbomba nelle orecchie. Le mani sulle ginocchia – il sentiero è molto più ripido di quanto non avessi pensato. Attraversa prati verdi mentre montagne rocciose ci circondano. Le cavallette saltano nervosamente nell’erba. Delle mucche ci osservano passare, pigre. Le Api laboriose passano da un fiore all’altro. Ogni cosa è estremamente viva. E tuttavia, finché non ti fermi a guardare da vicino, tutto appare immobile.

Le montagne d’estate sono tra le cose più dolci che si possano vivere. Un momento di tenerezza tra l’inverno appena passato e quello che verrà. Ti fanno sentire vivo. Da poter correre per chilometri e chilometri. Rubando del tempo da una vita frenetica per qualcosa che è fine a se stesso. Lontano da luoghi che ci rigettano e da sistemi che ci trascurano.
In una parola, esistendo, e nel modo più sincero possibile. Sono convinto che non si possa mentire mentre si corre. Non puoi prendertela che con te stesso. Non puoi essere fiero che di te stesso. Non puoi fidarti che di te stesso e della tua attrezzatura.

Le scarpe dovrebbero diventare un’estensione del corpo. Dovrebbero essere studiate in modo da supportarti ovunque, così che l’unica cosa a cui devi pensare è muoverti, leggero e veloce. Dopotutto, correre ti fa vivere i luoghi che attraversi. E solo dove sei stato a piedi sei stato davvero. Correre ti porta in una sorta di dimensione parallela, uno spazio temporale nel quale fluisci attraverso un complesso insieme di emozioni – fatica, pace, dolore, euforia. La cosa è che a volte i tuoi piedi sono leggeri, altre molto pesanti. Il gioco è di imparare a leggere il sentiero come un libro, usando le scarpe come degli occhiali. Per questo vanno scelte accuratamente.

Avete mai sentito il suono di uno stambecco che corre? Come rocce che rotolano. Una frana lontana. Ma con delicatezza, con controllo. Un tranquillo galoppare, con fiducia. Tutta questione di evoluzione e di consapevolezza. L’evoluzione naturale ha fornito allo stambecco uno zoccolo peculiare. Rigido all’esterno, per un maggior grip ed equilibrio sulle superfici rocciose; più morbido all’interno, costituendo una sorta di freno.

Uno strumento su cui fare affidamento senza alcun dubbio, anche in situazioni al limite della forza di gravità. E avere gli strumenti giusti cambia la percezione che si ha del vuoto e del pericolo. Così come correre su terreni selvaggi e ripidi. Per noi, invece, diventa una questione di evoluzione tecnologica. La biomimetica è il termine con cui si definiscono collettivamente le tecnologie che si ispirano a soluzioni simili a quelle che in natura sono adottate da piante e animali. In biomimetica, i processi biologici e biomeccanici della natura e degli esseri viventi sono resi fonte di ispirazione per il miglioramento delle attività e tecnologie umane. In poche parole: evoluzione tecnologica che impara dall’evoluzione naturale.

Con Sestriere-XT, la sua prima scarpa da trail, Diadora ha messo quest’evoluzione al servizio del trail runner. Un modello per correre come uno stambecco, il primo con tecnologia XT.

Quest’ultima è ispirata alla conformazione di uno zoccolo animale. Osservando la suola, vediamo due tipi di gomma, con una doppia densità – uno morbido al centro, uno duro all’esterno – che imitano ed esaltano nel design la forma a V dello zoccolo. La gomma esterna lavora bene su erba e fango, mentre quella interna è particolarmente performante sulla roccia. L’obiettivo è garantire stabilità e aderenza su qualsiasi terreno, in qualsiasi condizione: erba, roccia bagnata, fango, ghiaia. In modo che il corridore debba solo adattare il passo. Il cuore della scarpa è in DD Anima, lo stesso della Atomo V7000. Garanzia di leggerezza, reattività e ammortizzazione con uno stelo in pebax resistente ed elastico. Complessivamente, Sestriere-XT si concentra su come proteggere il piede e sul grip, agevolando la transizione tra la fase di impatto e la fase di spinta. Per quanto riguarda la soletta, è in Dnattivo, una schiuma traspirante ad alta densità. Dnattivo minimizza la sensazione di calore e possiede dei componenti antibatterici che aiutano l’eliminazione degli odori, oltre ad essere leggera e ammortizzante.

L’obiettivo di Diadora era di ispirarsi alla natura per creare una scarpa che facesse da intermediario. Calzata, la si percepisce come uno strumento per gestire al meglio qualsiasi sentiero e qualsiasi difficoltà durante gli allenamenti di tutti i giorni. Uno strumento di cui ti puoi fidare. Perché quando ti fidi, ti abbandoni. E se ti lasci andare, tutto sembra più facile – il sentiero più ripido, la roccia più scivolosa, l’ambiente più impervio.