Moonlines cacciatrici di linee, photo LaylaKerley_LinesProject

Moonlines: il docufilm Arc’teryx

Il film “Moonlines” parla di linee. Quelle da disegnare sulla neve polverosa e ancora intatta mentre, con gli sci ai piedi, si insegue la curva perfetta delle montagne. Ma anche quelle tese nel vuoto, da affrontare a piedi scalzi mettendo alla prova anche il senso dell’equilibrio più allenato. Le linee del freeride e le linee dell’highline. Sono queste le due passioni che uniscono le protagoniste del cortometraggio prodotto, scritto e diretto da Coline Ballet-Baz, con il sostegno di Arc’teryx che la supporta anche nella vita da skier. Oltre a Coline stessa, sullo schermo ci sono Silvia Moser, Chloë Roux-Mollard e Aurelia Lanoe. Quattro eccezionali sciatrici che per alcuni giorni hanno condiviso un viaggio originale tra le montagne del Queyras, regione francese al confine con il Piemonte. Sci e pelli ai piedi, le quattro donne – dopo qualche iniziale difficoltà nel trovare condizioni nevose adeguate – hanno prima raggiunto la remota baita tra le vette che è stata la loro base per tutta la durata dell’avventura e poi si sono dedicate ai due sport estremi che le hanno spinte verso questo breve ritiro tra le Alte Alpi.

Moonlines cacciatrici di linee, photo LaylaKerley_LinesProject
Moonlines cacciatrici di linee, photo LaylaKerley_LinesProject

Racconta Coline Ballet-Baz: «L’idea alla base del film era quella di passare qualche bella giornata in montagna mixando freeride e highline, che personalmente ho iniziato a praticare un paio di anni fa grazie a Chloë. Insomma, trascorrere momenti di gioia in quota con un bel gruppo, senza grandi pretese per il film. Inizialmente il piano era tornare nella remota baita alpina in cui avevamo girato “Recipe”», documentario sul freeski femminile, sempre firmato da Ballet-Baz, filmato nell’inverno 2021-22. «Lo spot che avevo in mente era perfetto sia per il freeride che per l’highline, e questo era fondamentalmente il motivo per cui avevo pensato di unire le due discipline. Una settimana prima della partenza, però, non c’era assolutamente neve e le previsioni meteo erano pessime. Per avere buone condizioni, dunque, siamo finite nel Queyras: qui sapevamo che non avremmo avuto problemi sulla parte dello sci, ma non sapevamo se avremmo avuto uno spot adatto a fare highline. Alla fine ne abbiamo trovato uno vicino alla baita, anche se non straordinario. Siamo state fortunate, tutto sommato».

Come compagna per questa avventura Coline ha subito pensato a Chloë, che aveva già preso parte a “Recipe”. «Chloë è una specialista dell’highline: senza di lei non avrei nemmeno pensato di mettere questa disciplina nel film», prosegue Coline. Cercando nel loro giro di conoscenze comuni donne che fossero sia sciatrici che highliner esperte, poi, la creazione del resto del gruppo è venuta abbastanza naturale. «Ho conosciuto Coline quest’anno ad Arc’teryx Freeride in Austria», racconta Silvia Moser, stella italiana del freeride. «Mi ha parlato subito della sua idea: sciare insieme tra amiche e fare anche un po’ di highline. Non ho esitato nemmeno un secondo, ho detto subito sì!». Moser presenterà il corto alla Arc’teryx Women in Adventure Session, al Kendal Mountain Festival, il prossimo 18 novembre.

Moonlines cacciatrici di linee, photo LaylaKerley_LinesProject

Le sciatrici si conoscevano tutte già tra loro per varie ragioni, insomma, «ma Coline è stata il collante definitivo che ha creato questo fantastico gruppo», prosegue Silvia. L’amicizia e la complicità tra le protagoniste in effetti traspaiono chiaramente dal corto. Non è un segreto che in montagna, ma non solo, sono le persone con cui condividi un’esperienza a fare davvero la differenza, a creare il mood giusto. Silvia, Coline, Chloë e Aurelia ballano, ridono, brindano, esultano, tifano una per l’altra. Insomma, si divertono. Si divertono un mondo. «È stato proprio così», conferma Silvia. «Ogni volta che ci vediamo tra noi è sempre uno spasso, perché siamo tutte legate dalla grandissima passione per la montagna e per le avventure. Questa volta abbiamo vissuto delle giornate incredibili insieme. Durante le riprese è stato come essere in famiglia, è stato tutto un flow incredibile, magico. Sono tornata da quel viaggio davvero contenta: non sapevo cosa sarebbe uscito nel video, ma già l’esperienza vissuta insieme era un bellissimo regalo».

Silvia, Coline, Chloë e Aurelia nel corto non si divertono solo nei momenti di relax tra le quattro mura della baita ma soprattutto fuori, sulla neve e sospese nel vuoto delle montagne. «Non ero mai stata nel Queyras, ma è stata una grande sorpresa», prosegue Silvia. «È una zona sciabile, non troppo estrema da raggiungere, ma abbiamo avuto fortuna: non ci aveva ancora sciato nessuno e quindi ci siamo trovate in questo enorme spazio senza tracce, con una neve davvero al di sopra di qualunque aspettativa. Bisognava comunque stare attente, perché il livello non era altissimo e sotto c’era ancora qualche sasso. Io, ad esempio, entrando in una linea ho beccato un sasso che mi ha fatto cadere e perdere lo sci, che per fortuna è rimasto vicino. Poi sono riuscita a finire di sciare la mia linea, che era davvero stupenda. Insomma, è andato tutto bene».

Moonlines cacciatrici di linee, photo LaylaKerley_LinesProject
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Le discese nei lunghi e stretti canaloni, in cui le quattro freerider sfrecciano sollevando nuvole di polvere sono audaci, creative e gioiose. La concentrazione che una simile discesa richiede, ma anche l’entusiasmo contagioso che genera, emergono tali e quali anche quando le quattro atlete tendono la highline tra due alberi e si divertono ad attraversarla, andando avanti fino a quando il tramonto tinge di rosa le montagne innevate e un’immensa luna piena rischiara la notte. «Secondo me sci e highline sono accomunati dall’aspetto mentale», commenta Silvia. «In entrambi i casi bisogna essere molto concentrati, sentire il proprio corpo ed essere connessi, anche attraverso il respiro, con il momento presente, con l’istante preciso in cui si è. Sicuramente lo sci è la mia comfort zone, mi sento più sicura di me. Nell’highline invece, nonostante l’abbia fatto per tanto, c’è sempre un minimo di lotta nel riuscire ad arrivare al di là della linea. Ma entrambe le cose trasmettono sensazioni molto simili».

Coline Ballet-Baz è della stessa idea: «Come dice Silvia, il principale punto in comune tra i due sport è la sfida mentale, il modo in cui hai bisogno di stare concentrata. Ma ci sono molte somiglianze: entrambi sono bellissimi, secondo me, e si praticano in montagna. In definitiva, sono molto soddisfatta del risultato del film: considerando le condizioni di partenza e il fatto che abbiamo dovuto cambiare piani più volte, è stato un successo. Anche dal punto di vista umano questo viaggio è stata un’esperienza bellissima, un aspetto che per me è molto importante». Che si tratti della linea sinuosa tracciata con gli sci o di quella tesa nel vuoto tra le vette, insomma, la conclusione per le quattro “cacciatrici di linee” è sempre la stessa: guardandosi indietro, resta solo gioia.

Moonlines cacciatrici di linee, photo LaylaKerley_LinesProject
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