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The Pill Outdoor Journal 52

È arrivato il numero di marzo!
The Pill Outdoor Journal 52, in cover Hervé Barmasse con Tudor Klaus Laurini in esplorazione sotto una rara eruzione dell’Etna, fotografati da Chiara Guglielmina. Puoi trovare The Pill in 1.224 outdoor store, 510 Hotel, in selezionate edicole e nel nostro shop online.
Disponibile in versione italiana ed inglese.

EDITO

Tra gli interrogativi che da sempre tormentano l’uomo primeggia il quesito sul funzionamento della mente umana. L’unica certezza della modernità sembrava essere che, nel tempo, l’intelletto non potesse che evolvere incontrastato. Tuttavia, l’ottimismo diffuso a partire dalla seconda metà del ‘900 oggi sembra essere ingiustificato. Studi condotti a partire dai primi duemila, infatti, dimostrerebbero come il nostro potenziale stia subendo un’inversione di tendenza. Mentre la crescita delle capacità di calcolo dei computer aumenta in maniera esponenziale, l’intelligenza umana sembra essere in declino, messa in discussione dall’evoluzione delle intelligenze artificiali, dall’onnipresenza della tecnologia e dall’influenza che essa esercita nei confronti degli individui cresciuti nell’era digitale. La dipendenza passiva da dispositivi, programmi e servizi che permettono di risolvere qualsiasi problema decisionale o mnemonico in poche frazioni di secondo si scontra sia con lo sviluppo dell’intelligenza razionale che con quella emozionale. Viviamo sotto una pioggia informatica di notifiche, messaggi, immagini, informazioni e suoni che tende a innescare sensazioni di stress, portando ad un generale impoverimento delle capacità di giudizio e decisione.

L’incapacità di poter rallentare questo ritmo frenetico e di ragionare lentamente sulla natura dei problemi che affrontiamo porta a un’assenza di sollecitazioni cerebrali, fondamentali per il nostro sviluppo cognitivo. A conferma dell’elevato grado di elasticità del cervello umano, un celebre studio dell’University College of London rivela che nei tassisti londinesi privi di dispositivi GPS, l’ippocampo è maggiormente sviluppato rispetto alla media. Quest’area di corteccia cerebrale è la principale responsabile nella gestione della memoria e dell’apprendimento. Insomma, ogni qualvolta decidiamo di delegare un compito a una delle svariate appendici informatiche che dominano la nostra vita, stiamo rinunciando a uno stimolo attivo nelle aree della memoria, del controllo emozionale e dell’elaborazione del pensiero astratto. Pensateci quando, anche solo per pigrizia, aprite Google Maps o Waze per raggiungere una destinazione.

Se è vero che la tecnologia rappresenta una risorsa fondamentale per lo sviluppo della società e la diffusione universale di benessere, è altrettanto cruciale una visione critica e attiva nei confronti degli effetti che genera. Attraverso l’abuso di sussidi tecnologici stiamo accettando una riduzione della nostra potenza di pensiero. L’intelletto umano sembra sempre più proiettato verso un unico fine: lo studio e la progettazione di versioni autonome di sé stesso e questo, più che esaltarci, dovrebbe quantomeno farci riflettere. All’interno di questo dedalo l’unico vincitore è la tecnologia, a scapito di una sempre maggiore atrofia intellettuale dovuta all’eliminazione della fatica di pensiero. Insomma, mentre l’intelligenza artificiale prospera, noi diventiamo ogni giorno più scemi.

Davide Fioraso

‘A Muntagna

L’Etna ha accolto con calore Hervé Barmasse e Klaus per il loro progetto WeClub, un tour italiano per raccontare la montagne in modo visionario e mostrarne la bellezza.

Between snow and land

Da Freeride World Qualifier all’azienda agricola biologica il passo è più breve di quanto si possa pensare, lo capisci quando ti capita di fare due chiacchiere con Luca Dalpez.

Col Cervino negli occhi – François Cazzanelli

Guida Alpina da 11 anni, ha aperto vie sulle Alpi e in Himalaya, costruendo con ogni realizzazione un nuovo pezzo della sua storia. Oggi veste i colori di La Sportiva e guarda alle montagne di casa con occhi diversi.

Lost Lines

Il documentario di Francesco Pierini, che vede il climber Luca Andreozzi come protagonista, racconta un viaggio alla ricerca delle vie d’arrampicata dimenticate e rimaste, per qualche motivo, fuori dalle pagine dei libri di storia.

The Alpinist con Marc-André Leclerc

A marzo è arrivato nei cinema The Alpinist, il docufilm sulla vita e morte dell’alpinista Marc-André Leclerc che ha ridefinito i confini di ciò che può essere considerato possibile

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Courmayeur

Turismo lento e itinerari per tutte le esigenze. La balconata del Bianco: si sviluppa parallelamente alla lunga cresta delle Grandes Jorasses e permette di osservarne tutte le cime, ideale per gli amanti di una montagna più esplorativa.

Brothers in arms

Dopo tre lunghi tentativi, e dopo aver perso i suoi compagni di cordata in una serie di sfortunati incidenti, Matteo Della Bordella ha coronato un sogno: aprire una nuova via sul Cerro Torre. Con lui, Mattia De Zaiacomo e David Bacci

Hell & Paradise

Gli alpinisti Luca Schiera e Paolo Marazzi, stufi delle strade già tracciate, sono tornati per la terza volta sul Campo de Hielo Norte. Il risultato è una corsa contro il tempo nell’ultima finestra di bel tempo.

Andrea Lanfri

A 29 anni è stato colpito da una meningite che gli ha portato via entrambe le gambe e sette dita delle mani. Ora, a 36 anni, si sta preparando per affrontare l’Everest.

Il senso di Oriane Bertone per l’arrampicata

Ha appena 16 anni, ma è già un nome nel mondo del boulder e del climbing. Sogna le Olimpiadi, ma per il momento si “accontenta” di fare incetta di risultati in Coppa del Mondo.

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