Jones Mercury tested by The Pill

Pro bindings pensati per il freeride ma potenti e versatili All Mountain

Reattivi, rigidi e maneggevoli: ecco il mix perfetto degli attacchi che fanno impazzire i pro, che con i Mercury di Jones riescono ad arrivare ovunque. Non c’è canalone che tenga, la tecnologia Skatetech trasferisce l’energia direttamente sulle lamine e aumenta la sensazione di morbidezza sulla tavola mentre l’high back Control Flex garantisce un solido supporto assorbendo le vibrazioni ed eliminando la trazione del polpaccio. I Mercury sono adatti a chi ama attacchi comodi, con un buon supporto per la caviglia, il che è ottimo per fare delle carvate belle profonde: rapidi nella risposta, lasciano una sensazione nel riding piuttosto morbida e uniforme. Sicuramente si esprimono meglio quando la velocità è sostenuta, a bassa intensità rendono meno. In generale trasferiscono potenza alla tavola abbastanza bene per cimentarsi in ollie e trick di vario genere anche perché l’ammortizzazione è massima grazie all’imbottitura del disco centrale e grazie anche alla tecnologia Skatetech che assorbe urti, colpi e vibrazioni. Plus del plus i Mercury hanno due modalità: Surf e Freeride alle quali si può passare cambiando le boccole da morbide (surf) a dure (freeride) e regolando gli straps Flip-It alla caviglia per ottenere una diversa rigidità dell’attacco e giocare così con la libertà di movimento. Noi abbiamo trovato neve compatta e soffice, la sensazione però è quella che i Mercury siano validi alleati anche in condizioni di neve non ottimali.

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