Nike Invincible Flyknit 3 Run

Nike Invincible Flyknit 3 Run

By Filippo Caon

Photo Elisa Bessega

Quante recensioni di Invincible 3 sono uscite nell’ultimo mese? Non lo sappiamo, tante. Perché leggere la nostra? Perché su un paio di cose potremmo non essere d’accordo col resto del coro e perché… facciamo che prima la leggete e poi ci dite se valeva i minuti di lettura. 

Invincible 3 mantiene le forme generose della versione precedente. Si aggira attorno ai 310 grammi di peso a seconda della taglia, ha un differenziale di 9mm per 31mm di altezza sull’avampiede e di 40 sul tallone: è alta. Come si è già detto, tutto il materiale dell’intersuola è in ZoomX, ma ci arriviamo meglio più tardi. 

Utilizzo: Consigliata su asfalto e pista bianca, per lenti rigeneranti e lavori di velocità non troppo intensi, anche per atleti pesanti e tallonatori.

Specifiche

Brand: Nike
Modello:Invincible Flyknot 3 Run
Lancio: Febbraio 2023
Utilizzo: Strada
Peso: 310 gr
Prezzo: 189,99

Altezza avampiede: 31mm
Altezza tallone: 40mm
Drop: 9mm

Tecnologie: Stabilizzatore sul tallone
Calzata: Fasciante

Tomaia: Flyknit
Intersuola: ZoomX

Introduzione

 La mescola ZoomX fu lanciata per la prima volta nel 2016 con le Vaporfly 4%, utilizzate da Eliud Kipchoge per il primo tentativo di correre una maratona sotto le due ore (Breaking2). Il lancio di questa schiuma fu un evento determinante nello sviluppo del materiale da corsa, se non altro per aver sancito la direzione da seguire negli anni successivi. Da allora tutte le principali aziende di calzature hanno sviluppato mescole con caratteristiche simili a ZoomX in termini di peso, ammortizzazione e ritorno di energia. Nel frattempo, diversi studi hanno anche dimostrato che il fattore principale che contribuisce a un miglioramento della performance in una scarpa è l’altezza dell’intersuola e la sua capacità di ammortizzazione. In altre parole, più la scarpa è alta e morbida più è veloce. Sebbene questi spieghi solo in parte l’innalzamento dell’altezza media delle scarpe da gara di qualunque brand, non tenendo conto infatti del fattore ‘moda’, è comunque evidente che tutte le scarpe da gara degli ultimi anni sono relativamente alte: pensate a Adios Pro 2 di Adidas, CarbonX di Hoka, Rebellion Pro di Mizuno e Metaspeed di Asics. Non solo, ZoomX ha aperto la strada all’intersuola anche su scarpe che tradizionalmente ne erano del tutto prive, come le scarpe chiodate, prima con Nike Dragonfly e a ruota tutte le altre. Cosa dedurre da tutto ciò? Non molto, se non il fatto che nel bene o nel male ZoomX oggi è un punto fisso, qualcosa di cui in ogni caso ci si può sempre fidare. 

Tomaia

La tomaia è comoda e leggera. Rispetto alla Invincible 2 il tessuto è cambiato completamente, su questa versione c’è un materiale fermo, meno traspirante ma comunque leggero come sensazione. Il collarino si è alleggerito e anche la linguetta è meno imbottita (prima lo era inutilmente), i lacci semplicemente fanno ciò che devono fare: restano allacciati. Insomma, fa tutto quello che deve fare una scarpa, e con un bel design. 

Suola

La suola è in due pezzi ed è omogenea su tutta la superficie del battistrada, con un disegno regolare dei tasselli che tiene abbastanza; non solo, rispetto alla versione precedente la suola è stata forata guadagnando qualche grammo senza incidere sulla tenuta. La base della scarpa è molto larga sull’avampiede, stringe sul famice (cioè la larghezza al centro del piede) per poi riallargarsi sul tallone, che è comunque più rispetto alla versione precedente in cui la parte posteriore era molto più larga e squadrata 

Calzata

La calzata è stretta, anche davanti, ma su piedi magri la conchiglia del tallone potrebbe risultare poco fasciante (di tanto in tanto, in salita, il piede oscilla e la scarpa sembra quasi sfilarsi). Nel complesso funziona tutto, osservando i dettagli di assemblaggio si vede l’esperienza di un’azienda che ha avuto tutto il tempo per imparare a fare scarpe. Insomma: bravi. C’è un sostegno in plastica sul tallone: non è fastidioso e serve più che altro per dare struttura alla scarpa che altrimenti avrebbe una parte posteriore troppo flessibile per tutto il materiale dell’intersuola. 

Perché ci piacciono

Perché lo ZoomX è una buona mescola. Non siamo del tutto d’accordo con chi sostiene che siano delle scarpe da lento e da rigenerante, o almeno non solo. È come se fossero una palla da basket, se la lasciate cadere rimbalzerà a malapena, se la lanciate con forza andrà molto più in alto. Ecco, a parte la similitudine un po’ infelice, queste scarpe fanno qualcosa di simile. Il che non ne fa delle scarpe veloci, perché restano ingombranti e piuttosto pesanti, ma teniamo in considerazione che la maggior parte degli amatori difficilmente corre a ritmi tali per cui si possa percepire realmente una differenza tra una scarpa lenta e una scarpa veloce. 

Cosa non ci è piaciuto

Quando frequentavo il Conservatorio il mio professore sosteneva che le chitarre (classiche) di grandi dimensioni, con corpi molto profondi e curve molto pronunciate, avevano sì tanto volume, ma suonavano un po’ come volevano e la ricerca del suono era abbastanza limitante. Le Invincible sono un po’ come le chitarre grandi: hanno tanto volume, ma ti fanno correre come vogliono loro. Il disegno del tallone combinato al drop e all’altezza della scarpa tendono secondo noi infatti ad arretrare l’appoggio del piede, o quantomeno a incoraggiarlo. Questo non è necessariamente un aspetto negativo, ma è un aspetto da tenere in considerazione per stabilire a chi sono destinate queste scarpe. 

La maggior parte dei recensori infatti le identificano come scarpe adatte a tutti, per motivi diversi: a chi corre poco o da poco perché sono comode, a chi corre tanto perché sono riposanti, a chi corre lento perché sono ammortizzate e a chi corre veloce perché sono reattive. È vero, sono tutte queste cose, e questa è la forza di queste scarpe, ma hanno (questo è il nostro discutibile parere) un difetto: tendono a viziare il gesto della corsa. Per questa ragione crediamo che siano tutto sommato controproducenti per persone che corrono pochi chilometri o che hanno iniziato a correre da poco. Vanno invece bene per atleti che ruotano le scarpe settimanalmente, che usano modelli più bassi per determinati lavori e viceversa, e che riescono a sfruttarne le proprietà riposanti. 

Cushioning 0
Reattività 0
Stabilità 0
Flessibilità 0
Trazione 0

Conclusioni

Abbiamo provato a dirvi secondo noi a chi sono adatte queste scarpe, abbiamo detto che sono sia comode che reattive ma che l’eccesso di materiale tende a sporcare il gesto e alla lunga a peggiorare l’economia della corsa; quindi, le consigliamo a chi utilizza contemporaneamente altri modelli. Non hanno alcun difetto eclatante, nessuna cosa che si possa migliorare nettamente. Il design è sempre molto bello e, non ci abbiamo ancora corso a sufficienza per poterlo dire (perché serviranno ancora un paio di mesetti per quello) ma se assomigliano alla versione precedente durano davvero tanto, tanto significa 1400 chilometri. Costano 180 euro, non è poco ma è in media con i prezzi attuali, ma durano il doppio di qualunque altra scarpa da strada, per cui si ammortizza la spesa. 

Ci vediamo sui sentieri, o alla peggio in ciclabile. 

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