SCOTT Orobie Experience

SCOTT Orobie Experience

Viviamo di esperienze e ricordi indelebili che si aggiungono giorno dopo giorno accompagnandoci in questo lungo cammino chiamato vita. Diciamocelo bene, quando un ricordo rimane nel cuore è difficile cancellarlo e soprattutto si spera sempre di poterlo riassaporare.

Scott Orobie Experience 2019 powered by Mario Poletti è stata proprio una grande Experience: un viaggio di due giorni, 5mila metri di dislivello positivo spalmati su 84 chilometri, scarpe da trail ai piedi e con sé soltanto uno zainetto.

L’evento, andato in scena sabato 29 e domenica 30 giugno, è stato organizzato dalla Fly-Up di Mario Poletti con il supporto di Scott Italia. Un viaggio di gruppo: non una gara, ma neppure una passeggiata. Non per tutti dunque. Solo per gente con allenamento specifico e innamorata della montagna. Una decina di persone il primo giorno, alle quali se ne sono unite un’altra decina nella seconda giornata, fino a raggiungere le 20, numero massimo di persone ammesse. L’itinerario è stato scelto per ripercorrere le gesta di Mario Poletti, che nel 2005 fermò il cronometro su 8h52’31’’ nel completare il Sentiero delle Orobie.

A fare da guida, da motivatore e da coach lo stesso Mario Poletti, coadiuvato dalla guida di media montagna Paolo Cattaneo (che ha dato un’impronta anche culturale all’iniziativa). Al loro seguito, un gruppo di atleti proveniente da Bergamo, Milano, Lecco e Varese. Sono bastati pochi chilometri perché si creasse una coesione forte fra i componenti del team, incoraggiati da un leader nato come Mario Poletti. Non tutti erano preparati alle diversificate asperità delle Orobie, tutti però all’occorrenza hanno aspettato e aiutato chi tendeva a rallentare nei tratti più tecnici.

L’avventura sulle tracce del record è scattata da Valcanale di Ardesio alle ore 6.00 di sabato. Toccando il rifugio Alpe Corte, Laghi Gemelli, Calvi, il bivacco Frattini e il rifugio Brunone si è giunti al rifugio Coca alle ore 20.00 passate. La mattina seguente gli intrepidi, ripartiti dal rifugio Coca circa alle ore 7.00 – passando dal rifugio Curò, il passo della Manina, Pizzo di Petto, Ferrante – sono arrivati alla Baita Chalet dell’Aquila sopra Colere. Dal versante scalvino sono tornati su quello seriano, tuffandosi nella Valzurio, luogo in cui il viaggio si è concluso intorno alle ore 19.00.

The day after, Mario Poletti non fa altro che ripensare alla 2 giorni appena conclusa. «Certo, immaginavo sarebbe stato bello, ma non fino a questo punto. È stato un viaggio incredibile, chi non conosceva bene le Orobie bergamasche ne è rimasto impressionato. Versante dopo versante, gli scenari cambiano radicalmente lasciando senza fiato noi appassionati fruitori di queste montagne. Mai avrei pensato che si creassero amicizie così vere e intense e una reciproca cura dell’altro che si è tramutata in uno spontaneo mutuo aiuto, prodotto dalla fatica e dalla purezza e serenità dell’ambiente in cui ci muovevamo».

Progettata per le gare ultra, la suola delle Supertrac Ultra RC è stata adattata per creare una trazione superiore e all’avanguardia su una moltitudine di terreni di montagna. Per la prima volta viene utilizzato tessuto svizzero Schoeller Dynamic nelle calzature, per offrire un livello di comfort e durata senza precedenti, entrambi elementi importanti nelle gare ultra.