Test Brooks Cascadia 17

Test Brooks Cascadia 17

 

 

Cambio di rotta? Esattamente. Abbiamo testato e conosciuto la nuova Cascadia 17 a Livigno durante la Livigno Sky Marathon. Le differenze tra la precedente versione a questa sono molte e possiamo dirlo…molto bene così!

 

Cosa la rende speciale? Una chiara differenza: la suola. Una struttura a sei microblocchi in grado di seguire il piede in ogni movimento, offrendo una calzata particolarmente naturale. La tacchettatura TrailTrack è stata completamente ridisegnata che garantisce stabilità e comfort per i runners.

 

Abbiamo trascorso due giorni durante la Livigno Sky Marathon per il grande lancio, esplorando, testando e chiacchierando con il team Brooks, dove abbiamo potuto confermare che la Cascadia 17 è una tuttofare per il trail.

Differenza del nuovo modello

Suola

La Cascadia 17 è cambiata molto, scopriamo in cosa. La differenza più evidente è la suola, passiamo da un monoblocco che rendeva la scarpa molto rigida – dal nostro punto di vista uno dei principali difetti della 16 – a una struttura divisa sia orizzontalmente che longitudinalmente in sei microblocchi. In questo modo la suola asseconda il piede in ogni suo movimento, restituendo particolare naturalezza alla calzata. Inoltre la tacchettatura è stata completamente ridisegnata: pur mantenendo la medesima mescola proprietaria TrailTack, abbiamo un prodotto molto più stabile e confortevole.

Intersuola

A metà dellintersuola (in DNA LOFT v2) troviamo un piatto in pebax tripartito longitudinalmente: una scelta che permette spinta e protezione senza irrigidire inutilmente lappoggio rendendo più fluida la rullata, una soluzione che ultimamente va molto di voga in parecchi brand.

Tomaia

La tomaia rimane sostanzialmente invariata (in verità ha subito un leggero redesign ma): un doppio strato interno morbido ed esterno in ripstop antigraffio ci porta ad un buon compromesso tra peso e protezione grazie a inserti in TPU che fanno sì che questo modello sia particolarmente adatto ai neofiti del trail running senza però che sia snobbato da chi nel trail è di casa.

Cosa ne pensiamo

Devo dire che Cascadia 17 è stata una piacevole sorpresa, è una scarpa rigida, sopratutto in relazione al resto del mercato, ma il grosso lavoro fatto sulla suola permette una sorta di rigidità dinamica, rendendola molto più versatile. Appena calzata, ci ho corso 3 session da 15km cadauna in 3 giorni, e devo dire che non ho mai avuto il minimo problema, è andata bene sia in salita che in discesa, mi è piaciuto il grip, dal punto di vista della tenuta e della stabilità in generale.

Passiamo al discorso a me caro. La traspirabilità, ho provato a immergere il piede in una grossa pozzanghera, bagnando completamente la scarpa, ero curioso di sapere come si comportava, sono bastati pochi chilometri di corsa affinché tutta lacqua uscisse e il piede tornasse asciutto; questo perché nella soletta mi sono reso conto che una serie di piccoli fori aiutano questo processo di traspirazione.

Tra una birra e l’altra abbiamo fatto due chiacchiere con Nick Clinton, Product Line Manager del reparto trail running. Ci ha parlato delle nuove uscite come Catamount Agile (una versione di Catamount particolarmente minimal e fasciante), in uscita per la stagione SS2024 indossata durante la LUT20K da Daniel Pattis. Ai piedi Nick indossava le Caldera 7 – in uscita a febbraio 2024 – che mantiene grossomodo le stesse forme e geometrie oversize ma con materiali completamente rivisti.

Consigli di runner: Apri la scatola e prova la cascadia 17 assolutamente una buona scelta per percorsi misti, anche con tratti molto tecnici, perfetta per l’avventura di montagna anche per la sua traspirabilità.

Brooks Cascadia 17 è disponibile e costa 150€

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