Test: Hoka One One Challenger ATR 6

Una scarpa morbida, ammortizzata e comoda, adatta alle lunghe distanze.

Chi ha già posseduto una Hoka One One sa che la caratteristica principale che ha reso famosa questa azienda è il materiale molto morbido del comparto suola. Con una grande componente di aria, le Hoka adottano il claim “running on clouds” proprio per descrivere la sensazione di leggerezza e di morbidezza che si ha durante la corsa. Infatti il peso ridotto (270 grammi al paio) e il drop contenuto (5mm) la rendono una scarpa che funziona bene su diversi ritmi, non solo lenti, e che riesce a essere reattiva soprattutto per chi è dotato di una buona tecnica di corsa e buone gambe. Il vero punto forte è ovviamente la versatilità che la rende perfetta per correre su misto asflato/trail, su strade scorrevoli bianche o di sottobosco, argini dei fiumi e tutte quelle situazioni di non montagna estrema. Anche se va molto di moda cercare il grip sulla roccia dolomitica è vero che gran parte dei corridori si allena tutti i giorni nei parchi, o in percorsi più o meno semplici attorno casa, e questa calzatura è perfetta come door to trail.

ATR 6 è inoltre una buona alleata per coloro che hanno bisogno di una calzatura ammortizzata e che possa perdonare anche difetti di appoggio e fisici non in formissima, il materiale infatti risulta reattivo e messa ai piedi di buoni atleti che sanno correre per lunghe distanze può essere la scelta ideale per le gare trail molto scorrevoli.