Test Mizuno Wave Rider 27

Mizuno Wave rider 27

Nuova mizuno wave rider 27

Wave Rider è da 27 anni il modello di Mizuno dedicato all’allenamento quotidiano e alle gare per gli amatori che cercano protezione combinata a una schiuma densa e stabile che assecondi la rullata durante tutta la transizione del piede. Le abbiamo provate su terreni collinari e su strade bianche da lunghi maratona, ed eccoci qua dopo qualche chilometro a raccontarvi le nostre impressioni.

Chi ha detto che ‘old school’ sia necessariamente un aspetto negativo? È vero, il mercato degli ultimi anni ci ha abituati a prodotti sempre più leggeri, con meno supporto all’arco plantare, con schiume sempre più ammortizzate e molleggiate: veloci, senza dubbio, ma più instabili e inadatte a tutti quei corridori che cercano protezione e supporto, per una corsa a ritmi sostenuti ma non velocissimi. Per tutte queste persone (per intenderci tutte quelle che correrebbero una maratona tra le tre ore e le tre ore e mezza, che sono poi la maggior parte delle persone) ci sono le Mizuno Wave Rider, arrivate ora alla ventisettesima edizione.

Specifiche

Brand: Mizuno
Modello: Wave Sky 27
Lancio: estate 2023
Utilizzo: Strada, maratona, lunghi, fartlek, ultramaratone su strada
Peso: 310gr
Prezzo: 160,00
Drop: 12mm
Calzata: Fasciante
Tomaia: Mesh
Intersuola: Mizuno Wave + Mizuno Enerzy Foam + Mizuno Enerzy

La scarpa

Wave Rider 27 non si distanzia molto dal modello precedente per quanto riguarda struttura e supporto. Resta un modello stabile, dotato di un grande supporto sia nella parte posteriore che nell’arco plantare, con una struttura abbastanza carrozzata sulla parte superiore e un’intersuola bilanciata per quanto riguarda peso, ammortizzazione e reattività. Resta invariato il comparto suola, mentre le principali modifiche hanno riguardato principalmente la tomaia, rivista e ridisegnata. Ma vediamo più nel dettaglio ogni parte.

Tomaia

Come dicevamo, le principali modifiche della nuova Mizuno Wave Rider riguardano la tomaia. È realizzata con un mesh 90% riciclato a trama stretta ma con un effetto elasticizzato e soffice, rinforzato con un disegno a puntini in TPU applicato sulla parte centrale del piede, che ne irrobustisce la struttura. La calzata è molto avvolgente, sia sul collo che sull’avampiede, ma grazie al materiale elasticizzato non costringe il piede: lo fascia e lo tiene fermo, ma senza stringerlo. A contribuire alla comodità generale c’è anche il linguettone molto imbottito, che protegge il collo dai lacci, disegnati con un sistema a sei fori (sette col doppio occhiello superiore) che lavora molto bene tendendo in modo uniforme tutta la tomaia. Collarino comodo e imbottito e tallone rinforzato da una solida conchiglia che blocca internamente il tallone e ne limita la torsione in fase di pronazione.

INTERSUOLA

L’intersuola mantiene le caratteristiche e il disegno della versione precedente: accoppiata di due schiume, Enerzy Foam su tutta la lunghezza della scarpa, e inserto di Mizuno Enerzy su tallone e mesopiede. La differenza delle due schiume, entrambe in etilene vinil acetato, che conosciamo come EVA, è data non tanto da una differenza di materiale ma di densità della schiuma, che così permette una transizione tacco-punta più omogenea, ammortizzata posteriormente e stabile su tutta la rullata, adatta a corridori con appoggi molto vari: tallonatori, pronatori accentuati, neutri. Le due schiume sono divise nella parte mediale da un inserto chiamato Wave Plate, ossia un inserto in materiale vegetale riciclato che dà stabilità e struttura alla corsa.

SUOLA

Le scarpe stradali Mizuno si distinguono sempre per la tenuta della suola: là dove altri brand cercano di limare millimetri riducendo inevitabilmente sia la durata che la tenuta della scarpa, Mizuno preferisce delle suole, seppur aperte e alleggerite, comunque tassellate e ben pronunciate. La suola di Wave Rider è realizzata in quattro pezzi disposti in corrispondenza dei punti di appoggio in fase di pronazione e di supinazione del piede. Il risultato è di grande tenuta sia su asfalto, anche bagnato, sia su strada bianca e forestali, dove capita di correre dei fartlek o dei lunghi collinari.

Perché ci piacciono

Ci piacciono perché sono un modello versatile: ammiccano al corridore che appoggia di tallone e con una tendenza marcata alla pronazione, ma sono in grado di dare supporto anche a corridori più leggeri e precisi per gare lunghe, in cui, dopo tante ore, il gesto cambia e si appesantisce e si rende necessario un maggiore supporto.

Cosa non ci è piaciuto

È una scarpa che non ha molti difetti, ma le sue caratteristiche possono essere dei fattori positivi o negativi a seconda di chi le indossa. Se state cercando una scarpa leggera e neutra, non è la scarpa adatta, ma non vuole nemmeno esserlo: se state cercando questo tipo di scarpa, è quello che fa per voi.

Conclusioni

I tempi vanno avanti, i materiali cambiano e il mercato si evolve, ma correre significa sempre mettere un piede di fronte all’altro, e, statisticamente, il 95% delle persone che si trovano sulla linea di partenza di una maratona la correrà in più di tre ore, un’altrettanta alta percentuale di persone lo farà correndo con una pronazione pronunciata, in tutti quei casi, questa potrebbe essere la scarpa di cui avete bisogno.

Cushioning 0
Reattività 0
Stabilità 0
Flessibilità 0
Trazione 0

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