Test: Blizzard ZeroG 95

Leggero ma al contempo stabile, il Blizzard ZeroG 95 ridefinisce cosa è possibile fare durante le avventure di free touring.

Da quando è stata proposta sul mercato, la linea ZeroG di Blizzard ha dettato legge nel mondo del touring. I Blizzard ZeroG 95 di questa stagione non si discostano molto dai suoi predecessori, ma hanno qualche importante miglioria in ordine di usabilità. Si, perché gli ZeroG sono sempre stati degli sci incredibili per il loro rapporto peso-sciabilità ma restavano degli sci per pochi. Quest’anno lo sci è risultato meno rigido, ma come ci è riuscita Blizzard? Partiamo dalla costruzione: l’anima è in Paulownia, mentre il resto della costruzione in Carbon drive 2.0. Questo layup di carbonio si estende dai bordi a punta e coda con un po’ di recessione nella metà del corpo dello sci, lasciando il nucleo di legno un po’ esposto sulle pareti laterali. Questo fornisce una certa risposta dello sci nelle curve in discesa, ed elimina alcune delle vibrazioni e delle asperità delle costruzioni in carbonio. Inoltre, lo sci è stato rinforzato nella zona degli attacchi, facendo sì che i piedi rimangano inchiodati allo sci, aumentando la presa di spigolo e la potenza in curva e fornendo un’ampia rigidità torsionale. Il risultato è uno sci stabile, reattivo e meno nervoso rispetto al predecessore. Con i suoi 95 cm sotto al piede lo ZeroG può diventare lo sci unico da usare tutta la stagione, sia nelle uscite in neve fresca che nelle lunghe avventure primaverili. Anche quest’anno il Blizzard ZeroG 95 si impone fra le migliori scelte nella categoria free touring, diventando uno sci un po’ meno esigente, ma divertente (e leggero) come pochi.